Un’altra spina nel fianco dell’auto elettrica

NON MANCA SOLTANTO IL LITIO – Prezzi alle stelle e scarsità nell’approvvigionamento: parliamo del litio, sempre più richiesto perché essenziale per le batterie delle auto elettriche? Ovviamente sì, ma le carenze di questo elemento chimico sono solo l’avanguardia di altre che si stanno evidenziando. A questi fattori oggettivi, causati da una richiesta in grande aumento, se ne aggiungono altri di tipo geopolitico perché gran parte di questo approvvigionamento viene dal Paese che ambisce allo scettro della mobilità elettrica: la Cina. Il Wall Street Journal cita, al riguardo, diversi elementi. Il litio, in primis: il minerale dal quale lo si estrae, il carbonato di litio, ha visto il suo prezzo quintuplicarsi in Cina, secondo Benchmark Mineral Intelligence. rispetto ai 12 mesi precedenti. Anche i prezzi di altri materiali necessari per la costruzione delle batterie, dal nichel al cobalto, sono aumentati e potrebbero rimanere alti a lungo dato che la loro produzione richiede tempo per aumentare.

GLI AUMENTI ARRIVERANNO ALLE AUTOMOBILI – I costi che si impennano passeranno inevitabilmente alle automobili, alzando ulteriormente prezzi che sono già piuttosto elevati. Le contromisure non mancano: le batterie litio ferro-fosfato, usate per esempio da Tesla per le sue Model 3 costruite in Cina, hanno prestazioni leggermente inferiori, ma non contengono cobalto e sono anche più sicure. La scarsità affligge anche il fluoruro di polivinilidene (PVDF), un composto usato come legante nei catodi delle batterie al litio. Secondo Morgan Stanley la sua produzione sarà insufficiente fino al 2025: la sua produzione raddoppierà nei prossimi 3 anni ma la domanda si moltiplicherà per 4 e quindi la scarsità continuerà. Anche i separatori a umido, quei materiali che permettono il passaggio degli ioni tenendo al loro posto catodo e anodo, potrebbero essere a rischio scarsità.

> Nella foto qui sopra una miniera di litio.

TROPPA CONCENTRAZIONE FA MALE – Come anticipato, la penuria non è l’unico fattore critico per la produzione delle auto elettriche dato che la concentrazione in Cina di molti aneli della catena di approvvigionamento è un elemento di rischio. Questo Paese ha infatti, secondo Morgan Stanley, il 75% del mercato mondiale dei separatori a umido e più della metà di quello del PVDF per batterie. E anche se la maggior parte dell’estrazione del litio e del cobalto non è in Cina, è qui che ha luogo la maggior parte delle lavorazioni successive. Considerando in generale le lavorazioni e la raffinazione dei minerali essenziali per le batterie, Benchmark Mineral Intelligence stima che la Cina abbia una quota di mercato superiore al 60%, percentuale che sale a oltre l’80% per alcuni materiali come il cobalto e la grafite. La Cina ha inoltre una quota superiore al 60% della grafite in scaglie – usata per gli elettrodi delle batterie – estratta globalmente e aziende come Ganfeng Lithium, fornitore Tesla per composti di litio, hanno acquisito miniere al di fuori del territorio cinese. 

GARANTIRSI LE FORNITURE – La Cina appare in vantaggio anche perché, avendo erogato per diversi anni sostanziosi incentivi per i veicoli elettrici, ha favorito il proliferare di costruttori che si sono costruiti una solida catena di approvvigionamento per le batterie, cosa che la porrà in posizione dominante per diversi anni ancora. Poter contare su forniture affidabili dei materiali necessari alle batterie diventerà sempre più importante per i costruttori di automobili, un’esigenza del tutto nuova. Secondo un articolo del Wall Street Journal, Yu Du, analista della società di ricerche di mercato Rho Motion specializzata in batterie e veicoli elettrici, sostiene che i costruttori avranno sempre più bisogno di integrare verticalmente la costruzione delle batterie o stabilire joint venture con chi le produce. Tesla, ad esempio, ha firmato da poco un accordo con il la società estrattiva australiana Syrah Resources per garantirsi una sostanziosa fornitura di grafite e ha una storia consolidata in questo campo, dato che sin dalla sua fondazione ha controllato strettamente la produzione delle batterie grazie ad un importante accordo con Panasonic. Anche Volkswagen ha capito l’importanza delle batterie e già nel 2019 ha stretto accordi con Gangfeng, lo stesso fornitore di Tesla. L’azienda americana è indubbiamente un riferimento anche per i fornitori, visti gli ingenti investimenti che ha fatto già da più di 10 anni.

Clicca qui per visitare la pagina dell’autore