SCATTANTE, MA AMA IL RELAX 

La Toyota Rav4 è una suv non troppo ingombrante (460 cm di lunghezza) e che dispone di un abitacolo spazioso e ben isolato dai rumori. C’è solo ibrida, nelle versioni full oppure plug-in; la prova riguarda quest’ultima versione. Dal momento del test l’auto è stata oggetto di un lieve aggiornamento, che ha riguardato soprattutto gli interni: il cruscotto è ora interamente digitale, e il valido sistema multimediale ha un display di 10,5” invece che di 9”. L’efficiente sistema ibrido, che non fa sprecare benzina, si compone di quattro motori: al 2.5 a benzina che funziona secondo il ciclo Atkinson si aggiungono tre unità elettriche (due anteriori più quella posteriore, che assicura la trazione 4×4) per 306 CV combinati. Ne derivano prestazioni molto vivaci in accelerazione e ripresa.

La batteria agli ioni di litio di questa Toyota Rav4 ha la notevole capacità di 18,1 kWh nominali. Collegandola a una colonnina in grado di fornire 7,4 kW (il massimo accettato dall’auto), è passata da scarica al 100% in due ore e mezza; poi, selezionando la modalità di guida solo elettrica (che consente di raggiungere i 140 km/h) siamo riusciti a coprire parecchia strada senza far intervenire il quattro cilindri: 77 km in città e 60,4 nel nostro percorso “medio”. Di conseguenza, per molti automobilisti l’uso quotidiano può essere solo a corrente, a patto di poter ricaricare spesso la “pila”. Anche se lo sprint non manca, questa suv (proposta con minime modifiche anche dalla Suzuki, con il nome Across) dà il meglio se guidata senza fretta.

Nei percorsi tortuosi, infatti, questa Toyota Rav4 si rivela poco maneggevole, e nelle accelerazioni decise la trasmissione a ingranaggi epicicloidali tiene alto il regime del 2.5: l’“effetto scooter” che ne deriva è noioso. Ricca per tutte le Rav4 la dotazione di sicurezza, che ha contribuito a raggiungere le cinque stelle nella valutazione dell’Euro NCAP (nel 2019, ma riconfermata nel 2020). Ridotti i rischi di ferite per gli occupanti (e in particolare per i bambini seduti dietro) in caso di incidente ed efficace la frenata automatica, anche in presenza di pedoni e ciclisti. 

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