“Più è, meglio è”. Così recitava un tempo uno tra i più famosi giornalisti inglesi di auto degli ultimi 50 anni e pensando a questa frase c’è un’auto che da sempre la rappresenta in pieno; l’Audi RS6 elaborata dal preparatore tedesco ABT Sportsline.

Un amore nato circa venti anni fa con l’arrivo sul mercato della prima generazione della super wagon dei Quattro Anelli (al tempo offerta anche in carrozzeria berlina) e rinnovata costantemente fino ai giorni nostri. Ecco la sua storia e le sue evoluzioni.

La prima generazione, con il V8

Facciamo un passo indietro nel tempo. Siamo nel 2001, la nuova generazione di Audi A6, nome in codice C5, è arrivata già da qualche tempo sul mercato introducendo alcune novità tecnologiche di assoluto rilievo e diversi nuovi motori con architettura a V, sia a 6 che a 8 cilindri.

Realizzata con una cura costruttiva quasi “maniacale” negli assemblaggi, quanto negli esterni, ma soprattutto negli interni, rappresenta per la Casa una buona base per dare il via a un progetto del tutto innovativo. L’obiettivo?

Portare l’esperienza maturata nelle corse e nelle auto sportive del passato su questo nuovo telaio, per creare qualcosa di molto potente e tecnologico; in poche parole un nuovo status symbol del mondo dell’auto. Nasce così la prima RS6 nel 2002 (qui la storia completa del progetto).

Passano alcuni mesi e nello stesso anno Audi vince il DTM con la ABT-Audi TT-R, un mostro a quattro ruote con alettone e sponsor sulla carrozzeria che sarebbe stato reso celebre alcuni anni dopo dal videogioco Gran Turismo. Nel nome dell’auto da corsa figura una sigla, ABT, uno storico preparatore tedesco che si è occupato di mettere a punto il motore della coupé da pista.

Proprio per celebrare questa vittoria tanto sognata, il tuner mette mano alla prima RS6 per creare un mostro su ruote senza precedenti. I tecnici tedeschi si occupano prima di tutto di elaborare la centralina del 4.2 V8 biturbo, portando la potenza complessiva dai 450 CV standard a 505 CV.

Anche la trasmissione viene elaborata (Tiptronic a convertitore di coppia e 5 rapporti di produzione ZF) per ottenere delle cambiate più rapide e, insieme, l’auto viene dotata di un nuovo impianto frenante di maggiori dimensioni da 380 mm all’anteriore e 322 mm al posteriore, con nuove pinze con pistoncini più grandi. Anche i cerchi in lega di serie a 5 razze (tra i più iconici nella storia di Audi) vengono sostituiti dai nuovi 20 pollici forgiati.

Audi RS 6 Abt

A non essere toccata rispetto alla RS6 standard è, invece, la trazione integrale Quattro, già pronta per gestire l’enorme coppia di 630 Nm prodotta dal V8, in quanto derivata dalla allora Audi A8 W12. Questi nuovi numeri fanno schizzare da 0 a 100 km/h l’RS 6 ABT in 4,6 secondi fino ai 280 km/h di velocità massima.

La seconda generazione, arriva il V10

Passano alcuni anni e al Salone di Francoforte del 2007 debutta la seconda generazione di Audi RS6, nome in codice C6. Proposta anche in questo caso sia in versione berlina che Avant riscuote tantissimo clamore, soprattutto alla scoperta del pubblico della presenza di un motore di derivazione Lamborghini sotto il cofano.

Si tratta del 5.0 V10 della Gallardo, dotato però di due turbine e in grado di erogare in questa configurazione ben 580 CV e 650 Nm di coppia per prestazioni di assoluto rilievo. Pochi mesi dopo, il tuner tedesco porta un esemplare nei suoi capannoni per elaborarlo nel suo classico stile.

Il V10 viene dotato di due turbine di dimensioni ancora più grandi e di una centralina di gestione completamente nuova. Il risultato? Ben 700 CV e 800 Nm di coppia, scaricati a terra come di consueto dalla trazione integrale Quattro di Audi con differenziale posteriore Torsen, abbinata a un cambio automatico ZF di nuova generazione a sei rapporti.

