L’automazione in agricoltura non è certo una scoperta di oggi, anzi, tecnologie come la telemetria sono in uso e sviluppo da anni per consentire lavorazioni più precise e risparmio di tempo e risorse, nonché per migliorare la qualità dei prodotti.

Oggi da una delle società partner di Google, battezzata “X”, arriva la novità della Plant Buggy, non un’auto che guida da sola ma piuttosto un robot semovente capace di scannerizzare grandi appezzamenti pianta per pianta e offrire informazioni utili sulla loro crescita.

Agricoltura computerizzata

Questa tecnologia è attualmente in fase di sperimentazione in alcune aziende agricole in ​​Argentina, Canada, Stati Uniti e Sud Africa, e rientra in un progetto più ampio definito dal responsabile del progetto “Mineral” di X, Elliot Grant, un complesso di strumenti coordinato per “analizzare la complessità del mondo vegetale” e avere una visione migliore di come crescono e si sviluppano le piante che rappresentano fonte di cibo.

Si tratta, in sostanza, di un nuovo risvolto dell’Agricoltura 4.0, che spinge ancora più in là la digitalizzazione dei processi partendo da un controllo accurato dei vegetali e della loro crescita. Ma anche una nuova applicazione della guida autonoma, che oggi interessa più che mai da vicino il mondo dei trasporti. Con una soluzione che affianca il sempre più diffuso, anche in campo agricolo, utilizzo di droni.

La Plant Buggy

Il piccolo robot semovente somiglia ai veicoli da ricognizione che vengono spediti ormai con una certa frequenza su altri copri celesti, dalla Luna a Marte, per analizzarne la superficie, e la sua tecnologia è analoga.

Elettrico e a guida autonoma, con connessione satellitare, incrociano poi le informazioni con i dati rilevati dai satelliti stessi su evoluzioni meteo, rilevamenti geologici e molto altro, ricavando schemi sull’interazione delle colture con l’ambiente e sui migliori risultati in termini di crescita, qualità e redditività dei campi.

Clicca qui per visitare la pagina dell’autore