Basta pronunciare il nome di Indianapolis per sentire già il rombo dei motori e l’odore di benzina. La città dello Stato dell’Indiana ospita l’omonimo Motor Speedway, uno degli ovali più famosi della storia: tempio della velocità e del motorismo sportivo americano e non solo.

Il circuito di Indianapolis, che ha uno strettissimo legame con il passato, visto che ospita gare di ogni genere (anche di mongolfiere) dal 1909, oggi diventa teatro delle competizioni del futuro. Lo fa con la Indy Autonomous Challenge, competizione riservata agli studenti universitari che si disputa con vetture a guida autonoma. Esatto: domani 23 ottobre 2021 9 team in rappresentanza di 9 Paesi e di 21 Università si daranno battaglia con monoposto… senza pilota. E l’Italia c’è.

Il tricolore a Indianapolis

Tra le squadre partecipanti c’è anche il team Euroracing, guidato dall’Università di Modena e Reggio Emilia. Lo abbiamo raggiunto, per farci raccontare meglio questa avventura: “Il team è composto da studenti universitari provenienti da quattro università internazionali: Università di Pisa, ETH Zurigo, Accademia Polacca delle Scienze e l’Hipert Lab dell’Università di Modena e Reggio Emilia (Laboratorio ‘High-Performance Real-Time’ fondato nel 2012 presso l’Università di Modena)”.

Il progetto coinvolge più di 40 ricercatori che sviluppano soluzioni algoritmiche e software per sistemi in tempo reale ad alte prestazioni e ha lo scopo di progettare software per veicoli a guida autonoma che, nel caso della Indy Autonomous Challenge, sarà montato su una vettura da Indycar.

Dalla pista alla strada

L’obiettivo di questa competizione, che mette in palio un primo premio di ben 1 milione di dollari, è semplice: spingere lo sviluppo di sistemi evoluti di ausilio alla guida che possono essere messi alla prova in condizioni di sicurezza su un tracciato automobilistico e che, una volta messi a punto e resi affidabili, possono essere utilizzati sulle normali auto di produzione.

Tre sono gli obiettivi principali della competizione:

  • Risolvere scenari “edge case” con l’obiettivo di evitare ostacoli imprevisti ad alta velocità mantenendo il controllo del veicolo. Devono essere affrontati per garantire la sicurezza in tutti gli ambienti operativi
  • Catalizzare nuove tecnologie: i veicoli automatizzati sono troppo costosi per l’implementazione commerciale su larga scala e le case automobilistiche e le aziende tecnologiche cercano fonti di nuova proprietà intellettuale, ingegneri qualificati e sviluppatori di software
  • Coinvolgere il pubblico per garantire l’accettazione della guida autonoma: una maggiore esperienza ed esposizione di sistemi di ausilio alla guida può aiutare a facilitare la loro comprensione e la comprensione del loro potenziale
Team Euroracing

Una gara “a eliminazione”

Alla Indy Autonomous Challenge 2021 si sono iscritti inizialmente 25 team. Ma questi hanno dovuto superare una serie di test sul tracciato e tutti coloro il cui software non si è dimostrato sufficientemente stabile sono stati eliminati. Solo 9 team sono stati ammessi alla finale.

Tra questi, il team Euroracing, che ha negli Stati Uniti 11 membri pronti a dare battaglia per la vittoria finale. Ecco cosa si apprestano a vivere: “Prima della gara – ci spiegano – ci sarà una qualifica che prevede che le auto completino una decina di giri in solitaria in meno di 15 minuti. Considerando la lunghezza del tracciato di poco più di 4 km, significa che le auto dovranno correre a una media superiore alle 100 miglia orarie (160 km/h). In più, sempre in qualifica, le auto dovranno percorrere almeno uno di quei giri in un tempo non superiore ai 75 secondi e a una media di almeno 120 miglia orarie (oltre 190 km/h)”.

Team Euroracing

Le auto si schiereranno poi sulla linea di partenza in ordine in base a quanto mostrato proprio in qualifica e prenderanno parte alla gara vera e propria, correranno tutte insieme sul famoso ovale e dovranno percorrere 20 giri in 25 minuti, andando a una velocità media non inferiore alle 120 miglia orarie.

Il progetto è sponsorizzato da molteplici aziende come Cisco, Bridgestone, Intel, Microsoft, che partecipano allo scopo di scovare ingegneri talentuosi. Il team Euroracing, nello specifico, è supportato da: Technology Innovation Institute, un centro di ricerca impegnato nella robotica e nel mondo digitale; Megaride, azienda italiana che realizza software, procedure di test e strumenti di sviluppo per le diverse aree di competenza del motorsport; Claytex, azienda specializzata in modelli e simulazioni di sistemi complessi che permettono di far interagire un oggetto con l’ambiente circostante.

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