Emirates ed Etihad Airways, fra le altre, stanno già sperimentando un’app per smartphone sotto forma di passaporto sanitario per esibire alla svelta eventuali requisiti per viaggiare: la vaccinazione anti coronavirus o il risultato del tampone effettuato, ad esempio.

Uno scenario motivato dai tempi, questo, che dalle compagnie aeree potrebbe trovare applicazione anche altrove, per i viaggi e gli spostamenti in auto di un prossimo futuro libero ma strutturato. Di chiaro c’è ancora poco, ma queste sono alcune opzioni che potrebbero profilarsi.

L’idea del passaporto sanitario

Il turismo, in ogni sua sfaccettatura, è stato ed è tuttora uno dei settori più colpiti dalla pandemia da Coronavirus. Ridotti gli spostamenti, parentesi estiva a parte, urge da parte dei governi internazionali una strategia che permetta di ripartire in sicurezza.

Un’applicazione per smartphone che possa fungere da passaporto sanitario è un’opzione che sta prendendo piede già in varie compagnie aeree. Oltre a quanto dicevamo poc’anzi, all’aeroporto romano di Fiumicino è al vaglio l’app AOKpass; la Regione Lazio sta studiando un sistema legato allo SPID, ad esempio.

Per rispondere a tali esigenze, ancora non c’è (e probabilmente non ci sarà mai) uno standard comune, nazionale, europeo o internazionale che sia. Affiorano difatti vari scenari che vale la pena scrutare, per avere un’idea su cosa aspettarci anche per quel che riguarda gli spostamenti in auto.

Travel Pass

Travel Pass è l’app di IATA, acronimo di International Air Transport Association, app per smartphone proposta come soluzione internazionale per il trasporto aereo.

L’obiettivo è realizzare un passaporto sanitario digitale per i viaggiatori, con cui esibire i dati sanitari (vaccinazione e risultati dei test anti COVID-19) attraverso una piattaforma riconosciuta a livello globale accessibile tramite identità digitale.

L’app è in fase di sviluppo, ma è già stata adottata da Emirates ed Etihad Airways, compagnie che stanno partecipando al programma di sperimentazione. Qui per saperne di più.

CommonPass

Aspecifica a differenza della precedente, CommonPass è un’altra opzione sul tavolo delle proposte internazionali. Nata da The Commons Projects e da altri partner privati, è pensata per fare da vetrina personale dei risultati dei test e delle vaccinazioni anti COVID-19.

Immagine 4 app passaporto sanitario

L’accesso a tali risultati rispetta le norme sulla privacy e potrà far riferimento anche sui dati archiviati su Apple Health per iOS e CommonHealth per Android. Lato verifica, l’app permetterà a chi controlla di scannerizzare un codice QR generato dalle informazioni personali che il viaggiatore deciderà di condividere.

Accolta da compagnie come Lufthansa, Virgin Atlantic, JetBlue e Swiss International, fra le altre, CommonPass non è ancora disponibile al download, ma lo sarà prossimamente, sia per smartphone Android che per iPhone. Qui per ulteriori informazioni al riguardo.

AOKpass

AOKpass è un’altra opzione presa in considerazione in Italia dall’aeroporto di Roma-Fiumicino. Si tratta di un’applicazione nata in collaborazione con i seguenti partner: International Chamber of Commerce, International SOS e SGS.

Immagine 3 app passaporto sanitario

Proprio come CommonPass, l’app dopo aver acquisito i dati restituisce attraverso un codice QR i risultati e le credenziali sanitarie del passeggero, codice poi pronto per essere scansionato dagli assistenti di volo.

Debuttata in Italia lo scorso 5 gennaio, l’app è attualmente in fase di sviluppo. Sono tuttavia disponibili ulteriori dettagli visitando questa pagina web.

Impieghi e alternative

Le alternative che i governi e le aziende possono prendere in considerazione sono dunque svariate, proprio come gli impieghi effettivi di tali soluzioni: dai controlli per gli spostamenti in auto, all’accesso verificato a cinema, palestre e ristoranti ad esempio.

La Regione Lazio, sta studiando un’app/piattaforma che, similmente a quanto visto con la procedura per il cashback, possa permettere di ottenere una simile “carta di circolazione” legata allo SPID. Colossi come Google e Apple potrebbero integrare di default dei portafogli digitali utili allo scopo, quindi senza la necessità di app di terze parti.

Ma per ora le perplessità, anche a livello etico e giuridico, sono molte. Per questo motivo, riprenderemo l’argomento a tempo debito.

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