Hanno già la mente puntata sul 2021, dopo aver chiuso la pratica 2020 in anticipo, come da prassi ormai consolidata. Ma la Mercedes delle meraviglie, anche volgendo lo sguardo verso nuovi trionfi, nuovi obiettivi, è comunque imbattibile. E così la prima fila del Gran Premio del Bahrain 2020 di Formula 1 è, per l’ennesima volta, monopolizzata dai due cavalieri delle Frecce nere, Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. Si è lamentato del bilanciamento della sua sinuosa W11, le forme ancora più affascinanti sotto i riflettori di Sakhir, ma al momento debito Hamilton ha tirato la zampata alla pole, rifilando quasi tre decimi allo scudiero Bottas. Quasi una sgambata defatigante, per l’inglese, che si avvia verso la partenza al palo numero 100 come se fosse una cosa facile.

E con questa Mercedes, in effetti, lo è. O quantomeno lo sembra. La competitività esagerata della Mercedes finisce per banalizzare il talento di Hamilton, che riesce sempre a metterci nel suo, curandosi dei piccoli dettagli. Come il modo in cui nella Q3 ha coccolato le gomme nel suo out lap, per poterle poi sfruttare al massimo nel giro lanciato che gli è valso la pole position. E la gestione delle gomme sarà uno dei nodi principali della gara di oggi, visto che le coperture sono messe a dura prova a Sakhir. Scartata la gomma rossa, perché troppo soggetta a degrado, la maggior parte dei piloti approdati alla Q3 scatterà con la media. Tutti ad armi pari, insomma, con la possibilità di avere fantasia con la strategia solo dal secondo stint in avanti.

Ma c’è chi con la gomma media nelle simulazioni sul passo gara ha volato. Quel Max Verstappen che, probabilmente, ieri ha anche accarezzato l’idea di prendersela, quella pole. Compito difficile, come quello, che avrà oggi, di dare del filo da torcere alla Mercedes. Scatterà dalla terza piazzola, dal lato che preferiva. E Bottas, che già ha rischiato di essere beffato da Max in qualifica, dovrà mettercela tutta per tenerselo alle spalle. Perché Verstappen, dopo gli errori in Turchia, sarà una furia. L’unica cosa che può dimostrare, con i valori in campo attuali, è di essere il migliore degli altri. Un ruolo che gli va sempre più stretto. Ma è pur vero che Max l’attenzione in pista la sa attirare, eccome. 

Così come, soprattutto in Italia, attirano l’attenzione le difficoltà della Ferrari, fuori dalla Q3 con entrambi i piloti. Sebastian Vettel, undicesimo, ha battuto per 13 millesimi Charles Leclerc, fregato dalla bandiera rossa causata da Sainz nel corso del suo primo tentativo lanciato nella Q2. Ma Charles non vuole sentire scuse. Non è stato preciso nel secondo spunto, e ne ha pagato le conseguenze. Vettel e Leclerc potranno scegliere liberamente la mescola con cui prendere il via della gara, ma, a differenza di altre occasioni, non costituisce un gran vantaggio. Perché, come dicevamo prima, in pochi partiranno con le rosse nella top ten. 

Ci vorrà qualche guizzo da dritto nella strategia per cercare di risollevare le sorti di un weekend di gara in cui sono emersi chiaramente i limiti del progetto della SF1000. Motore deficitario e resistenza aerodinamica, questi i talloni d’Achille che a Sakhir sono risultati evidentissimi. A poco sono serviti i pure azzeccati aggiornamenti portati nelle ultime gare. Con un carico medio-basso e lunghi rettifili, la SF1000 è risultata un Cavallino azzoppato, pure con un bilanciamento armonioso, visto che la Rossa si è lasciata domare di buon grado dai suoi cavalieri. C’è poco da fare, insomma, anche perché il pacchetto di centro classifica è estremamente compatto. E non si può sempre sperare nei miracoli. 

La gara prenderà il via alle 15.10 italiane. 

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