Una briosa “tuttofare”

La Suzuki Vitara è una suv compatta che si distingue per la carrozzeria squadrata (ricorda le fuoristrada) e per l’abitacolo ampio in rapporto alle dimensioni dell’auto, oltre che luminoso (estesa la superficie vetrata). Meno bene le finiture, in particolare l’aspetto economico delle plastiche, sottotono per una suv da quasi 30.000 euro. Il baule, ben sfruttabile, ha la discreta capienza (375/1120 litri). In questa versione mild hybrid, la Suzuki Vitara è dotata di un brillante e poco rumoroso 1.4 turbo a benzina (129 CV) collegato, tramite una cinghia, a una piccola unità elettrica a 48 volt (13,6 CV). Dà una spinta in più in ripresa, contribuendo a tenere bassi i consumi. Di tipo classico, con convertitore di coppia, il cambio automatico è progressivo e piuttosto veloce nel selezionare le sei marce (anche manualmente, con le levette dietro il volante) e, specie nel traffico, rende meno stressante la guida.

La trazione è sulle ruote anteriori, in alternativa è disponibile il modello 4×4. La guida della Suzuki Vitara è gradevole e facile: l’auto ha brio e agilità e risponde prontamente ai comandi del guidatore. Sullo sconnesso, però, va messo in conto qualche scossone. Ricca la dotazione di serie: include il navigatore e perfino il tetto apribile, oltre a svariati aiuti alla guida, fra cui il cruise control adattativo e i sensori dell’angolo cieco dei retrovisori. In tema di sicurezza, nei test svolti dall’ente europeo Euro NCAP la Suzuki Vitara ha ottenuto il massimo punteggio di cinque stelle. Va tenuto conto, però, che le prove si sono svolte al lancio del modello, nel 2015, con modalità diverse rispetto a quelle, più severe, di oggi.

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