Pur essendo un marchio premium, si può dire che Mercedes-Benz tocchi al giorno d’oggi praticamente tutti i principali segmenti del mercato, comprese utilitarie e addirittura city car se consideriamo come sua emanazione diretta anche il marchio anche smart.

La corsa “verso il basso” è però relativamente recente (almeno per una Casa che festeggerà nel 2026 i 140 anni di storia) ed è iniziata esattamente 40 anni fa con un modello emblematico, la 190, che ha portato la Stella nella nuova, all’epoca, categoria delle medie.

Destinata a stupire “tutti”

La notizia dell’arrivo di una Mercedes per il Segmento D inizia a circolare alla fine degli Anni ’70 e viene accolta con sorpresa e addirittura un po’ di preoccupazione delle rete vendita Mercedes, che teme effetti negativi sull’immagine del marchio stesso, impegnato soltanto con berline superiori e ammiraglie e alcune nicchie di prestigio come le roadster con la serie SL.

Mercedes, tuttavia, ha ponderato molto bene l’operazione, che è la risposta al lancio di berline medie sportiveggianti da parte di aspiranti competitor come BMW con la Serie 3 del ’75) e Audi con la 80 addirittura dal ’72, di successo crescente.

Il progetto codice W201 che il colosso di Stoccarda mette in piedi in quel periodo sarà ricordato a lungo come l’investimento più costoso per un nuovo modello, destinato a essere superato soltanto 15 anni dopo da quello che darà origine alla Classe A.

Mercedes 190, i test nella galleria del vento

Mercedes 190, i test nella galleria del vento

Stile rivoluzionario

Per fortuna, l’elemento essenziale per conquistare il pubblico, ossia il design, è nelle mani di Bruno Sacco, responsabile del centro stile della Casa, che proprio con questo modello riuscirà a svecchiare un po’ l’immagine di tutta la produzione, influenzando i modelli successivi.

La vettura presentata alla fine del 1982 con il nome di 190 ha infatti non soltanto dimensioni più compatte, con lunghezza di poco superiore ai 4,4 metri, ma linee slanciate e dinamiche, con un CX di appena 0,32, modellate su una carrozzeria a tre volumi che conserva la “presenza” tipica di una Mercedes e buoni volumi interni. La vera rivoluzione però è nel telaio, che sfoggia un moderno retrotreno multilink a cinque bracci.

Mercedes 190 E 2.6, la meccanica

Mercedes 190 E 2.6, la meccanica

Il nome indicherebbe, come da tradizione, la cilindrata del motore di riferimento, che è in realtà un quattro cilindri di due litri ma viene scelta la sigla “190” per non creare sovrapposizioni con la 200, modello base della serie W123. inizialmente sono disponibili la 190 e la 190 E, una a carburatori e l’altra a iniezione, con 90 (105 dall’84) e 122 CV e cambi a quatro marce che a richiesta possono essere sostituiti da un cinque marce o da un automatico sempre a quattro rapporti.

Mercedes 190 D 1984
Mercedes 190 D Turbo 2.5 1986, il motore

Mercedes 190 D Turbo 2.5 1986, il motore

I Diesel e le prime sportive

Ben accolta da subito, specie dal pubblico più desideroso di avere una Mercedes maggiormente accessibile e anche relativamente “giovanile” nell’aspetto, la 190 batte il ferro finché è caldo e nell’autunno del 1983 presenta la prima versione Diesel e il modello 2.3-16, preambolo a una serie di varianti sportive di prestazioni crescenti.

La 190 D inizia con un motore aspirato sempre da due litri e con 72 CV, con l’eccezione delle versioni per gli Usa che ne ricevono uno da 2,2 litri e 88 CV. Con il gasolio ormai sdoganato sulle vetture di Stoccarda anche qui basterà poi alzare l’asticella, cosa che accade nell’85 e nell’86 con le 190 D 2.5 e 2.5 Turbo da 94 e 126 CV.

Mercedes 190 E 2.3-16 1984

Mercedes 190 E 2.3-16 1984

Per le sportive, invece, l’escalation è più lenta ma esaltante: la 2.3-16 che monta un’evoluzione del 2,3 litri da 136 CV che Mercedes offre su mercato nordamericano sottoposto alle cure dei preparatori della Cosworth, che lo dotano di teste a quattro valvole modificando anche le camere di scoppio e il sistema di scarico, tirando fuori ben 184 CV

Mercedes 190 E 2.3-16 1984, il motore

Mercedes 190 E 2.3-16 1984, il motore

Questa vettura serve a ottenere l’omologazione della variante da Gara con cui Mercedes decide di sfidare i concorrenti anche sulle piste del campionato per vetture da turismo, e tocca i 230 km/h con accelerazione da 0 a 100 km/h da 7,5 secondi.

Nel 1988, due anni dopo l’introduzione sulla gamma “normale” del primo sei cilindri, un 2,6 da 166 CV, arriva l’evoluzione della 2.3-16, la 2.5-16 con cilindrata portata a 2,5 litri e per la prima volta più di 200 CV 204 per l’esattezza, ridotti a 194 in presenza del catalizzatore. 

Mercedes 190 E 2.5-16 Evolution 1989

Mercedes 190 E 2.5-16 Evolution 1989

Alla 2.5 segue la 190 E 2.5-16 Evo, introdotta nel 1988, l’anno in cui l’intera gamma 190 riceve il leggero restyling concentrato sulla calandra, sui paraurti e sui fianchi oltre che sugli interni. La Evo ha in realtà le stesse prestazioni della 2.5-16, ma il motore monta un nuovo monoblocco da 2.463 cc concepito in vista di ulteriori sviluppi futuri e con diverse misure di alesaggio e corsa. Esteticamente però si distingue a colpo d’occhio per le appendici aerodinamiche, soprattutto il vistoso spoiler posteriore.

Mercedes 190 E 2.5-16 Evolution II 1991
Mercedes 190 E 2.5-16 Evolution II 1991, gli interni

Mercedes 190 E 2.5-16 Evolution II 1989, gli interni

Mercedes 190 E 2.5-16 Evolution II 1991, Il motore

Mercedes 190 E 2.5-16 Evolution II 1989, il motore

Gli ultimi fuochi

Lo sviluppo “finale” arriva nel 1989 con la nome di 190E 2.5-16 Evo II, la più potente e veloce delle 190 di serie. Il motore viene sottoposto ad alcune rivisitazioni che ne incrementano la potenza massima a 235 CV a 7.200 giri per una velocità massima di 250 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h di soli 7,1 secondi. Come la precedente 2.5 Evo, anche la Evo II p “tirata” in soli 502 esemplari, il minimo richiesto dal regolamento FIA per l’omologazione in Gruppo A.

Mercedes 190 E 1988

Questi modelli rappresentano l’apice della carriera di un modello che non si declina in varianti particolari, anche se un prototipo di cabriolet viene costruito nel 1989 seguito negli anni successivi da una coppia di concept elettriche. Per vedere la famiglia allargarsi bisognerà aspettare la Classe C, che dal ’94 sostituirà la 190 completando la rivoluzione nella denominazione dei modelli iniziata con Classe E e Classe S.

L’ultima novità in ordine di tempo per la W201 arriva infatti con il motore 1.8 a iniezione da 109 CV che nel ’90 rimpiazza il 2.0 a carburatori, diventando la nuova versione base fino alla fine della produzione, che avviene nel 1993 dopo poco meno di 1,9 milioni di unità vendute.

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