Tanto agio e praticità

Plancia e comandi
Le plastiche sono rigide, ma c’è una gradevole fascia centrale rivestita in similpelle e il design è moderno e minimalista. Intuitivi molti dei comandi della Honda Jazz, e in particolare i “rotelloni” del climatizzatore automatico (di serie) e il bilanciere per gestire la luminosità della strumentazione, collocato alla sua sinistra. Il cruscotto è un display di soli di 7’’, ma ricco e facile da leggere; peccato che “sfogliarne” le schermate, per visualizzare le diverse informazioni, sia un po’ macchinoso. I comandi nel volante sono criticabili anche perché mancano i tasti dedicati al vivavoce (si usano quelli di altre funzioni) e per silenziare l’audio. Reattivo lo schermo di 9’’ del sistema multimediale, che dispone di Android Auto e Apple CarPlay, ma la piastra per la ricarica wireless dei cellulari non è prevista neppure come optional.

Abitabilità
In questa Honda Jazz c’è spazio da vendere, anche dietro. Soltanto le persone molto alte possono desiderarne di più. Comodo anche l’accesso: le porte sono grandi e si aprono quasi ad angolo retto, permettendo di entrare e uscire agevolmente. I sedili anteriori non offrono la regolazione lombare, ma la loro comodità non ne fa sentire il bisogno. Inoltre, di serie sono anche riscaldabili e hanno il poggiatesta regolabile nell’inclinazione (una finezza, per un’utilitaria). La seduta del divano è piatta, e quindi comoda anche al centro.

Bagagliaio
Con i suoi 304 litri (a divano su e sotto la cappelliera) la Honda Jazz batte molte rivali ibride, ma altre utilitarie fanno meglio e rispetto alla precedente generazione si sono “persi” 50 litri, a causa della batteria di trazione sotto il piano di carico: al posto del doppiofondo, ora c’è un vano grande come una scatola da scarpe. Buono lo spazio col divano giù, e non manca la possibilità di alzarne la seduta, per caricare sul pavimento oggetti alti (come una pianta in vaso). L’accesso al bagagliaio è facile, grazie alla soglia a soli 61 cm da terra.

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