Volkswagen ha festeggiato un bel po’ di compleanni legati al Maggiolino, che rappresenta l’inizio della storia del marchio, in questi ultimi 2 anni: nel 2018 ricorreva l’80° anniversario della sua creazione, nel 2019 i 70 da quando la fabbrica di Wolfsburg è tornata pienamente in mani tedesche, mentre nell’aprile di quest’anno è stata celebrata la liberazione della città da parete degli Alleati angloamericani.

La fine di dicembre porta però alla memoria un’ulteriore, importantissima data, quella in cui il Maggiolino ha finalmente iniziato la sua storia produttiva e commerciale, stroncata sul nascere alcuni anni prima proprio dal conflitto che aveva costretto a convertire lo stabilimento alla costruzione di veicoli ad uso militare.

La seconda volta

Se escludiamo dunque pochi esemplari preserie, e le altrettanto famose Kubelwagen e la Schwimmwagen, realizzate sul pianale del Maggiolino stesso, si può dire che la storia vera e propria della cosiddetta “auto del popolo” sia iniziata a tutti gli effetti a fine conflitto, quando un Maggiore inglese a capo del contingente che occupava la zona decise di rimettere in sesto la fabbrica di Wolfsburg affidandone la direzione ad Heinrich Nordhoff, ex dirigente Opel.

Lo stabilimento, seriamente danneggiato dai bombardamenti ma ancora recuperabile, rischiava infatti di essere demolito. Fu proprio Hirst, appassionato d’auto e di meccanica, che si prodigò per salvare fabbrica e prodotto, spingendo perché il complesso fosse invece rimesso in funzione e utilizzato per produrre veicoli di utilità, impegno a cui fece seguito già nell’agosto del 1945 un ordine di 20.000 vetture da parte del  Governo Militare Britannico.

Il 27 novembre 1945 fu eletto il Consiglio di Fabbrica e il 27 dicembre successivo, dopo un lavoro di recupero e allestimento dei macchinari e uno non meno difficile di reperimento della componentistica, il primo esemplare della Volkswagen uscì dalle linee di montaggio.

Fenomeno mondiale

Inizialmente il ritmo fu lento, pochi esemplari al giorno, ma nei messi successivi crebbe in modo esponenziale: nella primavera del ’46 si toccarono le 1000 unità e nel 1949 la produzione complessiva aveva già superato le 50mila unità e nel 1955 fu celebrato il milionesimo esemplare. Presto alla fabbrica tedesca si unirono siti in Messico e America Latina.

75 anni fa iniziava la produzione del Maggiolino

Oggi, Wolfsburg è il cuore pulsante dell’attività di Volkswagen, non più soltanto marchio ma Gruppo tra i primi al mondo per presenza e volumi, e quella che fu la culla del Maggiolino è diventata la Casa della sua erede spirituale, la Golf.

Clicca qui per visitare la pagina dell’autore