All’occorrenza sa far divertire

Lanciata nel 2016, l’Alfa Romeo Giulia ha un aspetto ancora attuale, con il frontale aggressivo dominato dal “trilobo” formato dallo scudetto e dalle due prese d’aria nel paraurti, le fiancate snelle e la coda corta e filante. Pertanto gli aggiornamenti si concentrano sui contenuti tecnologici. Debuttano un più moderno sistema multimediale, completo di tutte le funzionalità oggi considerate indispensabili, e i dispositivi di guida semiautonoma (nel pacchetto Driver Assistance Plus): gestendo acceleratore, freni e sterzo, possono muovere l’auto da soli (ma le mani vanno comunque tenute sul volante). Sistemi che innalzano notevolmente il comfort, soprattutto in coda e nelle trasferte autostradali.

L’abitacolo dell’Alfa Romeo Giulia si conferma accogliente e sportivo; cambia la zona del tunnel, che presenta vani aggiuntivi (fra cui quello per il dispositivo di avviamento del motore) e una leva del cambio più ricercata, con un piccolo tricolore alla sua base. Anche con i 201 CV del meno potente tra i 2.0 turbo a benzina (l’altro ne ha  280), le prestazioni sono elevate e la guida di alto livello. L’auto è agile, lo sterzo diretto e preciso e il cambio automatico, di tipo classico con convertitore di coppia, molto svelto. Lo sportiveggiante allestimento Sprint ha di serie i cerchi di 18”, i fari bixeno e la retrocamera, ma fa pagare a parte dispositivi irrinunciabili in un’auto di questo calibro: dal navigatore ai nuovi aiuti alla guida, fra cui l’avviso di colpo di sonno e il mantenimento in corsia (nel Driver Assistance pack).

Nei crash test dell’Euro NCAP, l’Alfa Romeo Giulia è uscita a testa alta: ha conquistato cinque stelle (il massimo punteggio), evidenziando un’elevata protezione per i passeggeri, soprattutto negli impatti frontali. Va detto, però, che le prove risalgono al 2016, quando i parametri di giudizio erano un po’ meno completi e severi. 

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