La storia della roadster BMW Z3, introdotta nel 1995 e prodotta fino al 2002, anche nelle configurazioni Coupé ed M
Venticinque anni fa, nel 1995, fu svelata la roadster BMW Z3, erede della Z1 e primo modello del costruttore bavarese ad essere prodotto nell’impianto statunitense di Spartanburg. Il debutto sul mercato italiano risale al mese di marzo del 1996, con le motorizzazioni a benzina 1.8i da 116 CV e 1.9i da 140 CV di potenza, entrambe caratterizzate dall’architettura a quattro cilindri.
La gamma della BMW Z3 fu ampliata nel 1997 con il propulsore a benzina 2.8i a sei cilindri in linea da 193 CV, ma soprattutto con la versione sportiva M mossa dal motore a benzina 3.2i a sei cilindri in linea da 321 CV di potenza e riconoscibile per lo specifico design della zona posteriore. Nel 1998, invece, debuttò la Z3 Coupé con la carrozzeria a tre porte in stile shooting brake. La BMW Z3 fu sottoposta al restyling di metà carriera nel 1999 e, per l’occasione, furono introdotte le motorizzazioni a benzina 1.9i a quattro cilindri da 118 CV e 2.0i a sei cilindri in linea da 150 CV di potenza.
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Le novità dopo il restyling
Nel 2000, la gamma della BMW Z3 fu aggiornata nuovamente, con l’introduzione delle unità a benzina 2.2i a sei cilindri in linea da 170 CV e 3.0i di pari frazionamento da 231 CV di potenza. L’ultima novità risale al 2001, con la sportiva declinazione M mossa dal motore a benzina 3.2i a sei cilindri in linea da 325 CV di potenza e 350 Nm di coppia massima che consentiva di accelerare da 0 a 100 in 5,3 secondi, mentre la velocità massima era limitata elettronicamente a 250 km/h. La BMW Z3 è uscita di scena nel corso del 2002, per poi essere sostituita l’anno seguente dalla Z4. Sul mercato italiano è stata immatricolata in 12.073 esemplari e, stando a quanto dichiarato dall’Aci, gli esemplari ancora circolanti ammontano a 11.518 unità.