Chiunque abbia anche solo sperimentato l’uso di un’auto elettrica sa bene che, sebbene sia possibile la ricarica con la tradizionale presa domestica, questa sia la soluzione meno efficace, sia come prestazioni che come “effetti collaterali”, iniziando dal rischio che l’energia assorbita metta in difficoltà la rete domestica, specialmente nelle ore più critiche.

Per questo, a chi sceglie di acquistare o noleggiare una vettura con batterie ricaricabili alla spina (ibride plug-in o elettriche) è consigliato installare un dispositivo per la ricarica dedicato, la cosiddetta wallbox che tutti i costruttori offrono come accessorio complementare.

Regole e requisiti per l’installazione, però, cambiano a seconda del fatto che la si faccia installare in uno spazio privato o pubblico, sia al variare delle caratteristiche di base dell’impianto domestico. 

Nel garage o box privato

Il montaggio della wallbox nel box privato si può effettuare senza dover chiedere permessi o consensi vari se non richiede modifiche all’impianto.

I costi variano a seconda del modello, della potenza e del sistema di gestione, sia per i modelli proposti dalle Case, dai fornitori di energia o recentemente anche dalle società di noleggio, che offrono spesso pack “tutto compreso” (escluso l’aumento di potenza) con tanto di installazione.

Il costo di una wallbox può andare da circa 400 euro per i modelli più semplici a qualche migliaio per quelli di potenza superiore e dotati di funzioni di timing, connessione wireless, protezione da sbalzi di corrente ecc… Ecco i prezzi base

FornitorePotenzaPrezzo
Audi (Enel X JuiceBox)fino a 22 kWda 854 euro
BMW Wallbox Plusfino a 22 kWda 700 euro (cavi esclusi)
Fiat Easy Wallboxfino a 7,4 kWda 399 euro
Jeep Easy Wallbox

fino a 7,4 kW

da 399 euro
Mercedes Wallboxfino a 22 kWda 1.235 euro
Mini Wallbox Plusfino a 22 kWda 700 euro (cavi esclusi)
Seat/Cupra Chargerfino a a 11 kWda 499 euro
Skoda iV Chargerfino 11 kWda 399 euro
Smart Wallboxfino a 3,7 kWda 879 euro
Tesla Wall Connectorfino a 22 kWda 530 euro
Volkswagen ID Chargerfino a 11 kWda 399 euro
Volvo Wallboxfino a 22 kWda 1.380 euro
Enel X JuiceBoxfino a 22 kWda 1.200 euro
E-Stationfino a 22 kWda 580 euro
Mennekesfino a 22 kWda 1.000 euro
Plug Rollfino a 22 kWda 720 euro

Aumento di potenza

Anche l’aumento di potenza è semplice entro certi limiti: il passaggio dai consueti 3 kW fino ad un massimo di 6 kW viene effettuato direttamente dal nostro fornitore di energia, in via telematica e addebitato in bolletta, senza bisogno di modifiche al contatore o all’impianto. Si possono peraltro richiedere aumenti anche solo di 1 o 1,5 kW.

In questo caso, il costo varia a seconda del fornitore, in media però si paga un contributo una tantum per l’intervento, mentre il prezzo al kW in teoria non cambia anche se all’atto pratico alcuni fornitori all’aumentare della potenza erogata, applicano tariffe leggermente differenti per alcune componenti del prezzo, e dunque un costo finale che può risultare leggermente più elevato.

Se si desidera una potenza superiore ai 6 kW, è invece necessario adeguare l’impianto: in questo caso bisogna comunicarlo all’amministratore e assicurarsi che i lavori siano svolti senza danneggiare le parti comuni dell’edificio, rispettando le norme di sicurezza, e fornendo al condominio stesso tutta la documentazione di conformità alle norme antincendio.

E negli spazi condominiali?

Per chi non dispone di uno spazio privato in cui effettuare l’installazione, le cose sono più complicate: per installare una wallbox o una colonnina in un’area comune del condominio bisogna infatti presentare all’amministratore un progetto che deve essere approvato a maggioranza semplice durante l’assemblea di condominio (Legge 134 del 2012).

L’approvazione implica la divisione delle spese, incluso il costo del progetto (che va affidato  a professionisti, geometri o altri specialisti di impiantistica, con costi variabili) ma naturalmente assicura anche il diritto all’utilizzo da parte di tutti i condomini.

L’installazione è in realtà possibile anche se non si raggiunge la maggioranza, ma in questo caso sarà totalmente a carico del condomino richiedente, che potrà dividerle con gli eventuali altri interessanti i quali avranno altresì diritto all’utilizzo. Anche in questo caso, i lavori dovranno essere certificati e documentati nel rispetto dell’integrità delle parti comuni e delle norme di sicurezza. 

Viceversa, in caso di approvazione del progetto con maggioranza, coloro i quali fossero contrari possono rifiutarsi di partecipare alle spese, sia di installazione sia di manutenzione, dell’impianto naturalmente rinunciando ad utilizzarlo. Questi potranno però aderire successivamente, se le loro esigenze e orientamento dovessero cambiare, pagando però anche una quota del costo iniziale del progetto.

Diritti, limiti e doveri

Chi volesse far installare la wallbox (o una colonnina) in un’area non privata deve tener presente che questo non garantisce l’esclusività del posto auto.

Lo precisa il Codice Civile che all’articolo 1120 specifica come “la destinazione d’uso delle cose comuni non può essere alterata, dunque non si può privare alcun condomino del diritto di fruirne”. dunque, se non si dispone di un posto auto riservato anche all’aperto, la presenza del sistema di ricarica non dà nessun privilegio in questo senso.

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