Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, ha presentato in Consiglio dei ministri – che lo ha approvato – un disegno legge delega di riforma del Codice della Strada. Lo scopo? Centrare l’obiettivo miseramente fallito dal vecchio Governo che dopo anni di discussioni ha deciso alla fine di non farne nulla. Ora si aspetta il sì del Parlamento: se ci sarà l’ok dell’Esecutivo allora si procederà. Con che tempi?

Primo: la velocità

Fra le possibili novità che in futuro potrebbero arrivare c’è il rincaro delle multe per chi corre troppo. Oggi, l’articolo 142 del Codice della Strada dispone che un eccesso di velocità di non oltre 10 km/h rispetto al limite sia punito con una multa di 42 euro.

Chi supera di oltre 10 km/h e di non oltre 40 km/h il limite paga invece 173 euro; in più scatta il taglio di 3 punti patente. Un eccesso di oltre 40 km/h, ma non superiore a 60 km/h, è sanzionato in tre modi: 544 euro, 6 punti, sospensione della patente da uno a 3 mesi.

Chi supera di oltre 60 km/h i limiti paga 547 euro, si vedrà la patente decurtata di 10 punti e sospesa da 6 a 12 mesi. Indicativamente, le sanzioni potrebbero aumentare di un terzo.

Secondo: gli utenti deboli

Il secondo obiettivo è una maggiore tutela verso gli utenti deboli: pedoni e ciclisti. Come? È possibile un inasprimento delle pene per chi non rispetta le strisce pedonali e i semafori o guida in modo pericoloso in presenza di bici.

Capitolo a parte

Questo disegno legge delega di riforma del Codice della Strada non c’entra niente con le regole che la commissione Trasporti sta analizzando. Ci sono infatti altri 16 disegni legge all’esame tra cui quello di alzare il limite da 130 a 150 km/h in autostrada e per vietare al guidatore di fumare.

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