Lo sviluppo di un motore è una delle operazioni più complesse e costose nell’industria dell’auto, per cui non sempre “vale la pena”. Specie se poi quel motore rischia di essere limitato a pochi modelli – o addirittura ad uno soltanto – e la “tiratura” di essere ammortizzata in tempi molto lunghi. 

Quindi, quando una Casa automobilistica si appresta ad entrare in un segmento nuovo, può valer la pena di acquistare il motore mancante da qualcun altro. Cosa accaduta molte volte, per esempio, con i Diesel, che quasi tutte le Case si sono prima o poi ritrovate a dover offrire, ma che non potevano o volevano realizzare internamente. Ricordiamo allora alcuni casi, scelti tra i moltissimi a cui abbiamo assistito nel tempo e con in mezzo qualche curiosità.

Toyota KR – Daihatsu EJ

La prima famiglia di motori in questa lista è quella chiamata Toyota KR. Si tratta di motori derivati dal propulsore Daihatsu EJ del 1998, progettato dalla stessa Daihatsu e che Toyota ha utilizzato dal 2005 sulla piccola citycar Aygo e sulle gemelle Citroen C1 e Peugeot 107, nate da un progetto comune in cui però era il costruttore giapponese a fornire i motori.

Il motore in questione, siglato da Toyota 1KR-FE, è un propulsore 3 cilindri in linea di cilindrata 998 cm3 dal peso contenuto in soli 69 kg. Basato su un blocco in alluminio, il motore utilizza un doppio albero a camme con 4 valvole per cilindro e produce una potenza di 66 CV e una coppia massima di 91 Nm, grazie ad un rapporto di compressione di 10,5:1.

Smart con Mitsubishi

Nel 2007 Smart, nonostante le grandissime difficoltà che stava affrontando per l’insuccesso sul mercato della Roadster, ha lanciato la seconda generazione della fortwo. Oltre alle migliorie dal punto di vista dello stile e della sicurezza attiva e passiva, la nuova vettura è stata equipaggiata con un tre cilindri in linea da 999 cm3 di produzione Mitsubishi.

Modelli con motori di altre Case

Il motore, conosciuto come Mercedes M132 E10 nella versione aspirata (Mitsubishi 3B21) e M132 E10 AL in quella sovralimentata (3B21T) utilizzata nei modelli Brabus, è stato utilizzato dal 2007 al 2014 sulla Smart Fortwo con potenze da 61 a circa 100 CV.

I motori Fiat

I Diesel Multijet di Fiat hanno equipaggiato negli ultimi 20 anni diverse vetture di altre Case automobilistiche. Il 1.3 da 69 a 104 CV, commercializzato dal 2003, è ad esempio finito su quasi tutta la gamma Suzuki (dalla Ignis alla SX4), su diversi modelli Tata, sulla Ford Ka nel 2008 (basata sulla Fiat 500) e sulle vetture Opel, a seguito della partnership con GM. La versione da 75 CV, inoltre, ha ricevuto nel 2005 il riconoscimento di “International Engine of the Year” nella categoria da 1.0 a 1.4.

Modelli con motori di altre Case

Il quattro cilindri 1.6 Multijet da 104 e 120 CV, invece, è stato fornito alla Suzuki Vitara nel 2015 e alla S-Cross dal 2013. Mentre i 1.9 (e poi i 2.0), nelle varianti mono e biturbo, sono stati usati da diverse Opel, come Astra e insignia, e dalla Saab 9-3.

Il 1.5 Renault

Tra gli altri motori appartenenti a questa lista troviamo il 1.5 turbo diesel K9K di Renault, introdotto nel 2003 e utilizzato in varie evoluzioni su moltissimi modelli dell’alleanza tra Nissan e Renault, incluse le Dacia. Ma non soltanto: è stato offerto tra il 2005 e il 2011 anche sulla Suzuki Jimny, mentre dal 2013 Mercedes ne impiega una versione rivista e personalizzata siglata OM607 su diversi modelli, come Classe AClasse B CLA, con potenze di 95 e 109, poi 116, CV.

Modelli con motori di altre Case

Il Toyota D-4D su MINI ONE D

Nel 2004 MINI, per ampliare l’offerta delle versioni della prima serie R50, prodotta dal 2003 al 2006, ha aggiunto a listino la One D, equipaggiata con un 4 cilindri turbo diesel Toyota, nome in codice 1ND-TV o 1.4 D-4D.

Modelli con motori di altre Case

Si trattava di un 4  cilindri common rail 8 valvole da 75 CV e con coppia massima di 170 Nm in un range tra i 2.000 e i 2.800 giri. Il motivo della scelta tuttavia non stava tanto nelle caratteristiche tecniche, quanto nel layout: il D-4D era l’unico dei numerosi piccoli Diesel in produzione dell’epoca che riusciva a stare nell’angusto cofano della MINI. Dalla seconda generazione, che aveva un pianale più spazioso, BMW ha utilizzato motori propri.

Il 1.6d BMW su Toyota Verso

Nel 2013 BMW ha messo a disposizione di Toyota il 1.6 turbo diesel da 112 CV e 270 Nm, che la Casa giapponese ha introdotto sulla Verso adattandolo per assicurare un perfetto connubio con il cambio e l’elettronica.

Modelli con motori di altre Case

I tecnici sono infatti intervenuti sulla scatola della trasmissione, sul volano e sul sistema Start&Stop, per limitare al massimo consumi ed emissioni.

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