Codice della Strada: Patente sospesa per chi usa lo smartphone mentre guida

Il 21 febbraio, la commissione Trasporti della Camera ha approvato il nuovo Codice della strada dopo aver esaminato 770 emendamenti. Tra le varie modifiche, vi è una revisione dell’articolo 173, che propone il ritiro della patente per una settimana se il conducente viene sorpreso al telefono durante la guida e ha meno di 20 punti ma più di 10. Al di sotto di questo limite, la sospensione sarà di 15 giorni. Si prevede che il provvedimento sarà discusso in aula e al Senato nel mese di marzo.

Nuovo codice della strada: stretta per chi usa lo smartphone alla guida

Questa misura si aggiunge alle restrizioni già previste dal disegno di legge di riforma del Codice della strada presentato dal governo al Parlamento. Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha annunciato l’intenzione di varare un decreto per una “omologazione nazionale” degli autovelox, il che comporterebbe lo stop all’uso di questi dispositivi di rilevamento della velocità su tratti di strada a 50 km/h.

Un emendamento al disegno di legge propone di equiparare, ai fini dei controlli, chi guida in stato di ebrezza a chi è sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Di conseguenza, la sanzione potrebbe essere applicata immediatamente dopo un primo controllo. Un emendamento alla riforma del Codice della Strada, recentemente approvato in commissione Trasporti alla Camera, modifica le regole per i neopatentati riguardo alla guida di auto più potenti nei primi 3 anni dal rilascio della patente. In base a questa modifica, per i primi 3 anni, sarà vietata la guida di autoveicoli con una potenza superiore a 75 kW/t e di autovetture con potenza massima di 105 kW.

Questo rappresenta un aumento rispetto alle restrizioni attuali, che fissano il limite a 55 kW/t per gli autoveicoli in generale e a 70 kW/t per le autovetture. In commissione Trasporti è stato votato un emendamento al nuovo codice della strada che stabilisce un limite massimo agli interessi sulle multe. Secondo questa modifica, gli interessi moratori si fermeranno una volta raggiunto il due terzi dell’importo totale, ossia al 66%.

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