BEN FATTA MA NON “FACILISSIMA”
Plancia e comandi
Molto curata nello stile, la plancia è dominata dallo schermo oled tattile di 24 cm di diametro. I comandi fisici sono pochi: la maggior parte delle funzioni si gestisce (in modo un po’ complicato) dai menù. I rivestimenti, di buona qualità, sono “eco”: gradevole alla vista e al tatto l’ecopelle (verde, marrone o beige a scelta) per i sedili. Personale la ruvida stoffa da materiali riciclati che ricopre la plancia e i pannelli delle porte, mentre i portaoggetti sono numerosi e piuttosto ampi: nelle porte ci stanno anche delle bottiglie grandi.
Abitabilità
La posizione di guida della Mini Countryman C offre estese possibilità di regolazione, ma si sta ben più in alto e con le ginocchia più flesse rispetto a quanto accade con la Mini a tre porte. Dietro, il divano è in due parti scorrevoli (di 13 cm) e con l’inclinazione regolabile dello schienale; nel mobiletto, due prese Usb-C, le bocchette del “clima” (non orientabili) e un vassoietto. Peccato per i vetri, che non scendono fino in fondo.
Bagagliaio
Sollevato il portellone (non molto sviluppato in altezza e con soglia di carico a ben 82 cm dal suolo) si accede a un vano di 450 litri, curato nelle finiture e dotato di tasca a rete e anelli di fissaggio. Non molti i cm (43) fra piano di carico e cappelliera. Lo schienale è in tre parti che, una volta reclinate, non creano gradini: far scorrere i caricgi è più semplice.