La Mercedes ha piazzato l’1-2 nelle FP2 del Gran Premio del Bahrain 2024 di Formula 1. Ma è davvero così temibile come sembra? Ecco il raffronto con Red Bull e Ferrari


29 febbraio 2024

Le due Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell si sono installate ai primi posti nella seconda sessione di prove libere del Gran Premio del Bahrain 2024 di Formula 1, andando oltre le aspettative della vigilia. Ma quanto conta davvero la prestazione che li ha proiettati davanti a Ferrari e Red Bull nella simulazione della qualifica, e quali sono i raffronti sul giro secco in vista del GP di sabato? Per scoprirlo meglio, bisogna andare oltre la classifica, analizzando per prima cosa le circostanze.

Delle tre sessioni di prove libere effettuate in Bahrain una sola è davvero indicativa, e si tratta proprio delle FP2, le uniche disputate nelle stesse condizioni di qualifiche e gara. Ma è davvero così, oggi? In Bahrain fa decisamente più freddo rispetto alle solite temperature registrate durante i weekend di gara della F1. E, soprattutto, c’è parecchio vento. Le raffiche in coda in curva 11 hanno complicato vistosamente il compito dei piloti in pista, costringendoli a controllare la propria vettura per non finire lunghi. Secondo le previsioni, sarà così anche in qualifica, ma non in gara. Bisogna quindi prendere cum grano salis i dati dei long run, perché sabato potrebbe essere un’altra storia.

È da questa premessa che bisogna partire per capire quanto davvero possa essere minacciosa la Mercedes. La sensazione, vedendo le telemetrie, è che la scuderia di Brackley possa avere una mappatura più aggressiva rispetto alla Ferrari. Non è da escludere, inoltre, che il freddo possa esaltare le caratteristiche della W15. Una monoposto che, come sottolineato oggi da George Russell, è stata concepita secondo i desiderata di Lewis Hamilton. Che, in effetti, sembra avere un ottimo feeling con la sua nuova compagna di viaggio, tanto da poter toccare le corde giuste della vettura sul giro secco.

In casa Red Bull, verrebbe da sospettare che le difficoltà nello scaldare le gomme per avere il giro secco ottimale quando le temperature sono basse siano state ereditate anche dalla RB20. Al netto delle lamentele di Max Verstappen, che con il passare degli anni sembra soffrire dello stesso morbo di Hamilton, dai long run di oggi emerge un margine di un paio di decimi circa sulla concorrenza, con poco degrado delle gomme. Certo è che se in qualifica, come possiamo intuire dai tempi, Verstappen non si trovasse nelle posizioni immediatamente vicine alla prima fila, non sarebbe così semplice. In mezzo alla mischia può succedere di tutto, e se il margine sul passo gara fosse ridotto la rimonta non sarebbe così agevole.

E la Ferrari, invece? Quello che possiamo dire è che la SF-24, soprattutto nelle mani di Charles Leclerc, ha mostrato una grande costanza, un ottimo segnale tenendo conto della presenza del fattore vento, che lo scorso anno metteva in ginocchio la SF-23. La gestione delle gomme è sembrata decisamente migliorata pure con le performanti ma fragili soft, il che non guasta. Se come abbiamo ipotizzato, Mercedes e anche l’Aston Martin di Fernando Alonso avessero già impiegato una mappatura più aggressiva, potremmo vedere una Rossa più efficace domani. Un’ipotesi, questa, che prende corpo anche guardando la telemetria della Ferrari.

La McLaren, mai particolarmente incisiva in Bahrain, è sembrata più in palla con Piastri che con Norris, ma nel complesso ha mostrato un buon passo. Tra le auto verso il fondo dello schieramento, invece, l’Alpine pare essere decisamente meno ben bilanciata rispetto alle rivali, scomponendosi su asperità del terreno che non “attivano” le altre macchine. Difficoltà evidenti che si ripercuotono sul comportamento della vettura, che peraltro è sottopeso e con un motore in affanno, viste le prese di raffreddamento apertissime viste a Sakhir. La RB, invece, sembra accusare un po’ di sottosterzo, ma sembra davanti alle concorrenti dirette. Sono ancora solo indizi però: la prova del nove arriverà con la gara di sabato.

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