Stop alla revisione moto: i dettagli

Impossibile (e inutile) nasconderlo: da oggi i motociclisti italiani saranno inevitabilmente gelosi dei cugini francesi. Dopo un lungo tira e molla legale andato avanti per circa un decennio, infatti, il Ministero per la Transizione Ecologica d’Oltralpe ha deciso di abolire l’obbligatorietà della revisione per le moto.

La decisione, che riguarda tutti i motocicli a due o tre ruote e i quadricicli a motore (i quad, ad esempio) è destinata a far discutere. E non poco. Anche se i motociclisti francesi non potranno non apprezzare il decreto ministeriale, è ipotizzabile che dalle parti di Bruxelles stiano già affilando le armi per una nuova battaglia legale. L’obbligo di revisione biennale per le moto era stato infatti imposto da una direttiva comunitaria, che ora resterà disattesa.

Stop alle revisioni moto in Francia: cosa prevede il decreto

Come sanno bene tutti i motociclisti italiani, il Codice della Strada è piuttosto preciso per quel che riguarda l’obbligo di revisione delle moto. Quando va fatta la revisione alla moto in Italia? Dopo quattro anni dalla prima immatricolazione e, successivamente, ogni due anni. Stesse tempistiche per la Francia, almeno fino alla scorsa estate.

Come si legge nel testo del decreto ministeriale 2022-1044 del Ministero della transizione ecologica e coesione dei territori francese, l’obbligatorietà dei controlli tecnici sui motocicli a due e tre ruote e sui quadricicli a motore è abrogata. Il tutto nasce da un errore tecnico presente in un decreto del 2021, che aveva posticipato l’entrata in vigore dell’obbligatorietà da gennaio a ottobre 2022. Questo ha permesso ad alcune associazioni di motociclisti di presentare ricorso e vedere riconosciute le loro ragioni. Dal 2023, dunque, non ci sarà più obbligo di revisione per le moto in Francia.

Revisione moto in Francia: cosa succederà ora

Come accennato inizialmente, è facile ipotizzare che l’abrogazione dell’obbligo di revisione per decreto ministeriale non passerà di certo inosservata. Anzi, è più che probabile che tanto il Ministero della transizione ecologica francese quanto la Commissione europea stiano già preparando delle misure alternative all’obbligo.

Per migliorare la sicurezza dei centauri e assicurare che i veicoli a due e tre ruote esentati dalla revisione rispettino i limiti di emissione inquinanti atmosferiche e acustiche, la Francia sarebbe pronta a introdurre nuove disposizioni. Prima di tutto, vale la pena sottolineare che chi vorrà potrà continuare volontariamente a sottoporre ai controlli tecnici la propria moto, così da verificarne periodicamente la tenuta e lo “stato di salute”.

Allo stesso tempo, però, il governo francese sta vagliando una serie di misure da proporre alla Commissione Europea per evitare procedure di infrazione. Ad esempio, è ipotizzabile un incentivo – di alcune migliaia di euro – per la rottamazione di vecchie moto inquinanti e l’acquisto di moto elettriche o poco inquinanti. Un’altra misura potrebbe prevedere l’installazione di strumenti lungo le arterie stradali per misurare il livello di emissioni di gas di scarico e il livello di rumorosità così da individuare veicoli non in linea con le normative vigenti. I motociclisti, infine, potrebbero essere ben presto obbligati a indossare dispositivi di sicurezza (come giubbotti con airbag) ed evitare così di rimanere seriamente feriti in caso di incidente.

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