Il mercato che arranca, la fine della pandemia ancora lontana, il rientro alla normalità che appare ad oggi un’utopia: per il mondo dell’auto pare ancora necessario il contributo del Governo sotto forma di incentivi all’acquisto, per evitare il collasso dell’intero settore.

L’ultima dichiarazione a favore degli incentiva arriva da Gianluca Benamati, deputato e capogruppo nella Commissione Attività Produttive del Partito Democratico, che ha annunciato un’interrogazione per conoscere l’orientamento del Governo appena insediato sulla materia.

In particolare, visto che le misure attualmente in vigore appaiono sufficienti a coprire la domanda per tutto il 2021 per le sole vetture, elettriche, appare necessario rifinanziare lo stanziamento per il primo semestre dell’anno per le auto con emissioni da 61 a 135 gr/km di CO2.

«Tenendo conto della media giornaliera delle prenotazioni dal 18 gennaio, data di apertura del finanziamento – sottolinea l’esponente politico – già a fine marzo lo stanziamento si esaurirà; quindi, anche se ad aprile le perdite saranno contenute, a maggio e giugno ci sarà un crollo delle vendite di nuove vetture, che va evitato se si punta a una crescita del Pil 2021 del 4% come previsto dall’Istat».

Su questa posizione paiono allinearsi anche esperti ed le associazioni di settore: «La Legge di Bilancio – rileva Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – ha destinato stanziamenti sufficienti per le auto elettriche e a basse emissioni, ma per consentire alle Case di proseguire verso la transizione all’elettrico, in questa fase è necessario incentivare anche la vendita di vetture tradizionali di ultima generazione, le Euro 6d, verso le quali si concentre oggi l’80% della domanda», posizione cui fa eco l’Unrae, l’associazione delle Case produttrici straniere, che per tramite del presidente Michele Crisci afferma: «Dopo i valori negativi del mercato a gennaio, presumibilmente anche febbraio e i prossimi mesi si prospettano fortemente negativi: è dunque urgente valutare il rifinanziamento degli incentivi in vigore, con specifico riferimento alla fascia 61-135 g/km di CO2»; infine, «L’attuale trend – osserva Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto – lascia presagire che a breve i fondi verranno esauriti e quindi si pone con urgenza il tema del rifinanziamento, pena il crollo del mercato».
 

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