Salute e sicurezza stradale vanno a braccetto anche a tavola, soprattutto durante le festività natalizie. Chi esagera col cibo e poi va a sonnecchiare sul divano non è un pericolo pubblico, ma chi invece trangugia alimenti troppo grassi ed elaborati e poi si mette al volante potrebbe mettere a rischio l’incolumità degli altri e la propria. Infatti, una digestione lunga e difficile ha effetti negativi sui riflessi del guidatore, a qualsiasi età e ancor più andando avanti con gli anni. Senza considerare che un ventre molto gonfio, per via di cibi troppo pesanti, rende più difficile perfino salire in macchina, allacciarsi la cintura di sicurezza e fare manovre come la retromarcia. Il tutto condito da fastidi addominali, con pessime conseguenze anche sull’umore e quindi sulla prestazione alla guida. Non ultimo, c’è sempre il colpo di sonno per via della digestione lenta in auto.

Devi porti al volante? Occhio a questa cinquina

1. Cipolla e aglio crudi. Massima cautela con questi due ingredienti, se mangiati crudi. Non sono assolutamente da demonizzare, anzi hanno anche proprietà benefiche, ma cipolla e aglio crudi allungano la digestione: cautela. Si impegna il corpo nel loro assorbimento per ore, cosa che dà particolarmente fastidio quando si guida.

2. Abbinamenti scorretti. Formaggio, Carne, pesce e uova fanno molto bene. Ma uno per volta: se uniti in coppia (o se addirittura durante uno stesso pasto si uniscono tre o quattro di questi cibi), compongono un mix che appesantisce. Discorso analogo per pasta, pane e carne rossa. A tavola sarebbe opportuno uno per volta: unirli significa fare una sorta di cocktail composto da carboidrati (pasta e pane) e proteine (carne rossa) che affatica l’intestino.

3. Creme dolci spalmabili. Sono la “botta” finale per la pancia: se proprio la si vuole assaggiare su panettone o pandoro, sarebbe opportuno farlo avendo ancora fame. Non si deve arrivare già sazi all’appuntamento col dolce, altrimenti il corpo (che è una macchina delicata) si ingolfa a livello digestivo. 

4. Fritti, che guaio. Piano coi fritti, che apportano una quantità eccessiva di grassi all’apparato digestivo. No a un detelerio accumulo di fritto nell’organismo, che porta stanchezza e sonno.

5. Cucina straniera? Sì, ma… sia la cucina italiana sia quella straniera offrono piatti prelibati. Tuttavia, per quanto riguarda quella straniera, la mancanza di abitudine potrebbe incidere negativamente. Anzitutto piano col cavolo cotto: a seconda del soggetto, la digestione può durare parecchio, anche fino a cinque ore per assimilarlo del tutto. Cautela anche con l’aligot, piatto francese che viene preparato con patate e formaggio accompagnati da un pezzo di salsiccia. Ottimo pure la jalebi indiana, un dolce tipico, preparato con pastella fritta completamente ricoperta da sciroppo di zucchero, ma la digestione non è facile per chi non è abituato.

Alcol, nemico numero uno

Discorso a parte per l’alcol, pessimo compagno di viaggio per chi guida. L’ideale sarebbe non bere prima di guidare, ma ci sono comunque dei limiti imposti dal Codice della Strada ai guidatori esperti (con più di 3 anni di patente): mezzo grammo di alcol per litro di sangue. Tolleranza zero per i neopatentati: per 3 anni dal conseguimento della patente, non possono bere neppure un goccio d’alcol prima di porsi al volante. In ogni caso, qualche indicazione arriva da un semplice calcolo del tasso alcolemico, così da capire indicativamente se si può guidare.

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