Il mercato chiama, Volkswagen risponde. Il pubblico si sta ormai da anni affacciando verso un nuovo segmento, quello dei SUV e dei crossover di dimensioni sempre più compatte e “versioni alte” di auto che già tutti conosciamo.

È questo il caso della Volkswagen T-Cross, sorella della Polo e ultima nata a Wolfsburg che ha come obiettivo quello di replicare il successo ottenuto dalla più grande T-Roc (cliccate qui per scoprirne i pregi e i difetti). L’abbiamo provata con il 1.0 tre cilindri turbo benzina da 95 CV. Eccone Pro e contro.

Uno dei punti di forza della Volkswagen T-Cross è sicuramente la dotazione di sicurezza, con quasi tutti gli assistenti attivi e passivi già di serie a partire da questo secondo allestimento Style (+1.300 euro rispetto al base Urban). Luci automatiche, rilevatore di stanchezza, airbag a tendina anteriori e posteriori e laterali e sistema di protezione proattivo (segnala se si sta per essere tamponati).

Per quanto riguarda gli ADAS, assistente all’angolo cieco, frenata automatica d’emergenza con riconoscimento di pedoni e ciclisti e cruise control adattivo con mantenitore di corsia attivo. Tarati tutti molto bene, possono essere regolati nell’intervento su più livelli e gestiti facilmente attraverso gli intuitivi comandi al volante.

3 cilindri frizzante

Sotto il cofano della T-Cross troviamo il più piccolo motore a listino, un 1.0 tre cilindri turbobenzina da 95 CV e 200 Nm di coppia abbinato a un cambio manuale a 5 rapporti (l’automatico DSG non è disponibile). In autostrada non si sente la mancanza di una sesta d’appoggio, con gli innesti che tengono sempre in coppia il motore sia a velocità sostenute che in città, dove i 95 CV sono più che sufficienti per sgattaiolare nel traffico ed essere sempre pronti al semaforo.

Buoni i consumi nonostante alla guida si sia spesso tentati di “tirarle il collo”, con una media registrata dal computer di bordo di circa 15 km/l tra città, strade statali e autostrada. Per una prova consumi più approfondita cliccate qui; il nostro Fabio l’ha già provata nel Roma-Forlì!

Insonorizzazione

Il 1.0 del gruppo Volkswagen si conferma anche per quanto riguarda la silenziosità e l’isolamento dalle vibrazioni. La coppia è già disponibile a partire da 2.000 giri/min, il che porta a non tirare le marce e a sfruttare la spinta già corposa tra i 2.500 e i 3.500 giri/min. In questo range la voce del tre cilindri non è mai fastidiosa nemmeno a velocità autostradali. Nonostante la sezione anteriore squadrata è ottimo l’isolamento aerodinamico, con quei fastidiosi fruscii del vento che si formano nella zona degli specchietti solo oltre le velocità di codice.

Non teme le buche

I cerchi da 16″ con pneumatici 205/60 sono la scelta ideale per chi si muove in città o percorre spesso strade accidentate. La T-Cross divora con nonchalance buche, asperità e pavé, aiutata sì dalla gommatura importante ma anche dall’assetto, molto confortevole ma mai troppo morbido per non penalizzare la dinamica di guida.

Abitabilità e vani portaoggetti

La forma squadrata della carrozzeria permette di sfruttare al meglio lo spazio interno: quattro persone viaggiano comode anche per viaggi medio/lunghi grazie al tanto spazio per la testa e a quello abbondante per le ginocchia, con i più alti che non devono fare manovre da contorsionisti per trovare una posizione comoda. Se non si è troppo larghi di spalle rimane spazio anche per una quinta persona grazie al tunnel centrale piatto che non toglie spazio ai piedi; solo la seduta e lo schienale sono un po’ rigidi.

Salendo sulla T-Cross non si ha certo il problema di dove svuotare le tasche, con una miriade di vani portaoggetti di tutte le dimensioni sparsi in giro per l’abitacolo. Oltre a quelli classici – ma non scontati – sul tunnel centrale e sulle portiere (dove entrano in verticale anche bottiglie da 2 litri), tra i più intelligenti ne troviamo uno nascosto sotto il sedile del passeggero e uno antiscivolo sulla plancia.

Divano posteriore scorrevole

Soluzione utilissima su auto di questa categoria perché permette di far viaggiare comodamente cinque persone per brevi spostamenti o caricare bagagli ingombranti evitando di abbattere gli schienali posteriori. Sulla T-Cross il divano scorre di ben 14 cm, con la capacità di carico che passa da un minimo di 385 litri a un massimo di 455.

Attenti al gradino!

Spostando in avanti il divano posteriore si forma una fastidiosa botola di 14 cm tra gli schienali e il fondo del bagagliaio. È necessario fissare bene gli oggetti all’interno del vano perché sennò, in caso di frenata, questi potrebbero rotolare nell’apertura. Sarebbe bastato un piccolo accorgimento per evitare ogni rischio come, per esempio, una paratia mobile in tessuto fissata alle due estremità in grado di “stendersi” tirando avanti i sedili.

Plastiche rigide

Accomodandosi al posto guida della Volkswagen T-Cross si nota subito come le plastiche rigide dominino incontrastate l’abitacolo. Dai rivestimenti delle portiere alla plancia, dal tunnel centrale alle finiture intorno all’infotainment: cambiano le trame ma la sostanza rimane sempre la stessa. Ce lo saremmo aspettato da un’auto di questa categoria ma, considerando il prezzo e l’inquadramento della T-Cross, non avrebbero stonato un’alternanza di materiali diversi o, semplicemente, plastiche più morbide.

Dettagli

Tutti i tasti e i rotori sono retroilluminati, compresi i comandi sul volante e quelli da cui è possibile regolare gli specchietti esterni. L’abitacolo è razionale e curato e proprio per questo non si spiega come gli ingressi USB siano le uniche porte non visibili al buio (sono inoltre tra le prime cose che si cercano entrando in macchina per collegare lo smartphone).

Un altro dettaglio che non passa inosservato (soprattutto se sul sedile del passeggero portate una ragazza) è la luce di cortesia nell’aletta parasole. Sulla T-Cross non c’è, il che obbliga ad accendere le luci diffuse poste sulla plafoniera al centro del cielo.

I fari sono accesi?

Si è talmente abituati che quasi non ci si fa caso. Guardate la foto e trovate cosa manca. Un indizio, i fari sono accesi e… non c’è la classica spia verde! Per sapere se questi sono attivi bisogna per forza controllare la posizione del rotore a sinistra del volante (i fari automatici sono di serie): non si può fare affidamento su ciò che si vede davanti all’auto dato che ci si potrebbe confondere con la luce che viene dai proiettori diurni sempre accesi.   

Infotainment: polvere e visibilita al sole

Il piano black è un “accumulatore seriale” di polvere e ditate, e questo non fa eccezione. Il sistema di infotainment della T-Cross è ottimo, intuitivo e reattivo, ma diventa quasi illegibile quando alle tracce di unto e alle particelle poggiate sullo schermo ci si mette il sole di taglio. Un consiglio? Nascondete nel vano della portiera o nel cassetto portaoggetti un panno cattura polvere o un fazzoletto, vi sarà utile.  

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