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L’Acea, il gruppo che dal 1972 rappresenta l’industria dell’auto in Europa, perde forza. Entro la fine dell’anno anche Volvo, come Stellantis, se ne andrà. L’annuncio è arrivato oggi e in una nota ufficiale la casa svedese motiva così la scelta: “in questa fase” la strategia di sostenibilità di Volvo “non è pienamente allineata con il posizionamento e il modo di lavorare dell’Acea. Riteniamo quindi che, per il momento, sia meglio prendere una strada diversa”.

E la strada si è probabilmente divisa quando l’Unione Europea ha confermato lo stop ai motori diesel e benzina dal 2035. La decisione è stata una svolta nel settore e non tutte le case sono pronte ad affrontarla nello stesso modo. Il mese scorso, l’ACEA l’ha commentata definendosi “preoccupata”, mentre Volvo era di tutt’altro avviso.

“Saremo un’azienda completamente elettrica cinque anni prima [del 2035], quindi perché non dovremmo dire pubblicamente e a voce alta che pensiamo che questa sia la cosa migliore per il nostro modello di business, per i nostri clienti e per il pianeta?”, aveva detto Jim Rowan, CEO di Volvo, in un’intervista ad Automotive News Europe.

Cosa succederà adesso?

Attualmente i membri dell’Acea sono: BMW, DAF, Daimler Truck, Ford Europa, Ferrari, Honda, Hyundai Motor Europa, Iveco, Jaguar Land Rover, Mercedes-Benz Group, Renault, Toyota Europa e Volkswagen Group. Volvo Cars e Volvo Group escono, così come Stellantis, che con i suoi 14 brand ha dichiarato che terrà un proprio evento annuale per affrontare i problemi della mobilità.

Sono quindi le sfide di oggi e di domani a rimescolare le carte. “Potrebbero sorgere altre organizzazioni che cercheranno di raccogliere la leadership di pensiero del settore per riunire le migliori menti da un punto di vista industriale – dice Volvo -. Crediamo che spetti a tutti noi raccogliere la sfida. Abbiamo uno dei piani più ambiziosi del settore, ma non possiamo realizzare il trasporto a emissioni zero da soli”.

Esortiamo i nostri colleghi a lasciare il segno. Chiunque lo faccia troverà in Volvo Cars un forte alleato. Non vediamo l’ora di collaborare con i partner per affrontare il cambiamento climatico per un domani più sicuro”. L’appello, quindi, è stato lanciato e chissà se verrà raccolto e da chi. Ford Europa, ad esempio, aveva sostenuto il piano europeo per il 2035, ma lasciare l’Acea per una nuova organizzazione è un’altra cosa.

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