Citycar sì, ma rialzata

La Toyota Aygo X, tutta nuova e in arrivo nelle concessionarie proprio in questi giorni (il porte aperte è previsto per il weekend del 9 e 10 aprile 2022), è una citycar con uno stile da crossover, molto personale e moderno. Si tratta del modello più piccolo della casa giapponese, e viene prodotto nello stesso stabilimento della Repubblica Ceca dal quale uscivano la vecchia Aygo (la cui prima versione risale al 2005) e le “gemelle” Citroën C1 e Peugeot 108 (le due case francesi, però, non hanno rimpiazzato le loro vetture). Rispetto alla Aygo, questa nuova vettura cresce parecchio nelle dimensioni: 23 centimetri in più in lunghezza (sono 370 in tutto) e 12,5 in larghezza (arrivando a 174, che sono un valore più da utilitaria che da citycar). Nonostante ciò, la Aygo X è una delle auto più facili fra parcheggiare, anche perché il diametro di sterzata dichiarato è di soli 9,4 metri e tutte le versioni hanno di serie la retrocamera.

Fatta per il vecchio continente

Disegnata in Europa, questa mini-crossover ha tanti elementi estetici distintivi. Il frontale della Toyota Aygo X, dal cofano cortissimo, è dominato dai grandi fari inclinati (full led nella Lounge del test). Niente mascherina: c’è solo un piccolo trapezio che racchiude il logo della casa, che si contrappone all’ampio inserto nero inferiore, anch’esso a trapezio, che racchiude la presa d’aria. Le ruote di grande diametro (17 pollici, o 18 per la Lounge) ma strette (175 mm) sono incorniciate dalle protezioni in plastica nera attorno ai passaruota, e le porte posteriori con taglio “a freccia” sono messe ancor più in evidenza dalla verniciatura bicolore; solo la “base” Active ha tutta la carrozzeria nella stessa tinta. Nel complesso, la fiancata è dinamica e proporzionata, e dissimula l’altezza di 153 cm (cinque in più della vecchia Aygo). Dietro, i fanali verticali con grafica che disegna una “b” contornano il portello del bagagliaio. 

Comoda davanti. dietro, meno

Davanti si sta piuttosto comodi. I sedili della Toyota Aygo X, con poggiatesta integrato, hanno la seduta un po’ rialzata: ci sono 5,5 cm in più da terra rispetto alla vecchia Aygo, con vantaggi nella visibilità e nella facilità di accesso. Inoltre, sono più distanti fra loro di un paio di centimetri, lasciando più spazio per i gomiti quando c’è anche un passeggero. Il sedile di guida è regolabile anche in altezza, come pure il volante. Lo spazio sul divano non è certo abbondante, ma può bastare per due adulti (l’auto è omologata per quattro); il taglio e le dimensioni delle porte non aiutano l’accesso. L’auto si può avere anche col tetto apribile in tela, a comando elettrico (versione Air, a 1.000 euro in più): un accessorio interessante, ma la cui presenza sottrae qualche centimetro in altezza a chi sta sul divano. 

Ok i comandi

La plancia della Toyota Aygo X è moderna, tondeggiante e voluminosa. Questa Lounge ha il sistema multimediale più raffinato, con schermo tattile di 9 pollici piuttosto reattivo. La connessione alla rete è di serie, per cui il navigatore (anch’esso incluso nel prezzo) fornisce informazioni aggiornate in tempo reale, e non mancano i protocolli Apple CarPlay e Android Auto senza cavo e la piastra per la ricarica degli smartphone; i tempi di “ricalcolo” per i percorsi impostati nel Gps, però, ci sono sembrati piuttosto lunghi. Comodi i comandi del clima automatico, ma di giorno le scritte sui tasti si leggono a malapena, e di bocchette regolabili ce ne sono solo due (neanche tanto pratiche da regolare). Il cruscotto, personale, è composto da un tachimetro a mezzaluna posto subito sopra un display che fornisce un buon numero di informazioni; il contagiri a led, sulla sinistra, dà però solo un’idea vaga del regime del motore. 

