Il 2022 non è stato di certo l’anno della rinascita che tutti si aspettavano di vivere dopo gli oltre due anni di pandemia da Covid-19, con lo scoppio della guerra in Ucraina che si è trasformata come una vera e propria mannaia che ha colpito le finanze degli italiani. Il conflitto, infatti, ha portato all’aumento dei prezzi del gas, dell’energia e del carburante, con il costo di benzina e diesel che è schizzato sempre più su toccando vette mai registrate prima.

Nonostante il taglio delle accise e le continue proroghe sugli sconti alle pompe di rifornimento (qui vi abbiamo parlato della nuova decisione del Governo), fare un pieno negli ultimi mesi è costato sempre più agli italiani che devono far fronte a una crisi senza fine. Ecco allora che in tanti hanno deciso di trovare modi alternativi per risparmiare, trovando una soluzione vantaggiosa nelle cosiddette pompe bianche.

Pompe bianche, cosa sono

Presenti in molte città del territorio italiano, ma sconosciute anche a tanti, le pompe bianche sono delle stazioni di rifornimento indipendenti, cioè che non hanno logo e non sono obbligate ad acquistare il carburante da un singolo fornitore. Questi distributori, infatti, possono decidere di acquistare benzina e diesel dove meglio credono e, soprattutto, dove lo considerano vantaggioso in modo tale da poter garantire al cliente finale un prezzo più basso rispetto ai brand più conosciuti.

Seguendo le leggi del mercato, infatti, le pompe bianche acquistano dove vogliono (cambiando quindi spesso il fornitore) offrendo maggior convenienza al consumatore senza cercare di guadagnare con offerte, promozioni, raccolte punti o carte fedeltà. Nello specifico l’interesse di questi tipi di distributori è vendere più carburante possibile per poter quindi aggredire il mercato e avere la meglio su colossi come Eni, Q8 ed Esso.

Pompe bianche, vantaggio o truffa?

Come detto, le pompe bianche sono presenti in gran parte del territorio italiano e non sono del tutto una novità. Le prime, infatti, sono nate circa vent’anni fa e ancora oggi operano sul mercato ottenendo numeri importanti nella sfida ai grandi marchi. Ma nonostante siano realtà ormai ben inserite, c’è chi ancora ha dubbi sul loro operato e sul fatto che a prezzi stracciati equivalga, in qualche modo, una truffa.

Si tratta però di un falso mito, in quanto il carburante acquistato e successivamente rivenduto dalle pompe bianche segue lo stesso processo di controllo dei prodotti delle stazioni di rifornimento più note. Gli standard qualitativi, infatti, sono gli stessi e l’unica differenza che permette agli indipendenti di abbassare il prezzo è il fatto che la filiera è più corta. È come se la benzina delle pompe bianche, per esempio, fosse comprata all’ingrosso: maggior convenienza (sapevi che anche Google Maps può aiutarti a risparmiare benzina? Ne abbiamo parlato qui).

Le voci sui possibili rischi di truffa legati alle pompe bianche si inseguono da anni, ma vengono sempre sementite. A dir la verità qualsiasi stazione di rifornimento potrebbe essere dannosa per le nostre auto se il carburante non viene controllato e mantenuto in buone condizioni (qui vi abbiamo parlato della nuova truffa sul diesel in Italia). Infatti se si fa rifornimento quando le cisterne sono quasi vuote aumenta il rischio di danneggiare l’auto, in quanto la pompa andrà ad aspirare tutti i sedimenti depositati in fondo alla cisterna.

Clicca qui per visitare la pagina dell’autore