“Come può NIO sostenere le spese per una fabbrica se non ci riesce Audi?” Con questa frase si spengono, dopo poco più di 24 ore, le voci che volevano la Casa cinese in procinto di rilevare lo stabilimento belga di Vorst, dove attualmente viene prodotta l’Audi Q8 e-tron ma in procinto di essere dismesso da parte della Casa tedesca. A pronunciarle è stato William Li, ceo di NIO.
Fabbrica che impiega circa 3.000 lavoratori, i quali negli ultimi tempi hanno avviato iniziative di protesta contro la chiusura dello stabilimento.
Cinesi in Europa
Niente fabbrica europea per NIO dunque, cosa che avrebbe permesso al brand cinese di evitare i dazi sulle elettriche di Pechino, per i quali l’Europa voterà a breve. Un qualcosa che altri costruttori orientali stanno invece considerando, come BYD, al lavoro per inaugurare uno stabilimento in Ungheria.
Per ora NIO si sta invece concentrando sul lancio del nuovo sub-brand Onvo, appena presentato in Cina con la L60, SUV coupé elettrico medio pronto a fare concorrenza alla Tesla Model Y. Le consegne sul mercato interno inizieranno il 28 settembre, con prezzi a partire da 49.900 yuan (circa 19.000 euro). Listino particolarmente aggressivo, specialmente guardando alle specifiche dell’auto: batteria base da 60 kWh a 800 Volt per 555 km di autonomia, mentre la più potente monta accumulatori da 85 kWh che promettono una percorrenza massima di 730 km. Per quanto riguarda le motorizzazioni si può avere la trazione posteriore da 326 CV o l’integrale da 462 CV.
Questione fabbriche
Guardando ad Audi e ai lavoratori dello stabilimento di Vorst non ci sono quindi novità. Quella belga potrebbe non essere l’unica fabbrica del Gruppo Volkswagen a chiudere i battenti: a Wolfsburg stanno infatti attraversando un periodo complicato e dopo la rottura con i sindacati da metà 2025 potrebbero iniziare licenziamenti e chiusure.