Moderna ma un po’ spartana

Ampie zone di lamiera verniciata restano a vista nelle portiere e le plastiche sono tutte rigide, ma è normale in un’auto di questa categoria, e lo stile è gradevole e moderno. La Lounge, poi, è arricchita da piccoli inserti in pelle nei sedili. Così così la praticità: il cassetto nella plancia, di discreta capienza, non è illuminato (come pure i tasti degli alzavetro elettrici), e dietro non c’è nessuna tasca; mancano le maniglie di appiglio sul soffitto. Inoltre, come nella Aygo, anche in questa Toyota Aygo X i piccoli finestrini posteriori si aprono a compasso: sono scomodi da azionare e non aiutano a gestire la ventilazione, ma favoriscono l’economia di produzione, la leggerezza e anche la sicurezza (se dietro ci sono dei bambini, non possono sporgersi).     

Bagagliaio? Ora è accettabile

Il bagagliaio ha una capienza di 231 litri: non un granché, ma sono pur sempre 63 più della Aygo. La parte esterna del portello posteriore è in un solo pezzo di cristallo: l’effetto, dal punto di vista stilistico, è notevole. Peccato che l’apertura non sia enorme, e che la soglia a 82 cm da terra non agevoli i carichi. Giudizio favorevole sulla cappelliera morbida, che si adatta a qualche borsa un po’ più alta, e non manca il divano in due parti simmetriche reclinabili.

Vuole poca benzina

La Toyota Aygo X è solo a benzina: non c’è, e a quanto pare non ci sarà, una versione ibrida. Del resto, il motore è il tre cilindri della Aygo, con lievi modifiche alla calibrazione elettronica e allo scarico, che si è sempre dimostrato economo. Inoltre, il cambio manuale (a 1.200 euro c’è anche un automatico a variazione continua CVT) è stato modificato nelle marce (la seconda è più corta, le altre sono più lunghe) proprio per favorire i consumi. Il giudizio definitivo lo lasciamo alla prova strumentale che contiamo di pubblicare presto sulla rivista alVolante, ma le prime impressioni sono positive: alla fine del test, compiuto anche in città e su strade di montagna affrontate senza badare al consumo, il computer di bordo ha mostrato una percorrenza di oltre 17 km/litro. Niente male davvero, anche considerando che la Aygo X pesa quasi 100 kg più della Aygo.

Curva precisa

Il 1.0 gira regolare, vibra poco ed è abbastanza pronto; un po’ di brio, però, viene fuori solo sfruttandolo oltre i 4000 giri, quando la sua “voce” si fa sentire molto distintamente nell’abitacolo. Passati i 70-80 km/h, poi, si fa notare anche il fruscio dell’aria che scorre sulla carrozzeria. La Toyota Aygo X è realizzata sulla base (piattaforma, sospensioni e sterzo) della recente Yaris, e vanta buone doti di guida: è agile, precisa, rolla poco in curva e assorbe senza irrigidimenti esagerati lo sconnesso. 

Da 13.000 euro

I listini partono da 16.500 euro per la versione Active: non è poco, ma la casa propone 3.000 euro di sconto in caso di permuta di un altro veicolo, e 3.500 se si sceglie un finanziamento. La dotazione non è male: tutte hanno il “clima”, i retrovisori regolabili elettricamente e la retrocamera. Ma dove la Toyota Aygo X spicca è negli aiuti elettronici alla guida: tutte hanno, fra l’altro, la frenata automatica d’emergenza anche con pedoni e ciclisti, il centraggio in corsia e persino il cruise control adattativo.

Secondo noi    

Pregi
> Sicurezza. L’auto è stabile e ben guidabile, e offre di serie molti aiuti elettronici.
> Sistema multimediale. Comprende di serie tutti le dotazioni più recenti e utili.
> Stile. Dentro e fuori, l’estetica è molto curata e ricac di personalità.

Difetti
> Accessibilità al baule. Il portello non è ampio e si apre molto lontano dal suolo.
> Posti posteriori. Il divano è solo per due, arrivarci è scomodo, i finestrini sono piccoli e in pratica non ci sono portaoggetti.
> Rumorosità. La “voce” del 1.0 e i fruscii sono evidenti.

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