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Quando si parla di linee di produzione in ambito automobilistico pochi possono vantare l’attenzione e la lungimiranza di Toyota, che da sempre mette al centro l’efficienza e il kaizen, espressione giapponese che indica il miglioramento continuo. Per riuscirci la Casa giapponese ha deciso di affidarsi all’Intelligenza Artificiale, grazie alla collaborazione con una start-up texana.

Il progetto

Toyota ha coinvolto Invisible AI nell’installazione di dispositivi nello stabilimento americano di Princeton, in Indiana. Grandi quanto un tablet, grazie a fotocamera e processore integrato i dispositivi cattureranno in stop-motion i movimenti articolari e oculari dei dipendenti mentre sono impegnati nell’assemblaggio dei veicoli.

Ognuno di essi analizzerà i movimenti per scoprire i miglioramenti possibili in termini di efficienza e sicurezza e avviserà l’operatore in tempo reale quando l’attività sarà completata correttamente. L’analisi dei dati sarà fatta in loco e nel breve periodo, così da raggiungere il kaizen.

Una nuova era

Toyota ha sempre cercato di monitorare ogni aspetto della catena di produzione per migliorare l’efficienza e la sicurezza nei suoi stabilimenti, per questo ha deciso di iniziare la collaborazione con Invisible AI. Stephen Brennan, VP Vehicle production engineering and the Manufacturing Project Innovation Center del gruppo Toyota ha infatti dichiarato che l’intelligenza artificiale:

Ci aiuterà ad aumentare la frequenza e l’accuratezza delle revisioni dei processi, nonché a ridurre il tempo necessario per trovare inefficienze tra i processi, dandoci più tempo per concentrarci sul miglioramento

Per il momento verranno installate 500 super-tablet nello stabilimento dove vengono assemblati modelli come Toyota Highlander e Toyota Sienna. Il prossimo anno, grazie a una ristrutturazione del valore di 803 milioni di dollari, altrettanti dispositivi verranno installati anche sulle nuove linee di produzione, che faranno uscire dagli stabilimenti di Princeton anche esemplari di Toyota Grand Highlander e Lexus TX.

Migliorare la produttività, ma non solo…

Pensare a una linea di produzione in cui ogni angolo è monitorato 24 ore su 24, 7 giorni su 7 potrebbe far venire in mente scenari orwelliani di controllo sfrenato dei dipendenti: in realtà il co-fondatore di Invisible AI, Prateek Sachdeva, ha chiarito che questo rischio non c’è:

I dispositivi non hanno la capacità di riconoscere gli operatori, di analizzare il lavoro tra i diversi turni ed elaborare statistiche a livello temporale

Anzi, l’intelligenza artificiale può venire in soccorso dei dipendenti impegnati in catena di montaggio perché riuscirebbero a rilevare movimenti fisicamente troppo impegnativi o situazioni di alto stress.

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