Audio immersivo, nuova sfida fra le case automobilistiche

IN PRINCIPIO ERA L’AUTORADIO… – Chi è nato nell’epoca dello streaming non ricorda la saga delle autoradio, magari portate sottobraccio per impedirne il furto: moltissime automobili nascevano infatti senza impianto audio, al quale doveva provvedere il proprietario. La situazione è profondamente evoluta e da qualche anno, superata la stereofonia e la multicanalità, si parla di “audio immersivo”. Questa tecnologia utilizza molti altoparlanti e potenti processori per circondare completamente l’ascoltatore in due, tre o più “strati” di suono e musica, modellati in tre dimensioni. Un suono di qualità e tridimensionale, ottenuto anche con altoparlanti posti in alto e/o che puntano verso soffitto, fa indubbiamente piacere agli automobilisti, ma è anche uno strumento di marketing per le Case, che si vantano di avere impianti super raffinati nelle loro automobili. Questa tendenza è destinata a rafforzarsi sempre più l’arrivo dei veicoli elettrici e a guida autonoma.

MENO RUMORE, PIÙ MUSICA – Prima ancora dell’audio immersivo, la moderna tecnologia della cancellazione del rumore è una parte fondamentale del moderno entertainment. È stata creata per i piloti degli elicotteri militari: le comunicazioni in cuffia erano molto danneggiate dal rumore del velivolo e per rimediare non bastava “aumentare il volume” della voce perché si sarebbe raggiunta e superata la capacità di sopportazione dell’udito umano. La cancellazione del rumore “sottrae al rumore di fondo, rilevato da microfoni posti vicino all’orecchio, un rumore uguale e contrario in modo che il suono utile si intellegibile anche a volumi normali. I veicoli elettrici non hanno quasi il rumore del motore e quindi il rotolamento degli pneumatici e il sibilo dell’aria sono molto più udibili fino a diventare fastidiosi. Per coprirli si può usare un evoluto impianto audio che cancelli selettivamente, nelle vicinanze dei passeggeri, i rumori esterni. Un audio di qualità sarà essenziale anche nei veicoli autonomi, che saranno simili a salotti viaggianti.

AUDIO DI PRESTIGIO PER LE AUTO PREMIUM – La spinta verso un suono di qualità ha portato al ruolo di fornitori automotive gli specialisti della High Fidelity e così, accanto a ZF, Brembo e Mahle, oggi troviamo Dolby, Bang & Olufsen, Bose e Burmester. Dolby nasce tanti anni fa con un sistema di riduzione del fruscio generato dai nastri magnetici (altro oggetto misterioso per i più giovani) sviluppando poi i sistemi multicanale surround delle trasmissioni TV, dei DVD e dei video in streaming. Il suo recente sistema Dolby Atmos è uno dei primi ad essere immersivo e la sua collaborazione con la Mercedes vuole creare un audio coinvolgente alle prestigiose Classe S e Mercedes-Maybach. Alcune Audi possono avere un sistema audio 3D Bang & Olufsen mentre il marchio top del gruppo Ford, la Lincoln, collabora con lo specialista Revel dal 2014. Anche la Tesla offre impianti immersivi – il suo Premium audio system conta 14 altoparlanti – ma se lo fa in casa e ha di recente avuto un aggiornamento over-the-air per aumentare le possibilità di controllo da parte degli utilizzatori.

LA RISCOSSA DEL COMPONENTISTA – I marchi specialistici citati prima non fanno parte del mondo automotive e quindi i ricavi dei loro servizi tecnologici escono dall’orbita di questa industria. È anche per questo che Continental, in collaborazione con Sennheiser (altro nome classico dell’Hi-Fi) ha sviluppato il sistema audio Ac2ated che non usa i classici altoparlanti ma le superfici interne dell’abitacolo (qui per saperne di più). Il sistema promette sensazioni sonore e musicali completamente diverse da quelle classiche e dovrebbe essere lanciata su modelli premium di diverse Case entro il 2024. 

IL SUONO DEL FISICO – Il passo successivo del suono immersivo è riuscire ad adattarsi ai veicoli autonomi, che potranno avere interni completamente configurabili con sedili trasformabili e pedali e volante retraibili, come nel concept Audi Grandsphere (qui la notizia). La questione non è peregrina: le sale da concerto più raffinate, per esempio, hanno il rivestimento dei sedili che assorbe il suono in maniera simile a quella degli esseri umani. In questo modo il suono dell’auditorium non varia di molto se la sala è piena o se è vuota, come accade nelle prove: il direttore e i musicisti sentono la differenza e, se questa è troppo grande, si sentono a disagio. Lo specialista svedese di audio digitale Dirac (il nome è quello di un fisico inglese che ha descritto funzioni matematiche molto usate nell’analisi dei suoni) sta collaborando con Dolby perché il suono sistema Atmos rimanga immersivo e coinvolgente anche se la geometria dell’abitacolo cambia, per esempio se i sedili vengono spostati.

STRUMENTI PER LE AUTOMOBILI – L’obiettivo è fornire un campo sonoro ben bilanciato in tutti i posti a sedere e che si mantenga tale al variare della configurazione dei sedili. Questa tecnologia debutterà nella grande berlina elettrica Nio ET7 con batterie a stato solido (leggi qui la notizia). La ET7 avrà 23 sistemi audio, un amplificatore a 20 canali e 4 diffusori sul tetto, necessari per avere un suoni immersivo. Lars Carlsson, vicepresidente e a capo dello sviluppo automobilistico in Dirac, ritiene che la qualità dell’entertainment sarà sempre più usata come punto di forza nel marketing automobilistico e gli strumenti di sviluppo di Dirac saranno sempre più usati in futuro da consulenti audio, case automobilistiche e fornitori.

LEI È INGEGNERE? NO, VIOLINISTA – Gli impianti audio saranno così evoluti da variare i loro parametri a seconda di quanti e quali occupanti, oggetti e animali domestici compresi, si trovano nell’abitacolo. Continental ha inoltre sviluppato un attuatore per ogni poggiatesta, in modo che ogni passeggero possa ascoltare la sua musica preferita. Ma c’è di più: Christoph Falk-Gierlinger, amministratore delegato dei servizi di ingegneria di Continental, rende noto che ai classici team di sviluppo – che comprendono esperti tecnici, ingegneri elettrici, elettronici, meccanici e del software – nel caso degli impianti audio si aggiungono musicisti e sound designer. L’esperienza musicale e l’udito molto sensibile di queste persone (ricordate i sedili dell’auditorium?) hanno impresso allo sviluppo una direzione completamente diversa da quella che un ingegnere elettrico/elettronico avrebbe preso.

BEL SUONO E BUONI AFFARI – Questi sforzi non sono ovviamente fatti solamente in funzione di un ascolto di qualità, ma anche di nuovi modelli di business. La crescente disponibilità di aggiornamenti software over-the-air renderà sempre più possibile l’aggiunta di funzionalità e il miglioramento dell’esperienza immersiva. Questi servizi saranno presumibilmente a pagamento e le Case vedono di buon occhio questo tipo di sviluppi. L’analista di Gartner, Pedro Pacheco, ritiene che il futuro sarà molto affascinante, con l’audio immersivo per le auto che è solo l’inizio di molte altre cose interessanti. In questa girandola di nomi stranieri ci sono anche aziende italiane, come la vicentina Sonus Faber che ha trasportato la sua esperienza nei diffusori acustici Top a bordo delle raffinate Maserati Grecale e MC20 (qui la notizia).

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