Audi RS 6 Abt
Audi RS 6 Abt
Audi RS 6 Abt

Questa RS 6 diventa così ufficialmente la prima a raggiungere la tanto sognata quota dei 300 km/h di velocità massima (303 per l’esattezza), coprendo lo 0-100 in meno di 4,5 secondi. A livello estetico viene dotata dagli specialisti tedeschi di uno splitter frontale e di un diffusore posteriore in fibra di carbonio, di cerchi forgiati dedicati e di un impianto frenante carboceramico di ancora più grandi dimensioni rispetto allo standard.

La terza generazione, torna il V8 biturbo

La RS6 C6 resta in produzione per cinque anni, durante i quali vede l’introduzione di un restyling di metà carriera molto lieve e di diverse versioni commemorative speciali. Il 5 dicembre 2012, Audi rivela quella che sarebbe diventata la RS 6 più famosa e ricercata di tutti i tempi fino a oggi (lo confermano i numeri); la C7.

Audi RS 6 Abt
Audi RS 6 Abt

Disponibile unicamente in carrozzeria Avant, viene dotata sotto il cofano di un nuovissimo 4.0 V8 biturbo in grado di erogare 560 CV e 700 Nm di coppia, numeri che le permettono di coprire lo 0-100 in appena 3,9 secondi fino alla velocità massima autolimitata di 250 km/h. Con lei il listino si arricchisce per la prima volta di alcuni pacchetti accessori in grado di rimuovere i blocchi e portarla fino a 300 km/h.

Audi RS 6 Abt

Pochi mesi dopo la prima presentazione, ABT non perde tempo e mette mano al primo esemplare della nuova super wagon di Ingolstadt. La potenza viene portata, anche in questo caso, a poco più di 700 CV, per prestazioni di tutto rispetto. La RS6 ABT C7 sarà la prima della sua stirpe che vedrà l’introduzione, sia per la versione originale che restyling, di diverse versioni speciali a tiratura limitata.

Celebri, infatti, la RS6-R, disponibile sia per la versione originale dell’auto sia per il restyling di metà carriera, oppure la ABT RS 6+ Avant, la ABT RS 6+ Avant for Jon Olsson, creata per il famoso sciatore svedese e andata distrutta in un incidente nel 2015, o ancora l’ultimissima ABT RS 6+ Nogaro Edition, da 735 CV e in colorazione Nogaro Blu per celebrare proprio Audi Sport.

Audi RS 6 Abt
Audi RS 6 Abt
Audi RS 6 Abt
Audi RS 6 Abt

La quarta generazione, l’ultima

Nel 2019, dopo 7 anni di onorata carriera, la RS6 C6 lascia il posto alla nuova e tanto attesa RS6 C8. Con il frontale della coupé Audi A7, debutta con un’evoluzione ancora più potente del 4.0 V8 biturbo, ora dotato anche di un innovativo sistema per la disattivazione di una bancata quando non necessaria e in grado di erogare 600 CV e 800 Nm di coppia, anche grazie all’ibridizzazione di tipo mild.

Audi RS 6 Abt
Audi RS 6 Abt

Ovviamente anche in questo caso il tuner tedesco non perde tempo e pochi mesi dopo presenta la nuova ABT RS6 Avant da ben 700 CV e oltre 800 Nm di coppia, in grado di erogare fin da subito 760 CV e 920 Nm di coppia nei paesi in cui non è necessario montare il filtro OPF (l’equivalente del DPF per i motori a benzina).

Anche in questo caso, negli anni, e fino ai giorni nostri, si susseguono diverse edizioni speciali commemorative. Celebre per esempio la ABT Audi RS6 Avant “Johann Abt Signature Edition” prodotta in un solo esemplare, oppure la ABT RS6-R in 125 esemplari.

Audi RS 6 Abt

In occasione dei 20 anni di carriera dell’Audi RS6, Hans-Jürgen Abt, socio e amministratore di ABT Sportsline, ha commentato:

Ogni volta che una nuova RS 6 arriva sul mercato, pensi tra te e te: follia, questa non potrà andare meglio di così! Oltre alle mie congratulazioni, vorrei quindi esprimere il massimo rispetto per l’anniversario del modello.

La RS 6 è la piattaforma perfetta per le ultime station wagon ad alte prestazioni. Questi modelli sono sempre i punti salienti della nostra gamma: tutte sono sempre state speciali per i nostri clienti. Allo stesso tempo, il processo di trasformazione visiva, in particolare, sta diventando per noi sempre più impegnativo, poiché Audi sta ora fissando enormi standard. Mentre la prima RS 6 del 2002 era ancora un vero lupo travestito da agnello, all’attuale modello C8 non si può negare una certa estroversione già in configurazione di serie.

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