Il tema è la mobilità del futuro, che dovrebbe rivelarsi assai diversa da quella di oggi: non più solo auto private, taxi, Uber e mezzi pubblici, ma anche navette o minivan a guida autonoma che passeranno a prendere chi le chiamerà attraverso app.

Questo scenario è ancora lontano, ma le case automobilistiche ci stanno puntando e hanno già svelato diversi prototipi. Cruise, la società finanziata da General Motors e Honda per lo sviluppo della guida autonoma va ancora oltre il minivan Cruise Origin, modello già pronto per la produzione studiato per trasportare fino a sei passeggeri in due divani posti l’uno davanti all’altro.

Cruise Origin reveal

Un salotto per 6

Cruise Origin ha due portiere scorrevoli per fiancata e forme squadrate, indispensabili per ottenere un abitacolo spazioso e accogliente: l’obiettivo infatti è offrire più agio ai passeggeri rispetto alla monovolume Chevrolet Bolt, che Cruise utilizzerà nelle prime fasi del suo servizio di trasporto condiviso senza conducente.

All’abitacolo si accede digitando un codice: così possono entrarvi solo le persone che hanno effettuato la prenotazione. I sensori per la guida autonoma sono nascosti alla vista, ma questo minivan è dotato di telecamere, radar e laser per mappare l’ambiente circostante e muoversi nel traffico, sebbene il motore elettrico sia in grado di farle raggiungere velocità autostradali. General Motors ha realizzato il pianale di Origin, mentre Honda si è occupata degli studi ingegneristici e ha costruito i prototipi.

E’ bagarre per i minivan a guida autonoma

I servizi di robotaxi e trasporto condiviso sono quelli dove si sta concentrando una parte degli investimenti per la guida autonoma, come dimostrano gli annunci in questa direzione di Uber e Waymo (di Google). Al di là di qualche progetto sperimentale, però, non è chiaro quando i servizi saranno disponibili al pubblico.

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