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Quando si deve effettuare il pagamento del bollo delle auto elettriche, in che modo e quanto costa.

In quasi tutte le regioni italiane, le auto elettriche non pagano il bollo per i primi cinque anni dall’immatricolazione. Questo particolare privilegio è stato stabilito dal Decreto Presidenziale 39/1953. L’esenzione vale sia per le auto nuove sia per quelle di seconda mano. Il bollo auto, chiamato anche tassa automobilistica, è un tributo che viene pagato alla Regione di residenza. Questa tassa viene calcolata in base alla potenza del veicolo, al coefficiente della Regione di residenza del proprietario del veicolo, alla classe d’inquinamento e all’età del mezzo. Ci sono dei veicoli che possono usufruire di alcune esenzioni, come quelli storici oppure quelli a basso impatto ambientale, come le auto elettriche. Quando allora le auto elettriche devono pagare il bollo?

Esenzione bollo auto elettriche

In diciotto delle regioni italiane è prevista l’esenzione per il bollo delle auto elettriche per i primi cinque anni dall’immatricolazione. In queste Regioni la tassa automobilistica si inizia a pagare dal sesto anno. E nelle due regioni mancanti? In Lombardia e Piemonte il bollo per le auto elettriche è sempre gratuito.

Queste regole valgono anche per chi acquista un’auto elettrica usata, che è esente dal pagamento del bollo, se la vettura è stata immatricolata da meno di cinque anni. In Lombardia e Piemonte, la tassa automobilistica per le vetture elettriche usate non le devono pagare il secondo, il terzo e il quarto proprietario.

Le auto elettriche pagano il bollo

Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, tranne che in Lombardia e Piemonte, in tutte le altre Regioni italiane le auto elettriche pagano il bollo dopo cinque anni dall’immatricolazione. Tuttavia, i possessori di vetture elettriche pagano il 25% in meno rispetto a coloro che sono proprietari di vetture di pari potenza con motore tradizionale.

Ecco, dunque, a quanto ammonta la tassa automobilistica in ogni Regione:

  • Abruzzo: 25% di 3,12 euro per kW
  • Basilicata: 25% di 2,58 euro per kW
  • Calabria: 25% di 2,58 euro per kW
  • Campania: 25% di 3,12 euro per kW
  • Emilia Romagna: 25% di 2,58 euro per kW
  • Friuli Venezia Giulia: 25% di 2,58 euro per kW
  • Lazio: 25% di 2,84 euro per kW
  • Liguria: 25% di 2,84 euro per kW
  • Marche: 25% di 2,79 euro per kW
  • Molise: 25% di 3,12 euro per kW
  • Puglia: 25% di 2,58 euro per kW
  • Sardegna: 25% di 2,58 euro per kW
  • Sicilia: 25% di 2,58 euro per kW
  • Toscana: 25% di 2,71 euro per kW
  • Umbria: 25% di 2,58 euro per kW
  • Valle d’Aosta: 25% di 2,58 euro per kW
  • Veneto: 25% di 2,84 euro per kW

C’è poi il superbollo che deve essere pagato dai possessori di auto elettriche con più di 185 kW. Per le vetture con motore elettrico si pagano 12 euro per ogni kW in più, mentre per le auto con motore a combustione interna si pagano 20 euro per ogni kW. Come il bollo, anche il superbollo per le auto elettriche si paga dal sesto anno dopo l’immatricolazione.

Il superbollo si deve pagare anche in Lombardia e Piemonte, sempre dal sesto anno. Una volta calcolato l’importo da pagare, occorre controllare la scadenza del pagamento. Si deve provvedere al saldo della tassa automobilistica entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello d’immatricolazione del veicolo.

Auto elettriche bollo: come e dove pagarlo

Abbiamo visto quando e quanto si paga il bollo per le auto elettriche. È arrivato il momento di vedere come e dove pagarlo. Il bollo per le auto elettriche si paga nelle agenzie dell’ACI o in quelle di pratiche automobilistiche, ma può essere pagato anche in posta o in tabaccheria. Ci si può rivolgere alla propria banca, se offre questo servizio, oppure si può pagare anche attraverso gli sportelli ATM abilitati.

Il bollo per le auto elettriche si può pagare anche comodamente online, tramite il sito internet dell’ACI, il portale online della propria banca o da un’app, come Satispay. Inoltre, è disponibile anche l’applicazione PagoPa, una modalità per effettuare pagamenti che vengono eseguiti tramite i Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) che aderiscono a questo particolare circuito di pagamenti nei confronti della Pubblica Amministrazione.

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