Nelle concessionarie da fine 2022

Arrivo previsto nelle concessionarie tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023 per il Volkswagen ID.Buzz, il van e furgone elettrico che, a giudicare anche dall’interesse suscitato durante il nostro breve test, sembra destinato a diventare un oggetto di moda. Le forme, del resto, sono molto curate, appagano l’occhio e richiamano in parte quelle del primo Transporter del 1949, derivato dal Maggiolino e poi soprannominato Bulli. Ne ritroviamo le proporzioni, il frontale quasi verticale, con il grande logo al centro e il motivo a “U” evidenziato dalla tinta bicolore (di serie per la Pro+, a 1.975 euro per la Pro), e poi la fiancate e la coda pressoché piatte. Uno stile che è anche funzionale, dato che garantisce un ottimo sfruttamento degli ingombri e un coefficiente aerodinamico Cx di soli 0,285: molto buono per un’auto, è eccellente per un mezzo di questo tipo, e contribuisce a incrementare l’autonomia, tuttora caratteristica fondamentale per un mezzo a batteria.

In arrivo tante altre versioni…

Il Volkswagen ID.Buzz nasce sulla piattaforma modulare MEB, studiata apposta dal gruppo Volkswagen per i veicoli elettrici, e infatti presenta le caratteristiche tecniche già viste nella berlina ID.3 e nelle crossover ID.4  e ID.5 (nonché in altri modelli Audi, Cupra, Seat e Skoda). Questa prima edizione ha 204 CV, il motore e la trazione posteriori e la batteria da 77 kWh. In seguito è previsto l’arrivo anche di versioni con potenze diverse, 4×4 (bimotore) e con pila di 58 kWh; queste ultime faranno risparmiare 3-4.000 euro sul prezzo, a chi basta un’autonomia minore di circa il 20%. Quanto alla carrozzeria, l’ID.Buzz debutta in questa versione relativamente compatta (471 cm di lunghezza, con cinque posti oppure due nel furgone Cargo), ma l’offerta ma è destinata a espandersi con le versioni a passo lungo e a quelle con tre file di sedili (sia a sei posti sia a sette).  

In cinque senza problemi

L’abitacolo del Volkswagen ID.Buzz, accessibile attraverso ampie porte (con le posteriori laterali scorrevoli e motorizzate) è molto arioso, per merito anche dei grandi vetri; il parabrezza, decisamente avanzato, si raccorda ai finestrini con dei cristalli aggiuntivi, che migliorano la visibilità (mentre i retrovisori sono un po’ stretti). I due sedili, decisamente rialzati e comodi, dispongono di braccioli pieghevoli ancorati agli schienali; di serie ci sono quelli centrali, mentre aggiungendo i pacchetti Interni Style (da 1.450 euro) si ottengono quelli laterali (utili, perché quelli integrati nelle porte sono troppo alti). In cinque si possono affrontare lunghe trasferte: il divano è largo e solo leggermente più rigido nella zona centrale, con lo schienale che si può anche reclinare un po’ all’indietro per favorire il relax, mentre il pavimento piatto lascia ampia libertà ai piedi. Il van che abbiamo guidato aveva gli interni con le plastiche e i rivestimenti chiari (sempre nei pacchetti Interior Style), più sporchevoli rispetto a quelli di colore grigio e nero di serie, ma in grado di rendere l’ambiente davvero allegro e accogliente, oltre che moderno. 

Piccolo cruscotto e grande display

Gli elementi tecnologici del Volkswagen ID.Buzz sono quelli tipici di tutte le Volkswagen ID, a partire dai display: il cruscotto ancorato al piantone dello sterzo, di soli 5,3” me comunque chiaro e con tutte le informazioni fondamentali, e il ricco schermo “touch” centrale di 12”, con i comandi a sfioramento (non proprio comodi) del “clima” automatico bizona e del volume audio sono inseriti in maniera armonica nella nuova plancia, dalle forme sinuose. Il selettore rotante per scegliere fra marcia avanti e indietro ora sbuca dal piantone invece che dal cruscotto: si raggiunge più agevolmente. Le bocchette dell’aria laterali, invece, sono un po’ troppo lontane (oltre a non disporre di regolazione separata per portata e direzione del flusso) mentre i comandi “touch” delle luci (con relative spie) sono sulla sinistra, e restano nascosti. Bene i portaoggetti, con ampi vani nelle porte e nella plancia (quello centrale con due portabibita), ai quali si aggiunge il mobiletto fra due sedili, che ha una vaschetta superiore e due cassetti alle estremità anteriore e posteriore. L’ID. Buzz box (così si chiama) è asportabile facilmente, per portarlo all’esterno o per consentire a chi sta dietro di allungare le gambe. Infine, le finiture: nulla da ridire sulla precisione delle lavorazioni, e un plauso all’attenzione per l’ambiente con l’uso di materiali riciclati (e gradevoli) per i sedili e il rivestimento del soffitto. Ma tutte le plastiche sono rigide: in un mezzo da 68.500 euro (optional esclusi) l’impressione è che si sia risparmiato un po’ troppo.

