Come si posiziona la berlina elettrica cinese a Volkswagen ID.3, Cupra Born e Tesla Model 3?


18 febbraio 2023

Dopo l’ok definitivo arrivato dall’UE che sancisce lo stop alle vendite di mezzi endotermici entro il 2035, torniamo a parlare di auto elettriche, a partire dalla MG4 Electric.

Chiaramente, non è questo lo spazio per riflettere se, effettivamente, la mobilità elettrica sia o meno sostenibile, sia in ottica di produzione dell’energia, sia in ottica di approvvigionamento delle terre rare che di smaltimento delle batterie a fine ciclo. Questo articolo, come gli altri della serie, “scende in campo e le ha tutte contro…” vuole essere un aiuto concreto a chi, dopo aver fatto le proprie riflessioni, ha deciso di acquistare una nuova auto.

Se fino a qualche anno fa le elettriche erano appannaggio di chi aveva un budget parecchio elevato, i prezzi stanno cominciando a calare sensibilmente con proposte che arrivano dalla Cina, ma non solo.

La MG4 electric è una berlina di medie dimensioni e dal design che convince, anche in Occidente, per le linee tese e squadrate e i fari full LED che, all’anteriore, ricordano vagamente il disegno di quelli dell’Audi A4 con quelle lame verticali.

Come è sempre più consueto sulle auto orientali, la personalizzazione è ridotta all’osso per risparmiare sui costi di produzione e, oltre alla versione Luxury, che porta i cerchi in lega da 17 pollici e altri dettagli che innalzano il comfort, il cliente finale potrà solo scegliere la tinta esterna, con i colori metallizzati che costano 650 euro.

Dove si nota qualche carenza è all’interno. Se da una parte lo spazio a disposizione è abbondante per tutti, ci sono numerose finiture in plastica rigida e, sulla versione base, il volante è in plastica.

Mancano poi il climatizzatore bizona, le bocchette dell’aria al posteriore, il bracciolo centrale e le maniglie al soffitto. Piccoli dettagli che, giocoforza, sono stati tralasciati per tenere basso il prezzo. Sulla plancia spicca lo schermo da 10,3 pollici dell’infotainment che, però, ha delle logiche di funzionamento non sempre ottimali ma che include di serie Apple CarPlay ed Android Auto.

Il navigatore, invece, è incluso solo per la versione Luxury, e riporta le informazioni sul cruscotto digitale. D serie per entrambe le versioni c’è la guida autonoma di secondo livello anche se è spesso imprecisa e un po’ brusca nelle correzioni della traiettoria.

Il vano bagagli ha una capacità di 363 litri, che scendono a 350 nella versione più costosa a causa del doppiofondo del bagagliaio. In quest’ultimo caso, però, quando andrete ad abbattere i sedili, la superficie sarà piatta.

La MG4 è disponibili in due varianti di potenza e di batteria, con la versione meno potente che sprigiona 170 CV, abbinati a una batteria da 51 kWh che dovrebbe garantire 350 km di percorrenza. In alternativa, è disponibile la motorizzazione da 204 CV, abbinata a una batteria da 64 kWh e in grado di percorrere 450 km. Grazie all’accumulatore più grande l’auto accetta 11 kW al posto di 6,6 in corrente alternata e 135 kW anziché 117 usando quella continua delle colonnine super-rapide. In questo caso si dovrebbe riuscire a ricaricare dal 5 all’80% in circa 40 minuti con entrambe le versioni di MG4.

Il prezzo di partenza della MG4 è di 29.990 euro per la versione con batterie da 51 kWh, mentre la top di gamma con batterie da 64 kWh ha un prezzo di 35.990 euro. Niente male se si considera la garanzia di 7 anni o 150.000 km.

Volkswagen ID.3
Volkswagen ID.3

VOLKSWAGEN ID.3

Sbarcata sui mercati circa tre anni fa, la Volkswagen ID.3 ha portato al debutto la piattaforma MEB, sviluppata appositamente per i modelli elettrici. Le dimensioni sono assimilabili, in quanto a lunghezza, a quelle di una Golf, mentre l’altezza è di 9 centimetri superiore. Le linee sono abbastanza semplici e non colpiscono per la fantasia. Di serie ci sono i fari led matrix, così come il cruise control adattivo e il navigatore, mentre i cerchi in lega sono optional.

