Peugeot Hypercar 9X8: nel mirino c’è la 24 Ore di Le Mans

UNA LUNGA TRADIZIONE SPORTIVA – Forte di una storia sportiva ricca di grandi risultati (a partire dai rally negli Anni 80 con la mitica 205 Turbo 16, e poi con la 405, la 207 e, più recentemente nell’Endurance con la 908 HDi turbodiesel), la Peugeot è scesa in campo in forze per riprendersi lo scettro della gara di durata più famosa al mondo: la 24 Ore di Le Mans. Vi parteciperà nel 2022, nella nuova categoria LMH (ovvero Le Mans Hypercar, che ammette sia versioni da gara di auto stradali, sia prototipi disegnati appositamente per correre nella categoria, solo con motore endotermico o ibride).

SISTEMA IBRIDO DA 680 CV – Il prototipo Peugeot Hypercar 9X8 svelato in diretta streaming dai vertici della casa francese, è spinto da un sistema Hybrid4, che è composto dall’unione di un motore posteriore V6 biturbo 2.6 da 680 CV (la potenza massima consentita in gara), abbinato a un motore elettrico anteriore che sviluppa 270 CV e a un cambio sequenziale a sette marce. La batteria ad alta densità ed elevata potenza, ha una tensione di 900 volt.  I primi collaudi in pista sono previsti per la fine del 2021. Per rispettare il regolamento della categoria LMH (la normativa vieta l’utilizzo di energia elettrica tra 0 e 120 km/h) in accelerazione funziona solo motore termico. Il motore/generatore elettrico entra in azione oltre i 120 km/h, mentre a pieno carico, il motore V6 biturbo contiene la sua potenza fino a 300 kW (408 CV), in base alla potenza disponibile del motore elettrico da 200 kW e al livello di carica della batteria. Quando viene attivato il motore elettrico, la vettura viaggia a quattro ruote motrici, migliorando la tenuta nelle curve affrontate ad alta velocità. Quando la batteria ad alta densità è scarica, il motore termico torna a 500 kW (680 CV). Per le gare, la batteria verrà caricata al 100% prima della partenza collegandola a una colonnina. In pista, invece, si ricaricherà da sola grazie a all’energia cinetica sprigionata dalla frenata.

LEONE E “ARTIGLI” IN PRIMO PIANO – Ciò che colpisce maggiormente della Peugeot Hypercar 9X8, però, è sicuramente la linea filante e molto originale, tanto da costituire un’autentica rivoluzione nel design delle auto da endurance. E infatti la stretta collaborazione tra le equipe di designer e gli ingegneri di Peugeot Sport è stata decisiva per esplorare nuove soluzioni aerodinamiche, che hanno dato vita  a quello che i francesi ritengono essere un “nuovo genere di hypercar” (consentito anche dal nuovo regolamento che offre maggiore libertà nel trattamento delle superfici aerodinamiche). Ne è nata un’auto dallo stile unico, priva di alettone posteriore, ma con una forte identità di marca. Firma caratteristica della Peugeot, i tre artigli luminosi dei gruppi fari anteriori e dei fanali posteriori collocano 9X8 all’interno della gamma. Il nuovo logo retroilluminato con la testa del leone è nel frontale e sulle fiancate della vettura. Vivaci gli interni, in grigio selenio con tocchi a contrasto di kryptonite (un verde-giallo acido), codici colore presenti anche sulla carrozzeria, che rimandano agli stilemi delle Peugeot Sport Engineered, inaugurato con 508 e 508 SW.

E L’ALETTONE DOV’È’? – Introdotto sulla Chaparral 2F nella 24 Ore di Le Mans del 1967, l’alettone posteriore viene ora messo in discussione per la prima volta dopo oltre mezzo secolo. L’innovativa coda della Peugeot Hypercar 9X8 è stata suggerita dagli studi degli ingegneri dell’equipe Peugeot Sport. “Il nuovo regolamento Le Mans Hypercar (LMH) è stato progettato per livellare tutti i vettori classici delle prestazioni”, spiega Olivier Jansonnie, direttore tecnico del programma WEC di Peugeot Sport. “Progettare 9X8 è stata un’esperienza appassionante perché abbiamo avuto la libertà di inventare, di innovare e di esplorare modi fuori dal comune per ottimizzare le prestazioni della vettura, soprattutto la sua aerodinamica. Il regolamento prevede che sia ammesso un unico elemento aerodinamico regolabile, senza specificare che debba essere l’alettone posteriore. I nostri calcoli e le nostre simulazioni hanno dimostrato che possiamo avere ottime prestazioni anche senza un’ala posteriore”. Per Jean-Marc Finot, direttore di Stellantis Motorsport, “l’assenza dell’alettone posteriore sulla Peugeot Hypercar 9X8 è una grande innovazione. Abbiamo raggiunto un livello di efficienza tecnica nell’aerodinamica che ci permette di fare a meno di questo dispositivo. E poiché, nonostante tutte le credenze e le abitudini, quest’assenza è dettata dalla ricerca delle prestazioni, manterremo questo segreto il più a lungo possibile!” E in effetti con l’eliminazione dell’appendice aerodinamica posteriore la linea appare più fluida, dinamica, con le superfici lisce che collegano le fiancate o si aprono sui passaruota anteriori, ben in evidenza.

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