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Intorno al 1934, circa 60 anni prima che venisse concepito il progetto da cui ha preso vita la smart, Mercedes mise in produzione la 130, la prima di una serie di piccole auto con motore posteriore continuata poi con la 170H.

Sebbene non siano stati i modelli più celebri del periodo, queste vetture hanno una storia curiosa, legata indirettamente a quella della KdF, ossia la prima Volkswagen, con cui in effetti proprio la 170H aveva una certa somiglianza, anche se il suo destino è stato ben diverso da quello del futuro Volkswagen Maggiolino.

Colpa della crisi, merito di Porsche

La nascita della 130 si deve anzitutto alla crisi economica del ’29 che ebbe effetti anche sulla produzione automobilistica, spingendo persino i costruttori come Mercedes a valutare di mettere a listino modelli più accessibili nella taglia e nel prezzo.

La prima “piccola” Mercedes nata da questa esigenza fu la 170, lanciata nel 1931, che aveva un’architettura tradizionale con motore anteriore e trazione posteriore. Proprio in quell’anno però, Daimler-Benz iniziò a interessarsi al motore posteriore e alla ricerca di forme più aerodinamiche, un concetto che diversi costruttori in quegli anni stavano approcciando.

Mercedes-Benz 170H, telaio completo

Colpiti in particolare da una vettura, la ceca Tatra V570 presentata nello stesso anno e ricca di elementi innovativi, i tecnici tedeschi presero a realizzare una piccola serie di prototipi, sperimentando diverse soluzioni con motori boxer e persino con un diesel.

A dare la spinta definitiva per avviare la produzione in serie di una vettura a motore posteriore fu però proprio la “Volkswagen”: il suo ideatore, Ferdinand Porsche I, aveva infatti già tentato anni prima, quando lavorava alla Daimler-Benz, di convincere i vertici a portare avanti il progetto di una vettura popolare. Un sogno concretizzatosi solo nei primi Anni ’30 quando, ormai messosi in proprio, trovò il sostegno di Adolf Hitler.

Lo sviluppo dell’idea, tuttavia, fu piuttosto laborioso e coinvolse inizialmente diverse Case automobilistiche già affermate, chiamate a partecipare al progetto, tra cui la stessa Daimler-Benz che si ritrovò così per le mani alcuni dei primi prototipi da cui trasse spunto per realizzare la sua proposta.

Mercedes-benz 130 berlina trasformabile, tre quarti anteriore

Mercedes-Benz 130 berlina trasformabile, tre quarti anteriore

Due utilitarie e una sportiva

La prima 130 (codice di progetto W23) di Mercedes, identificata spesso anche come 130H anche se la H che stava per “heck”, “posteriore”, a indicare proprio la posizione del motore, non compariva nella sigla del modello, arrivò al Salone di Berlino del 1933. Era una 2 porte, disponibile come berlina, berlina trasformabile, cabrio e anche in una variante militare, spinta da un motore 4 cilindri in linea posteriore da 1,3 litri e 26 CV.

Mercedes-benz 130 berlina, profilo

Mercedes-Benz 130 berlina, profilo

La struttura era interessante: telaio a trave centrale (qualche anno prima di Lotus) favorito dall’eliminazione dell’albero di trasmissione, sospensioni indipendenti con balestre trasversali davanti e molle elicoidali posteriori, ventola orientata verso l’interno. Il cambio era a 3 marce più overdrive, la velocità massima superava i 90 km/h.

Mercedes-Benz 170H berlina, telaio visto dell'alto

Mercedes-Benz 170H berlina, telaio visto dell’alto

L’architettura “tuttodietro” consentiva di avere un volume più snello nella parte anteriore, la distribuzione dei pesi sbilanciata sul retrotreno rendeva la guida più impegnativa. Inoltre, la 130 era tutt’altro che popolare nel prezzo, perché le soluzioni adottate si rivelarono comunque costose.

La cosa non le impedì comunque di chiudere la produzione – nel 1936 – con circa 4.300 esemplari costruiti e di darle un seguito nello stesso anno con la 170H, stavolta presentata con la lettera H nel nome per distinguerla dalla nuova 170 a motore anteriore, a sua volta battezzata 170V (“vorn”, ovvero “davanti”), con cui condivideva il motore 1.7 da 38 CV.

Mercedes-Benz 170H berlina trasformabile, tre quarti anteriore

Mercedes-Benz 170H berlina trasformabile, tre quarti anteriore

Mercedes-Benz 170H berlina trasformabile, tre quarti posteriore

Mercedes-Benz 170H berlina trasformabile, tre quarti posteriore

Mercedes-Benz 170H berlina trasformabile, interni

Mercedes-Benz 170H berlina trasformabile, interni

La 170H (W28) aveva lo stesso tipo di carrozzerie della 130, aggiornate nella linea e in definitiva ancora più simili a quella della Volkswagen Maggiolino, presentata proprio in quegli anni. Il motore più potente consentiva una velocità di 110 km/h, ma metteva anche più in risalto i limiti di guidabilità e la differenza di prezzo con la 170V, che finì per essere largamente preferita dal pubblico, limitando a sole 1.500 circa le 170H prodotte fino alla sua uscita di scena, avvenuta nel 1939.

Tra le due serie si inserì la 150 (W30), realizzata nel 1935 circa partendo da una coupé da corsa dotata di un ben più spinto motore 1.5 a valvole in testa (gli altri modelli le avevano laterali) da 55 CV e 125 km/h di velocità massima, motore mantenuto sulla versione di serie.

Mercedes-benz 150 roadster

Mercedes-Benz 150 Roadster

Proposta unicamente con carrozzeria roadster a 2 posti aveva un bilanciamento leggermente migliore per via del serbatoio spostato nella parte anteriore, che tuttavia toglieva spazio a eventuali bagagli e conservava comunque il “difetto” del prezzo elevato. Per questo, ne vennero costruite soltanto 26, in parte usate per le competizioni.

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