Gli interni sono realizzati con cura ma appaiono un po’ spogli e spartani, senza fronzoli sì, ma nemmeno troppo coinvolgenti. Il display riservato al conducente è da 5,3 pollici ma non è particolarmente ricco di informazioni utili quanto ci saremmo immaginati, mentre il display dell’infotainment misura 10” ed è molto intuitivo. Buona poi la capienza del bagagliaio di 385 litri, soprattutto tenendo in considerazioni gli ingombri esterni dell’auto.

La ID.3 ha un’autonomia che passa dai 330 chilometri (WLTP) della “Pure”, con batteria agli ioni di litio da 45 kWh, fino ai 550 km della “Pro S”. Sono poi tre livelli di potenza del motore elettrico: 93, 107 e 150 kW.

Il prezzo della ID.3 parte dai 40.900 euro della Pro Performance e sale fino ai 56.650 euro della Tour.

Cupra Born
Cupra Born

Cupra Born

Se l’elettrico “standard” vi annoia, Cupra ha a listino una versione più sportiva della ID.3, la Born. Nonostante siano basare sulla stessa piattaforma MEB, in questo caso il design è decisamente più sportiveggiante e slanciata. I cerchi in lega da 18 pollici hanno un profilo aerodinamico volto ad ottimizzare le percorrenze, mentre sui lati trovano post le minigonne. I fari full led sono taglienti e la firma luminosa posteriore si raccorda bene con l’estrattore dell’aria del paraurti e lo spoiler sopra al lunotto.

Gli interni sono la naturale evoluzione sportiva della Volkswagen con i sedili a guscio e dettagli cromatici color rame. La dotazione di serie include il cruscotto digitale da 5,3 pollici, abbinato a un sistema dell’infotainment da 12”. Molto completa poi la dotazione dell’assistenza alla guida che, però, costa 1000 euro se si vuole integrarla con il cruise control adattivo. Volendo, per 1.000 euro aggiuntivi, si può aggiungere anche l’head-up display con realtà aumentata.

Il bagagliaio, nonostante la lunghezza dell’auto sia di 9 cm superiore rispetto alla cugina tedesca, rimane invariato a 385 litri.

Sotto al “cofano” (si fa per dire) si trova lo stesso motore della ID.3, con una potenza che, però, è declinata nelle varianti da 204 e 231 CV, mentre la batteria agli ioni di litio è da 58 kWh o da 77 kWh.

Il prezzo? Parte da 41.100 euro e sale fino a 46.350 euro per la versione più potente.

Tesla Model 3
Tesla Model 3

Tesla Model 3

Quando si parla di elettriche, è quasi impossibile non parlare di Tesla e, dopo il taglio ai listini ideato da Elon Musk, il prodotto americano è ancora più competitivo. Certo, il prezzo di listino rimane comunque più alto rispetto a quello delle competitor asiatiche ma, in fin dei conti, non si allontana troppo rispetto a quello di Cupra.

La Model 3, infatti, è disponibile con un prezzo d’attacco di poco meno di 45.000 euro per la versione con trazione posteriore e batteria che offre una percorrenza di 491 km secondo il ciclo WLTP.

Il design è rimasto praticamente invariato negli anni, sia all’esterno che all’interno e rimane molto essenziale. All’interno domina sul cruscotto l’enorme display da 15”; da lui passano tutti i comandi. Lo spazio a bordo è abbondante per tutti gli occupanti e non manca lo spazio per le valigie: 542 litri nel bagagliaio, più un pozzetto sotto al cofano. Nonostante l’età, piace ancora e, ad oggi, rimane una delle pietre miliari dell’automobile elettrica.

Gli optional, come la guida autonoma di massimo livello, si pagano carissimi – 7.500 euro – se però vi “accontentate” del solo Autopilot avanzato, la cifra si dimezza. Di serie, invece, c’è la guida autonoma di secondo livello.

Le declinazioni di potenza della Model 3 sono tre: 306 CV per la versione base, 476 CV per la Long Range e 490 CV per la Performance, con le ultime due dotate di trazione integrale e batteria più performante. Ovviamente, nel caso di queste versioni, il prezzo lievita sensibilmente, passando dai 44.990 euro della versione base, fino ai quasi 60.000 della Performance.

PRO E CONTRO

Pro

  • Guida autonoma al massimo potenziale; Dotazione di serie

Contro

  • Design che sta invecchiando

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