Bagagli no problem

Il portellone del Volkswagen ID.Buzz, enorme, è motorizzato e si apre (anche senza dover usare le mani) su un vano molto ampio: in proporzione, è stato riservato più spazio ai bagagli che ai passeggeri. Squadrato e ben sfruttabile, il bagagliaio vanta una capienza di ben 1121 litri a divano su: in pratica, il doppio che in una suv di lunghezza paragonabile. In caso di necessità, poi, il divano in due parti scorrevoli consente di guadagnare altri 15 centimetri in profondità. Abbassando gli schienali la capienza arriva a 2205 litri, ma con un gradino molto evidente: lo si può eliminare fissando al pavimento il pianale rialzato MultiFlex, incluso nel pacchetto Comfort Plus (736 euro), che consente anche di ottenere una superficie piatta lunga oltre due metri dove appoggiare dei materassini (in attesa della vera e propria versione camper, la ID.California prevista per il 2025). La soglia di accesso è a 63 cm da terra: non male, ma alcuni altri van (a motore anteriore) fanno anche meglio.  

Veloce e (quasi) silenzioso

In questo primo approccio, l’impressione alla guida è stata favorevole. Bene il comfort: le irregolarità dell’asfalto non provocano saltellamenti bruschi (le raffinate sospensioni posteriori a quattro bracci lavorano bene), la rumorosità aerodinamica e meccanica è minima (ma il rotolamento delle ruote sull’asfalto si fa sentire) e la marcia è molto fluida. Con 204 CV, la velocità cresce in fretta: i 10,2 secondi dichiarati dalla casa sembrano facilmente alla portata, come pure i 145 km/h di punta. A dar credito al computer di bordo, in un mix di strade urbane ed extraurbane affrontate “con calma” abbiamo ottenuto un consumo di 20,2 km/kWh. Praticamente quanto dichiara la casa. Di conseguenza, anche l’autonomia media di 423 km non dovrebbe essere lontana dalla realtà. Fra I modelli della famiglia ID, il Volkswagen ID.Buzz è quello che accetta la maggior potenza di ricarica alle colonnine rapide in corrente continua: 170 kW. Questo significa, secondo la casa e a patto di trovare un punto di “rifornimento” così potente (come sono quelli della rete Ionity), che la batteria della ID. Buzz può passare dal 5 all’80% in mezz’ora. Lo sterzo è molto leggero ma anche piuttosto preciso, e soprattutto vanta un raggio di svolta ridotto (11,1 metri), che aiuta in manovra e nel traffico. Potente la frenata, anche se al pedale dalla corsa lunga va fatta un po’ l’abitudine. E manca la funzione “one-pedal”, disponibile in altre elettriche e che permette di gestire i rallentamenti, fino a fermarsi, solo modulando la pressione sull’acceleratore. 

Il furgone si chiama cargo

I prezzi del ID.Buzz partono dai 47.000 euro (IVA esclusa) per il furgone Cargo a due posti, con la stessa meccanica e un vano di carico (separato) di 3,9 metri cubi. Per il trasporto dei passeggeri ci sono invece due versioni: la Pro (66.000 euro) e la Pro+ del test (che per 2.500 euro in più aggiunge le porte e il portellone motorizzati, il sistema multimediale più sofisticato con il navigatore e i validi fari antiabbagliamento a matrice di led). Entrambe hanno, fra l’altro, l’antifurto, i cerchi in lega di 19” (ma optional si arriva fino a 21”), la frenata automatica d’emergenza, il cruise control adattativo, il mantenimento in corsia, il “clima” automatico bizona, Apple CarPlay e Android Auto senza cavo e la retrocamera.  

Secondo noi

PREGI
> Maneggevolezza. Il volante si gira con due dita, il raggio di svolta è ridotto e lo scatto non manca.
> Personalità. Lo stile cattura l’occhio, anche dentro. 
> Sospensioni. Il comfort è buono, senza che la precisione di guida ne risenta.
> Tecnologia. Ci sono tanti sistemi elettronici che migliorano comfort e sicurezza; bene il sistema multimediale.

DIFETTI
> Comandi. Alcuni sono scomodi.
> Pedale del freno. La corsa piuttosto lunga e “spugnosa” richiede abitudine. E manca funzione “one-pedal”.
> Plastiche della plancia. In un veicolo così “modaiolo” (e non a buon mercato) ci aspettavamo materiali più raffinati.
> Rumore di rotolamento. In un abitacolo per il resto ben insonorizzato, il rombo proveniente dalle ruote si nota.

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