Nuova vita alla Maserati Shamal con il programma Fuoriserie

WORK IN PROGRESS – È bastato un brevissimo video sui social per mandare in visibilio gli appassionati della Maserati. Una manciata di secondi, una Maserati Shamal un po’ più muscolosa del normale ripresa dall’alto, un’alternanza di luci psichedeliche e il gioco è fatto. “Tornerò (dopo le vacanze estive)”, recita il testo di uno degli ultimi post apparsi sulla pagina Instagram di Maserati Fuoriserie. Quasi come se a parlare fosse proprio il nuovo gioiello vintage appena inserito nel programma di personalizzazione nato dalla collaborazione tra il Centro Stile Maserati e Garage Italia, l’atelier milanese fondato da Lapo Elkann e recentemente acquisito dalla holding svizzera Youngtimers, di cui l’erede dell’Avvocato è diventato uno dei principali azionisti.

> Nella foto qui sopra un fotogramma del video postato su Instagram. Più in alto il disegno che anticipa la Shamal in versione restomod diffuso alcuni mesi fa.

ARTIGIANLITÀ ITALIANA – Negli spazi creativi della divisione Fuoriserie da poco rinnovati nella sede centrale della casa del Tridente, a Modena, le personalizzazioni delle Maserati di ieri e di oggi si declinano in migliaia di combinazioni possibili. Per aiutare il cliente a orientarsi nel percorso di restyling della propria vettura, ogni singola modifica della carrozzeria e dell’abitacolo viene inserita in un concept di restauro – più o meno conservativo, più o meno aderente alle specifiche di progetto dell’auto – che si articola in tre diverse collezioni: Corse, Unica e Futura. Il risultato è spesso sorprendente, specie sui modelli degli Anni 80, figli della gestione targata Alejandro De Tomaso, costellata di macchine veloci e passionali come i venti di cui portano il nome, ma a volte non esattamente all’altezza degli standard qualitativi che avevano contribuito a costruire il mito delle Maserati nate a cavallo tra gli Anni 50 e 70. 

> Nella foto qui sopra la Shamal del 1989.

L’ULTIMA BOMBA DELL’ERA PRE-FIAT – Ecco allora che il tandem Maserati-Garage Italia, a suon di colpi di fantasia e intuizioni fuori dagli schemi, potrà regalare un futuro come auto da collezione ai modelli della famiglia Biturbo. Macchine famose per le loro accelerazioni mozzafiato, ma anche per alcune pecche di qualità solo in parte attenuate dal loro irresistibile fascino latino. Per certi versi, la Maserati Shamal del 1989, sembra fatta apposta per concedersi un leggero lifting e vivere una seconda giovinezza. Potente, tonica e anche un po’ irriverente, insieme alla coeva Ghibli è una delle ultime sportive costruite dal primo all’ultimo bullone interamente dalla Maserati prima del passaggio dell’azienda al gruppo Fiat, avvenuto nel 1993. Disegnata da Marcello Gandini (inconfondibile il taglio del passaruota posteriore, firma che il maestro torinese appose per la prima volta sulla Lamborghini Countach nel 1971) la Shamal prende il nome da un vento caldo, arido e polveroso che attraversa l’Iran, l’Iraq e la penisola araba. Alcune parti della carrozzeria, come le portiere e il parabrezza, derivano dalla Biturbo Spyder. Sotto il possente cofano anteriore è pronto a scatenarsi un 3.2 biturbo V8 con 320 CV di potenza costruito in alluminio. Chissà, ora, quanti dei 369 esemplari di Shamal prodotti, dopo l’estate ripasserà da Viale Ciro Menotti per una ritoccatina…

 

 

Clicca qui per visitare la pagina dell’autore