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Grinta e personalità di certo non le mancano! Con la Renegade, Jeep ha fatto centro e i numeri lo confermano dato che ormai da anni è stabile ai primi posti della classifica delle auto più vendute in Italia.

Ad inizio 2022 è stata aggiornata nei contenuti e soprattutto nei motori: la protagonista di oggi è la 1.5 mild hybrid con cambio automatico a doppia frizione, sulla carta la versione più interessante. Scopriamo se è così in questo Perché Comprarla.

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Dimensioni | Interni | Guida | Consumi | Prezzi

Pregi e difetti

Ci piaceNon ci piace
AbitabilitàVisibilità posteriore
Varietà di motorizzazioni a listinoCapacità bagagliaio
InfotainmentI comandi in basso possono distrarre durante la guida
Posizione di guida alta e confortevole 

Verdetto

7.6 / 10

La Jeep Renegade piace e il fatto che negli ultimi anni sia sempre stata nelle posizioni alte della classifica delle auto più vendute in Italia lo conferma. Può fare tranquillamente da prima auto di famiglia e, poi, ha dalla sua un’ampia varietà di motorizzazioni per soddisfare a pieno gran parte delle esigenze di oggi.

La mild hybrid 1.5 si conferma quella da scegliere prendendo in considerazione sia i pro che i contro del modello, analizzati a fondo nel video che trovate qui in alto in copertina. La visibilità non è delle migliori così come il bagagliaio, sì, ma in quanto ad abitabilità ha pochissime rivali e il nuovo motore è efficiente ed equilibrato. E poi guardatela: l’estetica è soggettiva, ma è innegabile che abbia carattere da vendere.

Dimensioni, bagagliaio e spazio

In quanto a dimensioni, la Jeep Renegade è perfettamente a fuoco per le nostre città, anche se e a guardarla sembra più grande di quanto sia in realtà: supera di qualche centimetro i 4 metri e 20 di lunghezza e l’1 e 80 di larghezza. L’altezza è generosa, di pochissimo sotto il metro e 70. Con questa forma così squadrata, l’abitabilità è uno dei suoi punti forti, anche se il bagagliaio non è grandissimo.

Si parte da una capacità minima di 351 litri – che scendono a 330 sulle versioni ibride plug-in -, con la soglia di carico che è bassa e lo spazio regolare nelle forme e modulabile grazie al piano sul fondo che può essere bloccato su due livelli. Per l’organizzazione c’è una piccola tasca sulla sinistra, due ganci ma nessun anello. Peccato che la cappelliera, una volta tolta, non abbia uno spazio dedicato e non entri nel doppiofondo. I sedili a richiesta possono essere abbattuti in configurazione 40-20-40.

Jeep Renegade e-hybrid (2022) in prova

Seduti dietro, che viaggiate in 4 o in 5 cambia poco dato che lo spazio è sempre sufficiente anche per i piedi grazie al tunnel centrale poco ingombrante. In quattro, ovviamente, si sta ancora più comodi: c’è aria in abbondanza sia per la testa che per le ginocchia ed è anche possibile sfruttare il bracciolo che ha due portabicchieri integrati. Al centro c’è una presa USB, ma non le bocchette dell’aria.

Le misure

 

Fuori

 

Lunghezza

4,24 metri

Larghezza

1,81 metri

Altezza

1,67 metri

Passo

2,57 metri

Dentro

 

Bagagliaio

330 – 351 / 1.297 litri

Plancia e comandi

È vero che i materiali di rivestimento sono per lo più rigidi, ma si respira comunque un’aria di qualità dato che gli assemblaggi sono curati, c’è tantissimo spazio a disposizione e tutti i comandi sono a portata di mano. La plancia si sviluppa verticalmente e la maggior parte dei tasti si concentra sotto lo schermo dell’infotainment: da qui si controllano la climatizzazione e alcuni dei settaggi relativi alla multimedialità. Peccato siano solo un po’ troppo in basso. Il tetto panoramico apribile è un optional e costa 1.500 euro, ma contribuisce ad aumentare il livello di qualità percepita dato che è enorme e fa entrare tantissima luce.

Jeep Renegade e-hybrid (2022) in prova

Venendo invece agli spazi interni, davanti alla leva del cambio c’è un grande vano vicino a un piccolo incavo e a tre prese, una USB, una AUX e una 12V. Alla destra del tunnel c’è una retina a disposizione del passeggero mentre al centro una feritoia dove incastrare lo smartphone e due portabicchieri. Le tasche nelle portiere sono piuttosto piccole, mentre il vano sotto al bracciolo e il cassetto davanti al sedile di destra che, tra l’altro, è anche dotato anche di serratura, sono nella media.  

Come va e quanto consuma

Seduta alta, linea di cintura bassa e superfici vetrate ampie. Appena ci si siede al volante della Renegade si prende subito confidenza con l’auto perché trasmette sicurezza e dà sempre la sensazione di avere tutto sotto controllo. La visibilità è molto buona a 180°, dietro un po’ meno perché i montanti sono massicci: di serie dal secondo allestimento però ci sono i sensori perimetrali e la retrocamera che sono utilissimi anche se la definizione dell’immagine è migliorabile.

