POCO IMPEGNATIVA NEL TRAFFICO

Costruita sulla recente piattaforma CMF-B (la stessa della Clio), la seconda generazione della Renault Captur francese è più lunga di 11 cm, ha un passo che cresce di 3 cm (da 261 a 264) e una linea più grintosa rispetto al modello precedente. All’interno mantiene la praticità del divano scorrevole di 16 cm e ha l’abitacolo e il baule più ampi (il vano di carico guadagna 81 litri).

Vivace il quattro cilindri 1.3 turbo a benzina della Renault Captur, che sa anche essere fluido e progressivo, e dolce e rapido il cambio EDC a doppia frizione, che ora ha sette marce invece di sei. Su strada si apprezzano l’agilità (lo sterzo è preciso) e la buona tenuta in curva, mentre in città l’auto si distingue per la facilità di guida. L’insonorizzazione è efficace e le sospensioni contengono bene il rollio, ma sulle buche sono un po’ dure (complici i cerchi di 18”). Peccato, poi, per l’assenza di un aiuto elettronico come l’Extended Grip, che si poteva avere nel vecchio modello e che gestiva la coppia motrice inviata alle ruote anteriori così da migliorare la trazione sui fondi con scarsa aderenza.

La dotazione di sicurezza, comunque, è valida: oltre ai potenti fari full led, alla frenata automatica d’emergenza e al mantenimento in corsia (di serie per tutte), la costosa ma superequipaggiata Renault Captur Initiale Paris aggiunge i sensori dell’angolo cieco dei retrovisori. E si può avere il cruise control adattativo, che permette all’auto di seguire il traffico, frenando e accelerando da sola. Anche i risultati dei test dell’ente Euro NCAP testimoniano la sicurezza dell’auto. Il massimo punteggio di cinque stelle è raggiunto con risultati positivi in tutti i settori. In particolare, sono 96 i punti su 100 ottenuti nella valutazione della protezione degli adulti e 83 nel test con i bimbi a bordo. Buoni i voti che riguardano l’incolumità del pedoni e dei ciclisti (75%) e l’efficacia dei sistemi di ausilio alla guida (74%).

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