La bella stagione, si sa, porta sempre con sé luce e voglia di stare all’aperto, ma anche inconvenienti che per alcuni di noi la rendono meno gioiosa. Tra questi, uno dei primi è senza dubbio il diffondersi di pollini e affini, che accompagnano il risveglio della natura ma ahinoi, risvegliano anche allergie varie che oltre a tormentare i più sensibili, possono diventare piuttosto pericolose quando si guida. 

Guidare quando ci coglie una crisi di starnuti oppure con gli occhi che lacrimano in continuazione è infatti molto penalizzante nel traffico, durante i sorpassi, in manovra ecc, per non parlare delle crisi respiratore, dell’asma e molto più raramente dei casi di shock anafilattico per chi è più sensibile. Quindi le persone a rischio devono proteggersi con particolare attenzione. 

Più sicuri in tre mosse

Ecco i consigli di base per tenere lontani gli attacchi di allergia in auto: 

Tema particolarmente sentito nel periodo Covid, che se non altro ci ha resi più attenti verso la pulizia degli interni e dei sistemi di aerazione dell’auto, pratica sempre valida ma ora diventata necessaria. Se per il coronavirus l’indicazione è disinfettare le superfici interne di tutta l’auto, per le allergie è sufficiente pulirle, evitando l’accumulo di polvere nella quale si nascondono polline e acari.

Ma attenzione, dopo che l’avete fatto non lasciate lo straccio in auto, altrimenti le sostanze allergeniche viaggeranno con voi e potranno diffondersi nuovamente nell’aria. Buttatelo oppure, se è di quelli riutilizzabili, lavatelo bene con prodotti detergenti.

Anche i sedili in tessuto, come moquette e tappetini, tendono a trattenere polvere e allergeni, quindi o vengono puliti, aspirati e trattati con prodotti disinfettanti frequentemente, oppure è più saggio coprirli con coprisedili in materiale sintetico e facile da lavare.

Alcuni costruttori come Volvo offrono una specifica garanzia circa le caratteristiche antiallergiche dei materiali usati e dei sedili in particolare (oltre a impianti di climatizzazione con sensori per la qualità dell’aria), ma questo non prescinde dal bisogno di pulizia. In ogni caso, gli interni in pelle, anche sintetica, restano i più consigliati per chi ha allergici in famiglia.

Per igienizzarlo a dovere ci sono due modi:

Il primo è sostituire spesso il filtro aria dell’abitacolo, cosa che è consigliabile fare ogni 15.000 km circa senza aspettare i tagliandi, in ogni caso all’inizio della stagione: un filtro vecchio o molto intasato perde capacità di filtraggio e può anche rendere meno efficace il sistema stesso. Il costo è modesto, in media tra i 30 e i 40 euro, quindi si può anche pensare di cambiarlo più di una volta l’anno se si viaggia molto.

Il secondo è l’igienizzazione vera e propria, che si può fare in officina ma anche presso gli autolavaggi meglio attrezzati. Alcuni utilizzano bombole con una soluzione a base alcolica vaporizzata nell’abitacolo e messa in circolo facendo girare il sistema di condizionamento con ricircolo aria attivo. Poi però occorre arieggiare perché l’odore di alcool è persistente e può essere stordente. Solitamente il costo è di 15 euro.

Esistono poi attrezzature professionali che eseguono una vera e profonda igienizzazione dell’impianto: vengono collegate a tutte le le bocchette e immettono gas specifici facendo in modo che passino per tutto l’impianto sanificandolo a fondo. Qui la pulizia è accuratissima e molto più durevole ma anche il costo sale, arrivando anche a superare i 100 euro a intervento.

Oltre alle piante, altri “passeggeri” a cui fare attenzione sono quelli a quattro zampe perché sono purtroppo a volte essi stessi veicoli di alcune allergie, a causa del pelo o di ciò che può annidarsi in mezzo a esso. L’ideale è far viaggiare i nostri amici in ambiente isolato rispetto all’abitacolo (ma assicurando loro opportuna ventilazione) oppure cercare di non averli a bordo quando chi guida è suscettibile di crisi allergiche.

In aggiunta, se con la pandemia ci avete purtroppo fatto l’abitudine, potrebbe essere d’aiuto tenere la mascherina anche quando siete in auto da soli, visto che offre una barriera in più contro le impurità nell’aria. A meno che non indossiate gli occhiali, i quali rischiano di appannarsi…

Occhio a dove e quando

Se possibile, un buon consiglio è quello di concentrare le uscite nelle ore in cui statisticamente c’è meno concentrazione di pollini nell’aria, che sono quelle del mattino presto e della tarda serata. Occorre poi fare attenzione alle strade e al clima: guidare in mezzo alla campagna, magari accanto a campi e prati mietuti o rasati di fresco, o ancora in presenza di vento, alza il potenziale rischio di trovare più pollini nell’aria.

Attenzione anche ai medicinali

Infine, non dimentichiamo mai che alcuni dei rimedi che usiamo per combattere l’allergia possono avere effetti collaterali come ad esempio la sonnolenza e la riduzione dell’attenzione, che sono controproducenti quando si guida. Chi si cura con antistaminici, specie subito dopo l’assunzione, è consigliabile fare preferibilmente il passeggero.

Il Ministero della Salute consiglia

Avete sintomi che possa far sospettare un’allergia respiratoria? Rivolgetevi al vostro medico curante, che vi indirizzerà verso lo specialista allergologo per la corretta diagnosi e l’identificazione dell’allergene per cui si è sensibilizzati.

L’obiettivo, come ricorda il ministero della Salute, è stabilire un corretto programma preventivo-terapeutico. Come prevenire? Potendo, con brevi soggiorni in clima marino durante il periodo della pollinazione, dato che al mare la concentrazione atmosferica dei pollini è relativamente bassa.

In collaborazione con Aldo Ferrara, professore di malattie respiratorie dell’Università di Siena, Executive Manager dell’A​ssociazione European Automotive Medicine (ERGAM); autore di “Fisiologia clinica alla guida” (Piccin Ed. 2015)

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