Paolo Ciccarone ci porta alla scoperta degli uomini del dietro le quinte della F1. Oggi tocca a Marco Intiso, l’uomo che “sussurra” ai fornelli


21 dicembre 2021

Ci sono figure nel mondo della F1 essenziali quanto sconosciute. Una di queste è Marco Intiso, l’uomo che…”sussurra” ai fornelli dei team. Infatti grazie alla sua azienda, la Emiliana AB Italo-Svedese, garantisce le forniture al circo iridato. Se si considera una popolazione media di circa 3 mila persone, vuol dire occuparsi dei rifornimenti per un piccolo paese di provincia. Con la differenza che questo paese gira per il mondo e non sta mai fermo. E quindi con complicazioni logistiche, leggi da rispettare, importazioni da verificare, permessi da firmare e ottenere. Un insieme di cose che finora, nonostante la pandemia che ha complicato questo percorso, Marco Intiso e la sua azienda sono riusciti a superare: “Negli ultimi due anni – dice Intiso – oltre alle solite sfide, abbiamo dovuto fare i conti anche con i controlli contro il Covid, i tamponi (e quest’anno ho superato i 100 tamponi da inizio pandemia,  tutti pagati di tasca propria…), le App da scaricare per ogni nazione, i permessi, le leggi locali. Un inferno burocratico che ci ha permesso, però, di superare indenni la stagione e garantire le forniture ai team nella piú assoluta sicurezza”.

Le difficoltà burocratiche sono quelle che hanno messo a dura prova la struttura: “Eh sì – continua Marco – scaricavi l’App e poi dopo aver compilato tutti i campi, scoprivi che non funzionava o non mandava i codici per attivarsi perché era tarata sui numeri telefonici locali e non internazionali, oppure si bloccava al primo accesso. Un insieme di problematiche che si aggiungevano a quelle solite del lavoro, come la raccolta materiale (che oltre ad essere di buona qualità deve anche rispettare gli standard salutari), la consegna, la scoperta di nuovi circuiti, trovare nuovi fornitori, garantire la qualità dei prodotti”. Ci sono stati anche momenti divertenti, come quando a Malpensa un amico ha sbagliato a mostrare il QR code del Green Pass ed è transitato con quello del menù di un ristorante…”.

In Messico e Brasile abbiamo dovuto usare maggiore cautela negli spostamenti da e al circuito, a volte anche scortati, visti i disagi economici di quelle zone, senza contare che alcuni alimenti di importazione erano diventati ancor più cari, in parte dovuto agli aumenti stratosferici dei trasporti ect ect. Siamo comunque riusciti nell’intento. Quest’anno abbiamo anche gestito l’aggiunta di due nuovi circuiti, quello del Qatar, anche se questo era già conosciuto per le forniture fatte alla Moto GP,  e Saudi Arabian, dove era tutto nuovo: fornitori, circuito, leggi. Un impatto difficile ma superato senza riscontrare grossi problemi”.

Ma come è nata la sua azienda? “La mia ditta L’Emiliana AB nasce nel 1995 come broker alimentare di prodotti italiani nel mondo. Col passare del tempo abbiamo esteso i nostri confini in molti paesi. Nel 2013 siamo venuti casualmente in contatto con il cuoco di un team della F1 che mi ha spiegato le problematiche incontrate nei vari paesi e mi chiese se era possibile aiutarli in qualche modo. Iniziammo in Malesia 2014 (abbiamo studiato per più di un anno le possibilità per poter fare questo tipo di lavoro) e andò tutto abbastanza bene. Da allora abbiamo fornito praticamente tutti i team, prima soltanto nei GP extra Europei e poi un paio di anni dopo anche in tutti i circuiti Europei.

Non nascondo che abbiamo incontrato diverse difficoltà organizzative per via del fatto che inizialmente i nostri contatti con gli importatori locali erano esclusivamente per prodotti italiani mentre invece i team esigono tutto: verdura, frutta, carni, pesci, crostacei, spezie, bibite, ecc, ecc, ma nell’anno di preparazione abbiamo studiato con questi importatori il modo di fare dei “gruppaggi” alimentari appoggiandoci ad altre ditte locali, che fornivano la merce a loro mancante nei loro magazzini, per poi fare le forniture complete. Altra grande difficoltà è quella che, in genere, le cucine non hanno abbastanza spazio per poter immagazzinare tutta la merce necessaria per coprire il fabbisogno della settimana (ogni team vanta circa 100/120 persone che mangiano tutti i giorni per tutta la settimana antecedente al GP), quindi le forniture avvengono di base il lunedì, mercoledì e venerdì antecedenti alla gara e a volte anche dei last minute dovuti all’arrivo di ospiti inaspettati o ad elevate temperature per cui i team richiedono, ad esempio, più acqua. Insomma, così semplice non è, ma sono molto fiero di essere riuscito dove molti non ci credevano. Sono anche molto grato a questo bellissimo sport, di cui sono sempre stato appassionato, per avermi dato la possibilità di vedere il mondo (un mondo che probabilmente da turista non avrei visitato) e di conoscere delle persone splendide e interessanti. E’ una scuola di vita e un’avventura che continuerà con nuove sfide. L’anno prossimo avremo nuovi circuiti come Miami per la F1,  Indonesia e Finlandia per la Moto GP, e ci stiamo già preparando e organizzando”. Anche questa è F1, dietro le quinte…e ve l’abbiamo svelata…

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