Questa piccola Jeep è sempre stata una macchina facile da guidare in tutte le circostanze perché a livello meccanico tutti gli elementi si sposano molto bene tra loro, si sente che sono equilibrati, tarati in modo tale da rendere neutra e sicura la risposta dinamica a prescindere degli scenari di utilizzo dell’auto, dalla città all’autostrada passando magari da una strada di campagna con le curve.

Jeep Renegade e-hybrid (2022) in prova

L’assetto è morbido ma non troppo, assorbe bene le buche in città ma al tempo stesso sfrutta i trasferimenti di carico per appoggiare in curva e garantire una buona tenuta, senza soffrire di particolare rollio in curva o di beccheggio in frenata. Anche lo sterzo è a fuoco, è demoltiplicato il giusto, leggero e preciso, per cui è piacevole anche nel misto.

Queste sono, in breve, le caratteristiche della Renegade. La vera novità di questo aggiornamento però è il motore: sotto il cofano c’è un 1.5 turbo benzina a ciclo Miller da 130 CV e 240 Nm di coppia abbinato ad un piccolo elettrico da 48 V che, in fase di boost, garantisce 21 CV di potenza e 55 Nm di coppia extra. Il cambio è di serie automatico a doppia frizione a sette marce.

Non si tratta di un mild hybrid tradizionale, ha qualcosa in più in termini di potenza e di resa, ma al tempo stesso qualcosa in meno rispetto ad un sistema full hybrid. È praticamente una via di mezzo, un mild hybrid “rafforzato” come l’abbiamo definito in occasione del primo contatto con questa tecnologia. I mild hybrid, per come sono fatti, non sarebbero in grado di garantire motricità 100% elettrica alle ruote: questo sistema però ce la fa, anche se fino a velocità molto basse, aiutando nelle fasi di partenza o di manovra e contenendo quindi i consumi.

Jeep Renegade e-hybrid (2022) in prova

Andando cauti sull’acceleratore si sente chiaramente la spinta dell’elettrico e solo quando si preme con più decisione entra in gioco il termico. Quando poi si rilascia il gas per veleggiare o per rallentare gradualmente, la macchina cerca sempre di spegnere il motore e recuperare più energia possibile attraverso la rigenerazione automatica. Mi ha convinto anche l’integrazione di questo sistema con il cambio a doppia frizione, anche se l’ho trovato un po’ ruvido alle basse velocità e ogni tanto tende a saltellare o a strappare.

A medio gas si viaggia nel comfort più totale, le marce vanno via una dopo l’altra in maniera molto fluida, mentre quando si chiede potenza e si preme a fondo il sistema tende a tenere la marcia bassa. Insomma, si sente come sia stato progettato e tarato per una guida tranquilla, oculata e non brusca. In più con questo tipo di motorizzazione non ci si deve preoccupare di ricaricare la batteria perché le fasi di carica e scarica avvengono tutte automaticamente e i benefici nella vita di tutti i giorni si avvertono chiaramente.

Il motore poi lavora per non far scaricare mai completamente la batteria che sta sempre sul 50% di carica residua, e questo per avere sempre abbastanza energia a disposizione quando serve. Per quanto riguarda i consumi, in città in condizioni di traffico intermedio si possono superare i 16 km con un litro di benzina. Se ne fanno poco meno di 13 in autostrada a velocità di codice e si toccano i 19 in extraurbano. Il tutto per una media di circa 16 km al litro che corrispondono a 6,3 litri ogni 100 km.

Versione provata

 

Motore

1.5 turbobenzina mild hybrid

Potenza

130 CV

Coppia

240 Nm

Cambio

Automatico a 7 marce

Trazione

Anteriore

Prezzi e concorrenti

La Jeep Renegade ha un prezzo di listino che parte da meno di 25 mila euro per la 1.0 turbo benzina a tre cilindri da 120 CV. Per il 1.5 mild hybrid ne servono almeno 32.000, circa 40 invece per la ibrida plug-in. C’è anche un diesel, un 1.6 da 130 CV, a meno di 29 mila euro. A seconda delle motorizzazioni, sono tre o anche quattro gli allestimenti tra cui scegliere, con una differenza tra il primo e l’ultimo di circa 5.000 euro.

Jeep Renegade e-hybrid (2022) in prova

La rivale numero uno della Renegade è la cugina Fiat 500X con cui condivide piattaforma, motori e dimensioni. Ci sono poi le tedesche Volkswagen T-Roc, MINI Coutryman e Audi Q2 che hanno ingombri simili ma un bagagliaio più grande. Da non sottovalutare poi anche la Ford Puma e la Peugeot 2008, altre due best seller, con chi punta al concreto che può prendere in considerazione anche la Skoda Kamiq e la Suzuki S-Cross.

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