59 millesimi: poco più di un battito di ciglia. Tanto è bastato al re delle pole position, Lewis Hamilton, per beffare il compagno di squadra, Valtteri Bottas, ieri. E così sarà l’inglese ad occupare la casella più ambita dello schieramento del Gran Premio di Spagna 2020 di Formula 1. Il canto del cigno del party mode, l’ineffabile mappatura estrema della Mercedes capace di far schizzare la già rapidissima W11 nelle fasi clou della qualifica, è andato come da copione. Le imprendibili Frecce nere hanno dominato come al solito, ottenendo la pole position numero 100 su 127 qualifiche disputate dal 2014 ad oggi. Numeri impressionanti, come lo sono anche i distacchi rifilati alla concorrenza.

E in attesa di vedere quanto l’addio al party mode possa influenzare le prestazioni della Mercedes in qualifica – numeri alla mano, c’è ancora un margine per la Stella a tre punte – il vero interrogativo per la gara di oggi riguarda la gestione degli pneumatici. Nel weekend di Ferragosto bollente di Barcellona la temperatura dell’asfalto sarà caliente. Condizioni che la spocchiosa W11 non gradisce, perché per essere velocissima si ciba con ingordigia dei suoi pneumatici. Nelle libere non si è visto blistering, ma pure a Silverstone le magagne della Mercedes erano uscite solamente in gara. Qui si usano mescole più conservative, certo, ma il luciferino Toto Wolff e il suo team di tecnici guarderanno con apprensione le gomme, con la paura che il blistering possa ribollire nuovamente in superficie.

E che questo accada lo spera sicuramente Max Verstappen. L’olandese della Red Bull nelle libere ha mostrato un passo gara sontuoso, soprattutto con le medie, il compound principe per la corsa di oggi. Se Verstappen dovesse riuscire a gestire le gomme – comprese le performanti, ma volatili rosse, con cui prenderà il via della gara – potrebbe approfittare di eventuali difficoltà della Mercedes. E Verstappen ha già saputo essere implacabile a Montmelò: qui, nel 2016, colse la sua prima vittoria in carriera, quando era ancora un irruento, esagerato diciottenne. Ma ora, che di esagerato gli è rimasto solo il talento, si può confermare l’unica spina nel fianco della corazzata Mercedes.

Ma lo spettacolo in pista potrebbe arrivare dal vivace pacchetto di centro classifica, con la Racing Point decisamente in palla nei long run di venerdì e una McLaren alla ricerca della gloria, soprattutto con Carlos Sainz, che a Barcellona gioca in casa. La Renault, invece, non ha raccolto quanto seminato nelle libere, ed è diventata piccola piccola davanti agli occhi di Luca De Meo, l’italianissimo nuovo CEO della Losanga. Ma a deludere è stata anche e soprattutto la Ferrari: la SF1000 esce sì distrutta dal confronto con i rivali nel 2020, ma peggio è guardare al 2019. La Rossa è stata l’unica scuderia ad essere più lenta di quasi un secondo rispetto a 12 mesi fa.

E il fatto che questo accada a Montmelò è preoccupante, perché la pista iberica è un’ottima cartina al tornasole delle prestazioni delle monoposto. La SF1000 perde in tutti e tre i settori del circuito, sintomo del fatto che i problemi della monoposto di Maranello non riguardano solo il motore, ma anche telaio e aerodinamica. Un Cavallino azzoppato, più che rampante, insomma. E così Charles Leclerc si è classificato nono, mentre Sebastian Vettel, undicesimo, è stato escluso dalla Q3 per due millesimi. Ma forse è stata una salvezza, perché almeno Vettel può partire con le medie, mentre Leclerc è costretto alle rosse. E, più che guardare avanti, al monegasco toccherà pararsi le spalle da chi segue, perché potrebbero essere favoriti dalla strategia. 

La gara prenderà il via alle 15.10

Clicca qui per visitare la pagina dell’autore