Nell’era del budget cap, come e quando spendere le proprie risorse diventa un dilemma per i team. E chi si troverà a investire meno a inizio stagione potrebbe avere un tesoretto importante da sfruttare più avanti


31 marzo 2022

La Formula 1 si prenderà anche un weekend di pausa, ma in fabbrica si lavora alacremente per portare aggiornamenti. Nel caso di Red Bull e Mercedes, si parla di upgrade sostanziali, volti a superare i punti deboli delle rispettive monoposto. A svelare cosa bolle in pentola a Milton Keynes, è stato – manco a dirlo – il solito Helmut Marko. Il superconsulente della Red Bull ai microfoni di Servus TV ha parlato di una cura dimagrante per la RB18 di Max Verstappen e Sergio Perez. 

 

“A Imola ci presenteremo con un peso diminuito – ha spiegato -. Ciò dovrebbe tradursi in un importante vantaggio in termini di performance”. La questione della bilancia, per le pachidermiche F1 2022, è tutt’altro che secondaria. I team avevano chiesto un aumento del peso minimo, e la FIA aveva concesso l’incremento da 795 a 798 kg prima dell’inizio della stagione. Secondo quanto riportato dall’edizione italiana di Motorsport.com, la RB18 dovrebbe perdere ben 8 kg in tempo per presentarsi in splendida forma sulle rive del Santerno.

Alla flessione del peso corrisponde un incremento dei costi, che, sempre secondo Motorsport.com, potrebbero ammontare a 250.000 dollari per chilo. Si tratterebbe, insomma, di una dieta milionaria. Così come di cifre considerevoli si parla in casa Mercedes. A Brackley si sta lavorando per risolvere le molteplici rogne della W13, a cominciare dall’annosa questione del porpoising, addirittura peggiorato a Jeddah, contro le aspettative dei tecnici della Stella a tre punte. 

La soluzione più semplice al problema – e per ora l’unica ad aver funzionato sulla W13 – aumentare l’altezza da terra, ha delle conseguenze catastrofiche sulla performance. E la nuova nata delle Frecce d’argento presenta anche una notevole resistenza all’avanzamento. Che, di concerto con un presunto leggero deficit prestazionale della power unit sviluppata a Brixworth, rende la monoposto piantata sul dritto. 

A completare un quadro abbastanza desolante pensano le difficoltà nella messa a punto della vettura, con differenze abissali – e non positive – a fronte di cambiamenti limitati di set-up vista in quel di Jeddah. Il quadro clinico della paziente W13, insomma, è tutt’altro che rassicurante. E la cura potrebbe essere assai costosa. A Melbourne dovrebbe arrivare una nuova ala posteriore, per risolvere la questione drag. A Imola, invece, sarebbe previsto un fondo inedito. 

Dover rimaneggiare il progetto della monoposto a stagione iniziata non è mai una buona notizia. Ma lo è ancora meno nell’era del budget cap. Per scuderie che operano ai limiti del tetto degli esborsi, trovarsi a spendere milioni a inizio stagione potrebbe voler dire rinunciare a qualche aggiornamento più tardi. In questo contesto, la Ferrari, con la sua F1-75 nata sotto una buona stella, potrebbe fare la formichina, risparmiando risorse importanti da sfruttare più avanti, pur programmando qualche aggiornamento per la prima parte del campionato. La lotta per il mondiale 2022, è evidente, si giocherà sulla capacità di sviluppare la monoposto. E avere un piccolo tesoretto a disposizione potrebbe tornare utile. Per questo, le scuderie di testa devono anche sperare che i loro piloti non danneggino seriamente le loro monoposto in un incidente, come successo a Mick Schumacher a Jeddah. 

Ma la questione del budget cap è destinata anche a generare polemiche. Già prima che la stagione 2022 avesse inizio, Mattia Binotto aveva sottolineato l’importanza di un controllo minuzioso delle voci di spesa dei team, per evitare che qualcuno se ne approfitti. Il nodo dell’eventuale delega a terzi di alcune lavorazioni potrebbe farsi spinoso. In caso di grande equilibrio tra i rivali per il mondiale, potrebbe scatenarsi una guerra politica. E a quel punto qualcuno potrebbe rimpiangere i soldi spesi a inizio stagione. 

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