Alfonso De Portago, per esempio. Poi James Hunt o Clay Regazzoni. Ma anche Reneé Arnoux e Alain Prost, Gerard Berger. Piloti di F.1 a tempo perso, playboy in servizio attivo 24 ore su 24.

La figura del pilota seduttore e tombeur de femme faceva parte della scenografia che circondava le corse di F.1. Non erano le prestazioni in pista quelle che facevano la differenza quanto quelle fuori…orario. E in F.1 era anche motivo di vanto. Diceva una sera a cena Clay Regazzoni che in Sudafrica avevano rimorchiato, parole testuali, due belle ragazze inglesi. Ha usato il plurale perché a cena c’era anche Niki Lauda, suo compagno di squadra alla Ferrari. Il dopo cena a quanto pare era stato celebrato secondo copione quando a un certo punto della serata Clay sente bussare alla porta e con sorpresa trova il Niki che gli chiedeva informazioni sull’assetto e sulle marce in una certa curva: “Ma sei scemo, con quella bionda in camera vieni qui a rompermi le scatole” gli rispose il Clay, aggiungendo subito dopo, ridendo…”Ma cosa volete farci, il Niki aveva già fatto come di consueto il suo giro veloce ed era ai box” e via con altre amenità.

In fondo lo stesso Enzo Ferrari definì Clay Regazzoni playboy a tempo pieno, pilota a tempo perso. E la sera in cui, in diretta TV, si mise a ballare il tango con Raffaella Carrà, fece capire come sotto la scorza del pilota ci fosse ben altro. Era una F.1 dove non si perdeva tempo anche perché, spesso, non si sapeva nemmeno se ci fosse stato un giorno dopo. Ma veniva accettato e vissuto come un dato di fatto. E quindi tutto quello che accadeva o era potenzialmente interessante, andava vissuto fino in fondo in ogni istante.

La figura del pilota playboy ha trovato negli anni 90 un simbolo in Gerard Berger, un altro pilota vecchio stile che non disdegnava. Celebre le sue scommesse su alcune operazioni al limite dell’impossibile. Tipo sedurre la ragazza di un altro pilota poco prima del via della gara, ma con testimoni altrimenti la scommessa non valeva. Peccato che in un dopo GP in Giappone abbia vinto la scommessa ma alla gara successiva la gentile fanciulla, scoperta dal fidanzato, sia tornata di corsa al proprio paese di origine con un occhio nero, segni sul volto e le valigie buttate fuori dall’hotel. Il Giappone è piccolo, sotto questo aspetto, e la cosa fu commentata molto positivamente dai locali e dal circo iridato che invece ne fece argomento di discussione e quando passava il pilota tradito, stranamente da qualche parte si udiva un muggito di mucca. Come dire ci sono animali con le corna da queste parti… Il karma però ha colpito Berger, perché con tutte le figlie femmine che ha avuto, una è stata fidanzata con un pilota: Heidi Berger infatti è la fiamma di Daniel Ricciardo e Berger non vive momenti tranquilli: “Conoscendo i piloti appena ne vedo uno che si avvicina mi prudono le mani” ci disse ridendo una sera a cena. “Ma se ne hai combinate più tu di tutto lo schieramento messo insieme…” la risposta e la replica fu: “Sì lo so ma un conto è saltare addosso alla figlia di un altro, un conto è vedere questi qua che girano attorno a mia figlia. Adesso capisco i padri delle ragazze che ho frequentato…”.

Questa era la F.1 di ieri, ma quella di oggi? Molto banale verrebbe da dire. La maggior parte dei piloti, pur essendo ragazzini di 22-25 anni, hanno già una vita segnata. Fidanzati o sposati, ingessati in un ruolo ben diverso da quello del passato. Un altro che ha spopolato, e secondo nostre informazioni lo fa ancora, è Eddie Irvine, che dal Giappone con le corse locali alla F.1 ha più tacche sul calcio del suo fucile, di un cacciatore professionista.

Quando arrivò alla Ferrari ci fu il problema di “limitare” le attività extragare, tanto che il suo management gli mise al fianco una sorta di controllore, per seguirlo nelle discoteche o nelle altre attività. Risultato? Che pure il controllore, visto tutto quello che girava attorno a Eddie, mise da parte il suo scopo principale e prese tutto quello che avanzava dalla fame di Eddie. Un mito, lui e il clan di Irvine con avventure inenarrabili. E che dire di Kimi Raikkonen prima del matrimonio? Una sera in Ungheria, insieme a Tonio Liuzzi, a una festa Red Bull su un battello sul Danubio, si chiuse in cabina uscendone solo (malconcio) la mattina dopo. Per ritrovare la patente e le carte di credito, ci misero qualche giorno perché le aveva smarrite addosso alle ragazze del party… Adesso è un tranquillo padre di famiglia con tre figli al seguito e una moglie che ha saputo gestirlo. Di storie del genere ce ne sono tante, di episodi, personaggi insospettabili (con incontri improvvisi ed imbarazzanti in locali a luci rosse quando entrambi corteggiavano la stessa ragazza) o risse in locali che sono costati il posto (e relative denunce per danni) a piloti e meccanici. Ciò non toglie che ci siano ancora delle eccezioni e facendo un sondaggio fra i vecchi frequentatori del paddock, emerge una classifica ufficiosa ben definita coi vari perché, e dettagli, che preferiamo saltare in questa sede.

Il primo nella classifica dei top playboy vede in testa Nico Hulkenberg. Il pilota della Haas è uno che incontra il favore del gentil sesso e lui ne approfitta. Da poco si è sposato e la moglie, donna bellissima, a quanto pare non gli ha scalfitto il fascino del pilota latin lover.

Al secondo posto Pierre Gasly, la cui vita mondana serale milanese a quanto pare ha contribuito alla fama di latin lover e di sciupa femmine. Terzo posto per una vecchia conoscenza: Fernando Alonso, detto anche “il collezionista”. Perché ha (o ha avuto) una predilezione per le giornaliste del paddock. Nomi, situazioni ed episodi rigorosamente top secret, visto che vorremmo frequentare ancora il paddock per un po’ di tempo.

Il resto della truppa? Diamo la parola a una fonte che manteniamo anonima per ovvie ragioni: “Sono tutti perfettini, pulitini, per bene. Una sorta di boy band che ai miei tempi, se avessi avuto un fisico come il loro, avrei fatto una strage. Hamilton? Rimorchia, guarda la storia con Shakira, ma lo fa con discrezione, lontano dal paddock. Ricciardo? Ormai fidanzato e col suocero, Berger, che si ritrova meglio non scherzare. Non parliamo di Verstappen, con la figlia di Piquet: non so se è più pericoloso correre in macchina o avere suocero Nelson e padre Jos, davvero un bel mix. Leclerc? Ha cambiato fidanzatine negli ultimi anni, ma secondo me pecca di fantasia: sono tutte uguali, si somigliano tutte, ha un cliché suo e non cambia. Sainz? Poco ma rimorchia, con discrezione. Magnussen si è sposato e fa figli, Russell è fidanzatissimo e pare un manichino di un negozio di abbigliamento. Norris Piastri e Albon pure, ma so ragazzini, come si fa a vivere a quell’età in quel modo?”.

Boh, però contenti loro contenti tutti, vi pare?

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