Auto nel cinema, se fossero state altre

Chiedete a chiunque quale auto abbia guidato James Bond in 007 Goldfinger, e quasi sicuramente sapranno che si trattava di una Aston Martin DB5. Questo perché, appassionati o meno, molti riescono a identificare un veicolo tanto quanto il cast, proprio perché l’auto in questione entra a farne parte in modo rilevante.

Eppure, nella storia di Hollywood, ci sono stati alcuni casi in cui la collaborazione cinematografica fra attori e auto ha rischiato di non accadere mai. Ecco quindi due esempi lampanti di auto nel cinema, che erano a un passo dal perdere la propria (futura) gloria sul grande schermo.

Magnum P.I. su una Porsche

Molti sapranno che Tom Selleck guidava una Ferrari 308 GTS in Magnum P.I., ma in effetti il Cavallino non fu la prima scelta: una supercar italiana rossa fiammante, infatti, sarebbe stata troppo appariscente per un investigatore privato, secondo i produttori.

Inizialmente, quindi, Tom Selleck avrebbe dovuto guidare una Porsche 928. Il problema, però, è che l’auto era troppo piccola a causa del suo spesso telaio, e la Casa tedesca si rifiutò di modificare la sua vettura per lo spettacolo.

Qui sotto, alcune locandine di film con le protagoniste originarie, prese da BristolStreet.co.uk.

Questa fu una grande occasione per Ferrari, che mise a punto la sua 308 GTS per ospitare Thomas Sullivan Magnum III e la sua spavalderia da investigatore. Al di là della sua attuale celebrità nel mondo dei motori, il Cavallino Rampante ha così potuto farsi un nome sullo schermo.

Niente Aston Martin per James Bond

Sebbene il rapporto fra Aston Martin e i film di James Bond sia ormai ben consolidato, va detto che la DB5 è stata molto vicina a perdere i suoi 15 minuti di gloria in Goldfinger.

Il celeberrimo agente segreto, infatti, avrebbe potuto trovarsi al volante di una Blower Bentley del 1931 (nei romanzi, Ian Fleming inquadrava Bond come un appassionato di auto umile, reduce della Seconda Guerra Mondiale).

Nel corso della storia, però, Fleming ricevette una lettera da un fan scontento, che lo incoraggiò a dare a Bond un’auto degna e più appariscente. E così, 007 finì per trovarsi al volante di una Aston Martin DB3 nel romanzo Goldfinger, sostituita poi dalla DB5 una volta uscito il film.

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