Cambio di passo

La nuova edizione della wagon medio-grande Opel Astra Sports Tourer è lunga 464 cm, 6 cm in meno della precedente, e deriva dalla berlina che ha debuttato nel 2021. Di quest’ultima riprende il frontale con la mascherina nera, che accomuna tutte le Opel, e le linee filanti. Nella parte posteriore la targa è spostata dal paraurti al portellone, in modo da abbassare la soglia di carico a 60 cm dal suolo (contro i 69 della berlina). Diverso anche il passo (la distanza fra il centro delle ruote anteriori e posteriori), più lungo di 6 cm. Se ne avvantaggia l’abitabilità: in particolare, chi siede sul divano ha ancora più agio per gambe. 

Anche “full electric”

Invariata, rispetto alla berlina, la meccanica della Opel Astra Sports Tourer, che è condivisa con altri modelli del gruppo Stellantis (fra cui la Peugeot 308). Sono disponibili i 1.2 a tre cilindri a benzina con 110 CV o 131 CV, il primo con il cambio manuale a 6 marce, il secondo anche con quello automatico a 8 rapporti. Entrambi i tipi di trasmissione sono offerti per il 1.5 diesel (131 CV). L’unica versione ibrida è quella plug-in del test: un 1.6 a benzina lavora insieme a un’unità a corrente (integrata al cambio automatico), per una potenza combinata di 179 CV. Il motore elettrico dà una mano al 1.6, contribuendo a contenere il consumo di benzina e, se la batteria da 12,4 kWh è carica, può, secondo la casa, far viaggiare da solo la Opel Astra Sports Tourer per circa 60 km. Oltre che, in parte, nei rallentamenti, la batteria si può ricaricare collegando la prese nella fiancata sinistra dell’auto a una colonnina a corrente alternata: accettando fino 3,7 kW, si può rigenerare in un minimo di tre ore. Tempo che si dimezza con il caricatore integrato da 7,4 kW, optional da circa 250 euro. Nel 2023 l’offerta si estenderà al modelli elettrici al 100%. 

Interni accoglienti

A bordo della Opel Astra Sports Tourer quattro adulti viaggiano “alla grande” e un quinto, al centro del divano, non è scomodo. Abbiamo anche apprezzato l’ergonomia dei sedili AGR (certificati da un ente di esperti della postura): sostengono adeguatamente il corpo e, alla fine del nostro test, non ci siamo sentiti affaticati. L’interno, giocato su colori grigi, è rigoroso, a tratti essenziale, e dominato dall’elemento leggermente ricurvo che ingloba i due schermi di 10”: quello del cruscotto, configurabile ma dalla grafica fin troppo essenziale, e il secondo per l’impianto multimediale. Quest’ultimo risulta un po’ complicato da utilizzare. Per un’operazione banale, come dirigere i flussi dell’aria, bisogna navigare nei menù. D’aiuto, ma soltanto in parte, la fila di tasti sotto lo schermo. Non del tutto convincenti anche le bocchette per l’aria, prive della rotella per la regolazione separata della portata del flusso, e alcune finiture: i bordi del tunnel sono taglienti e il colore degli vari elementi plastici non è sempre uniforme.

Idee furbe ma non per tutte

Il portellone, che si apre automaticamente passando il piede davanti al sensore sotto il paraurti, dà accesso a un baule grande, organizzato su due livelli, con il pianale che si può fissare a 45° per trattenere parte del carico e un vano sottostante che consente di riporre anche la cappelliera avvolgibile quando non utilizzata. Nella Opel Astra Sports Tourer ibrida plug-in del test, però, la presenza della batteria fa rinunciare a un doppiofondo così generoso (resta uno scomparto per i cavi di ricarica) e riduce la capienza del baule da 598 litri (1635 a divano ripiegato) a 516 (1554 litri), che resta, comunque, un valore apprezzabile. 

Un bel guidare

Delle tre modalità di guida selezionabili con il tasto nel tunnel (Hybrid, Sport ed Electric), per il test della Opel Astra Sports Tourer 1.6 PHEV Ultimate scegliamo la Hybrid, che gestisce in autonomia se muoversi solo a benzina o soltanto a corrente oppure con entrambi i motori. Diciamo che, partendo a batteria carica, il sistema tende a utilizzare di più l’elettricità per abbassare il consumo di benzina. In ogni caso, la spinta è consistente, ci si muove disinvolti, l’auto è scorrevole e silenziosa: non si avvertono, ad esempio scricchiolii degli arredi interni. In un tratto collinare selezioniamo Sport: la strumentazione diventa rossa, i motori spingono con maggiore decisione mentre la precisione dello sterzo (leggermente più duro) e la puntualità del cambio rendono gradevolmente brillante la guida. Buona la frenata, solo con qualche leggera imprecisione nella modulaiblità del pedale (frequente nelle ibride) in fase d’arresto. 

Passiamo alla guida in Electric della Opel Astra Sports Tourer 1.6 PHEV in cui, se la batteria è carica, è soltanto il motore a corrente a muovere l’auto (fino a 135 km/h) e lo fa con destrezza, nel più assoluto silenzio. Solo qualche perplessità in tema di frenata: l’azione della frenata rigenerativa si può accentuare premendo il tasto B (Brake) nel tunnel, accanto al cambio: è piccolo e non individuabile senza distogliere lo sguardo dalla strada. Sarebbe stato più pratico prevedere un’ulteriore posizione per il selettore del cambio. 

Dopo le ferie

La nuova Opel Astra Sports Tourer dovrebbe arrivare nelle concessionarie a fine estate 2022, con prezzi che dovrebbero essere superiori di 1.000 euro rispetto alle corrispondenti versioni berlina. Si partirebbe, quindi, da circa 26.650 euro per la 1.2 a benzina da 110 CV nell’allestimento Edition con già tutto il necessario di serie: da un impianto multimediale completo di monitor di 10” e connessioni per i telefoni, a sistemi di sicurezza come il mantenimento di corsia. Per la meno cara delle ibride plug-in, sempre la Edition, dovrebbero bastare 37.700 euro mentre per la più ricca Ultimate del test, con anche i cerchi in lega di 18”, i sedili a regolazione elettrica e il monitoraggio dell’angolo cieco dei retrovisori, si spenderebbero 44.700 euro.

Secondo noi

PREGI
> Guida. Risulta gradevolmente briosa. 
> Silenziosità. L’abitacolo è ben insonorizzato.
> Spazio. Per i passeggeri ce n’è in abbondanza. 

DIFETTI
> Baule. Nella plug-in perde 82 litri di capienza e il doppiofondo.
> Finiture. Alcune plastiche non sono ben lavorate.
> Frenata rigenerativa. Il tasto B nel tunnel è scomodo da azionare. 

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