crisi mercato auto 2021

Ormai lo abbiamo ripetuto centinaia di volte in questi due anni, a partire dal bimestre febbraio-marzo 2020, in concomitanza con l’inizio della pandemia globale di Covid-19 che ha sconvolto l’intero pianeta e che ancora ci costringe a ricoveri, vaccini e quarantene, il settore auto ha subito una crisi senza precedenti.

E se il 2020 è stato uno dei peggiori anni della storia per quanto riguarda tutto il comparto, purtroppo, dopo aver raccolto ed esaminato i dati dello scorso anno, dobbiamo ammettere che il 2021 è stato addirittura peggio in Europa. È l’Associazione europea dei costruttori (Acea) a distribuire i dati ufficiali, che non fanno altro che confermare quanto appena scritto: nell’Unione Europea, Paesi Efta e Regno Unito sono state immatricolate 11.774.885 unità in tutto, l’1,5% in meno rispetto al 2020, anno già di profonda crisi, che aveva subito una contrazione del 24,3%. La situazione è drammatica, sembra quasi non esserci via d’uscita, e la preoccupazione è ancora più alta dal momento che quest’anno non sono nemmeno previsti incentivi e ecobonus auto.

Settore auto in crisi: cosa sta succedendo

L’andamento negativo del mercato automobilistico, secondo Acea, è causato prevalentemente da un’altra problematica conseguente al Covid: la forte riduzione della domanda, a sua volta generata dalla mancanza di semiconduttori, microchip e altri elementi indispensabili per la produzione di nuovi veicoli (le consegne infatti sono in estremo ritardo). E se il primo semestre del 2021 sembrava volto a migliorare, gli ultimi sei mesi dell’anno hanno invece determinato l’inversione totale di tendenza. Le immatricolazioni gennaio-giugno 2021 erano in aumento del 27,1%, da luglio nuovamente in calo. Le immatricolazioni del mese a dicembre erano 950.218 ( -21,7%). La situazione è preoccupante, e non poco.

I brand auto in crisi

Tra i maggiori produttori di auto c’è il Gruppo Stellantis, senza alcun dubbio, che chiude il 2021 (tra l’altro, suo primo anno di vita, visto che il colosso è nato a gennaio 2021) al secondo posto nella classifica, dietro a Volkswagen. Le auto vendute in tutto lo scorso anno sono state 2.378.979. I brand del Gruppo sono comunque in negativo, solo Maserati registra un timido +0,2%.

Il Gruppo Volkswagen arriva a 2.944.117 immatricolazioni e un calo del 3,7% sul 2020. I bavaresi del Gruppo BMW immatricolano 858.763 targhe, con una crescita dell’1,3%. Mini invece registra un +14,4%, Daimler subisce un calo dell’11% nel 2021 e del 14,9% a dicembre.

Il Gruppo Renault chiude il 2021 con un -10,9%, va molto male l’anno per Ford, con un -38,2% annuale (35.421 unità) e un -19,2% mensile (523.970), Volvo invece vede un 2021 in crescita dell’1,1% (289.301), anche se dicembre è stato un mese disastroso un po’ per tutti, e fa registrare un pessimo -19,8% (27.139 immatricolazioni). Jaguar Land Rover vende 149.784 unità in tutto l’anno, con un calo del 6%, e a dicembre però crolla addirittura del 45% con solo 9.513 vetture vendute.

Terminiamo poi con le Case automobilistiche asiatiche, e vediamo il Gruppo Hyundai/Kia al primo posto tra loro, con 1.018.563 immatricolazioni e una crescita del 21,1% annuale, e un timidissimo miglioramento dell’1% a dicembre, con 74.848 immatricolazioni. Il Gruppo Toyota registra una crescita del 9,6% nell’intero 2021, con 56.065 immatricolazioni, ma subisce un forte calo del 18,7% nell’ultimo mese dell’anno. Nissan a dicembre registra un -30,5% (-14,2% nel 2021), Honda -42,4% (-15,3%), Mazda -41,9% (+4%) e Mitsubishi -16,1% (-29,1%).

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