L’ibrida che mancava

Comfort, spazio e praticità sono doti spiccate di tutte le Citroën C5 Aircross. E questa crossover di medie dimensioni (450 cm la lunghezza) ora allarga la sua offerta con una versione mild hybrid a 48 V. È mossa da un 1.2 turbo a benzina con 136 CV, abbinato a un’unità elettrica da 28 CV inserita nell’inedito cambio a doppia frizione con 6 marce. Il motore a corrente dà una mano nello spunto al 1.2 e (per brevi tratti e finché la velocità è molto bassa, come nelle manovre) può muovere da solo l’auto. Il tre cilindri deriva da quello da 131 CV per la versione solo a benzina (che resta in vendita), ma il 40% dei componenti è nuovo. Fra l’altro, la distribuzione utilizza una catena anziché una cinghia dentata, e il turbo è a geometria variabile (migliora la prontezza di risposta). Oltre a queste versioni, la Citroën C5 Aircross è disponibile a gasolio (col 1.5 da 131 CV) e ibrida plug-in da 179 o 224 CV. In ogni caso, la trazione è sulle ruote anteriori.

Da 36.500 euro

La Citroën C5 Aircross 1.2 Hybrid Shine e-DCS6 è già in vendita con prezzi a partire da 36.500 euro per la Feel. Includono il “clima” automatico bizona, le connessioni Android Auto ed Apple CarPlay per i telefoni e il divano composto da tre sedute che scorrono indipendentemente l’una dall’altra. La C-Series (39.500 euro) aggiunge l’accesso senza chiave, il monitoraggio dell’angolo cieco dei retrovisori e il navigatore. Per la più ricca Shine (40.000 euro) sono di serie anche il cruise control adattativo e un più evoluto sistema di frenata automatica d’emergenza (basato sul radar frontale), che “vede” anche i pedoni e i ciclisti. 

Una bella fluidità

La Citroën C5 Aircross è la  crossover giusta per chi gradisce una guida rilassata e confortevole. Un’indole ben assecondata dalla risposta dolce e pronta, sia dei motori sia del cambio a doppia frizione. Come per le altre versioni, all’elevato comfort contribuiscono le morbide sospensioni PHC (Progressive Hydraulic Cushions). Si distinguono per la presenza di elementi idraulici al posto dei comuni tamponi in gomma di fine corsa: rendono meno brusco il movimento dello stelo dell’ammortizzatore quando, transitando su dossi o buche molto evidenti, raggiunge la massima estensione o compressione. Votato al comfort anche lo sterzo, leggero e demoltiplicato ma comunque preciso, ed efficace l’isolamento acustico dai fruscii aerodinamici e dal rombo dovuto al rotolamento dei pneumatici sull’asfalto. Sono caratteristici ma un po’ fastidiosi, invece, i rumori avvertibili a bassa velocità e riconducibili all’innesto delle marce, al ronzio del motore elettrico e al “soffio” del “turbo”. 

Non è goffa

Anche se la Citroën C5 Aircross 1.2 Hybrid Shine e-DCS6 non è per una guida particolarmente brillante, i motori non fanno mancare un’adeguata spinta, soprattutto nella modalità Sport delle tre selezionabili con il bilanciere nel tunnel (Eco e Confort le altre) mentre il cambio ha pochi tentennamenti nelle scalate. Per l’uso in modalità manuale, però, avremmo preferito che le levette dietro il volante fossero più lunghe: posizionate così in alto, non sono sempre ben raggiungibili. L’appoggio in curva non è dei più immediati, tuttavia l’agilità non delude affatto e la Citroën C5 Aircross ha un comportamento rassicurante: efficaci i freni, di tutto rispetto tenuta di strada e stabilità. Quanto al consumo, alla fine del test affrontato con brio il computer di bordo ha indicato circa 14 km/l.

Un comodo divano

L’accogliente e spazioso abitacolo della Citroën C5 Aircross resta invariato. Oltre al divano costituito da tre poltroncine di eguale larghezza (anche chi sta nel mezzo viaggia comodo) e scorrevoli, i sedili anteriori presentano l’imbottitura differenziata per tutte le sedute, con uno strato superficiale più soffice che dà la sensazione di sedersi su un sofà. Rimane anche l’impianto multimediale aggiornato poco più di un anno fa, con lo schermo in alto, al centro della plancia. Misura 10”, ma le due bande verticali sui lati, che riportano la temperatura impostata con il climatizzatore, lo rimpiccioliscono.

Lo schermo concentra tutte le funzioni di bordo (come il climatizzatore, la radio), richiamabili con i sottostanti tasti a sfioramento, che risultano macchinosi da gestire perché costringono a entrare nel menù del display distraendo dalla guida. L’altro monitor per la strumentazione nel cruscotto offre svariate configurazioni, anche con la mappa del navigatore a tutto schermo; alcune scritte piccole non sono ben leggibili. Nulla da ridire sulla disponibilità di portaoggetti, fra cui l’enorme pozzetto sotto il bracciolo fra i sedili: è illuminato e può contenere una bottiglia da un litro. Davvero capiente anche il baule, che presenta il pratico fondo posizionabile su due altezze.

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