Il rapporto tra le auto da competizione e quelle di tutti i giorni non è mai stato così stretto come accade oggi con la transizione elettrica: in precedenza infatti, anche se molte soluzioni e materiali sperimentati con le vetture da corsa sono poi arrivate in produzione, i due ambiti sono sempre stati considerati piuttosto distanti per esigenze e priorità.

Con l’auto elettrica invece, cambia tutto, iniziando proprio dal rapporto tra la tecnologia utilizzata sulle strade e quella per le piste, che vista la grande essenzialità e semplicità della propulsione elettrica, finisce con l’essere davvero molto, molto simile. Lo conferma una volta di più Nissan, che a pochi giorni dal doppio appuntamento con l’e-Prix di Roma (sabato 10 e domenica 11) ha confermato di aver prolungato l’impegno in questa nuova disciplina dal prossimo anno, quando debutterà la “gen 3” di monoposto elettriche, e fino al 2026.

La gestione dell’energia

Nella breve tavola rotonda conferenza che il team Nissan e.dams ha organizzato nella giornata odierna, il responsabile globale per le attività sportive Tommaso Volpe (già capo del progetto della super-ibrida Infiniti Black S, che sfruttava tecnologie derivate dalla F1) ha ribadito come l’esperienza maturata con le monoposto consenta un prezioso travaso di esperienze da applicare alla produzione di serie, che Nissan intende elettrificare per intero entro il 2030.

“L’efficienza di un motore endotermico solitamente è nell’ordine del 40%, e arriva sulle moderne monoposto da F1 al 50-51%. Significa comunque che circa la metà dell’energia se ne va in calore, rumore e dispersioni varie dovute anche al maggior numero di componenti e parti mobili. Su una monoposto elettrica l’efficienza è invece spinta a oltre il 95%: è un abisso rispetto alle altre vetture da corsa ma è anche maggiore della media delle vetture elettriche stradali, che hanno caratteristiche meno estremizzate per mille ragioni”.

“L’esperienza degli e-Prix ci permette di lavorare sull’ottimizzazione della gestione energetica, che può essere sfruttata e calibrata per migliorare tanto le performance quanto la durata della riserva energetica. Portando vantaggi diretti anche alle auto di serie”.

Nissan e.dams all'e-Prix di Roma 2021

Un impegno strategico

Sempre a proposito del campionato, Tommaso Volpe ha sottolineato come l’impegno fino al 2026 sia importante e significativo anche nell’ambito della strategia globale del marchio: “Credo si tratti dell’impegno più lungo in ambito motorsport al di fuori del Giappone che Nissan abbia mai intrapreso”.

“Del resto, la Formula E è un’attività allineata alla strategia di Nissan sotto moltissimi aspetti, incluso il markenting. Si tratta di un campionato mondiale e Nissan è un marchio globale che può sfruttarlo in pieno perché ha concessionarie praticamente in tutti i paesi in cui si corre. Forse è l’unico tra i brand partecipanti ad avere questa diffusione”.

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