Un’ibrida full comoda per quattro
Tutta nuova, la Honda HR-V è una crossover dalle linee tese, con luci sottili, cofano alto, finestrini piccoli e lunotto piuttosto inclinato. Più lunga di 5 cm rispetto al vecchio modello (434 in tutto), c’è solo ibrida full a benzina, automatica e con la trazione anteriore. L’abitacolo è molto ampio anche dietro, dove, però, sono comodi solo i due posti laterali. Inoltre, il bagagliaio risente dell’ingombro della batteria da 1,08 kWh: con 320 litri di capienza, ne perde 128 rispetto a prima. Il sistema ibrido è quello della piccola Jazz, rinvigorito: quasi sempre è il motore elettrico (con 131 CV, 22 in più rispetto a quello dell’utilitaria) a muovere la vettura, mentre il quattro cilindri aziona il generatore. L’auto è scattante e beve pochissimo a bassa e media andatura (quando il 1.5 è spesso spento), mentre in autostrada i risultati sono appena discreti.
Guidando spediti, oltre alla vivacità della ripresa si apprezzano lo sterzo preciso e rapido nella risposta, la frenata potente e l’elettronica che simula dei cambi marcia per limitare un po’ il noioso “effetto scooter” in accelerazione. Ma il rombo del 1.5 su di giri è troppo forte, e nelle manovre di emergenza la Honda HR-V risponde allo sterzo con tale prontezza da spiazzare un po’ (anche se l’Esp evita sbandate evidenti). Bene la dotazione: già la meno costosa Advance ha di serie il portellone motorizzato, il navigatore e la retrocamera, nonché il sistema che le consente di frenare, accelerare e sterzare da sola (pur sotto il controllo del guidatore); la garanzia è tre anni (o 100.000 km). La Advance Style della prova aggiunge il “clima” bizona, i fari adattativi e le barre sul tetto.
Già sottoposta al giudizio dell’Euro NCAP, la Honda HR-V ha ottenuto quattro stelle su cinque; la protezione in caso di urto è buona, ma sono state risontrate sollecitazioni un po’ elevate sul torace di chi siede sul divano nel crash frontale. Inoltre, la crossover giapponese paga l’assenza dell’airbag centrale anteriore, che mantiene ben distanti e al loro posto guidatore e passeggero in caso di urto laterale; nello stesso tipo di urto, è a rischio la testa di un bambino seduto dietro, sul rialzino. Ottimo il funzionamento della frenata automatica e del sistema che tiene in corsia, ma l’ente per la verifica della sicurezza stigmatizza l’assenza del monitoraggio dell’attenzione del guidatore: nessun avviso se si sta per assopire.