Dopo numerosi annunci di partnership e nuove tecnologie in arrivo, i metalli a basso tenore di carbonio stanno finalmente entrando nella produzione di serie. Riuscire a ridurre il “carico” di CO2 nei componenti strutturali è un passaggio fondamentale per riuscire ad abbattere l’impronta di carbonio “pro capite” di ciascun veicolo e quella generale.

Naturalmente non è un’operazione così semplice, specie quando i materiali in questione, iniziando dall’alluminio, sono realizzati integrando materie prime riciclate oltre che prodotte con processi a basso tenore di carbonio. Per questo, devono essere testati e reputati idonei, specie se usati per parti importanti ai fini della sicurezza. Ma i risultati possono essere davvero rilevanti.

In produzione entro l’anno

I principali costruttori, tra cui i marchi premium tedeschi, Volvo e Land Rover, hanno già annunciato, o addirittura già avviato alla produzione, diversi di questi materiali green. Nel caso dell’alluminio si tratta in parte di materiale acquistato da aziende che certificano la lavorazione a basse emissioni e anche l’approvvigionamento e che contiene percentuali crescenti di materiale riciclato dagli scarti della stessa produzione.

Mercedes in particolare ha da poco annunciato che entro l’anno inizierà a utilizzare alluminio con un’impronta di CO2 ridotta fino al 70% e contenente anche un 25% di materiale riciclato.

Questo materiale fornito dalla norvegese Hydro ha da poco concluso i test di validazione per l’utilizzo in parti strutturali e di sicurezza e in queste settimane inizia a impiegarlo per produrre parti delle berline elettriche EQS ed EQE, compresi i longheroni del telaio della EQE e la struttura di sostegno del motore elettrico.

Acciaio e alluminio a basso tenore di carbonio

Un contributo globale

L’alluminio in questione ha un “contenuto” di CO2 equivalente a 2,8 kg per ogni kg di materiale prodotto. Sembra molto ma considerando l’intera filiera, non lo è: se partiamo dall’estrazione e valutiamo tutte le fasi, comprese trasporto e lavorazione, un kg di metallo può portarsi dietro un “debito” di CO2 di anche dieci volte superiore al peso del prodotto finito.

Per questo, Mercedes, come altri costruttori, ha aderito all’Aluminium Stewardship Initiative, un pool di aziende che collaborano per rendere l’approvvigionamento della materia prima il più rispettoso possibile dell’ambiente e dell’etica del lavoro a tutti i livelli.

Nel dicembre 2022, la Casa ha appunto annunciato la partnership tecnologica con il produttore di alluminio Hydro, passo importante verso il suo piano di decarbonizzazione che ha come obiettivo il raggiungimento di un bilancio di carbonio interamente neutro entro il 2039 ma conta già per il 2030 di aver abbattuto l’impronta di CO2 dell’alluminio in particolare del 90% rispetto alla media europea.

Oggi Hydro fornisce a Mercedes-Benz alluminio a ridotto contenuto di CO2 lavorato con un processo di elettrolisi alimentata attraverso fonti rinnovabili. Questo materiale è utilizzato, tra le altre cose, per i montanti delle sospensioni di numerosi modelli come EQS, EQE, Classe S, Classe E, GLC e Classe C. 

Le due aziende stanno inoltre lavorando per aumentare anche il contenuto di materiale riciclato, che secondo le stime può arrivare anche al 40%.

carbon-zeroVedi tutte le notizie su Carbon Zero

Clicca qui per visitare la pagina dell’autore